domenica 6 dicembre 2009
Francavilla in salsa VERDE PADANA
Ormai la Lega a Francavilla spopola, dopo che il rag. De Franco ne aveva vestito i colori qualche anno fa, ora giungono anche proposte Verdi in seno al consiglio comunale!
Così dopo episodi di violenza, liti, pestaggi ed omicidi a qualcuno è parso opportuno raccogliere le firme per una nuova proposta shock: mettiamo i rondini in giro per la città!!! Detto, fatto! In Consiglio viene approvata la proposta del Consigliere Proto e da ora in poi Francavilla sarà il primo comune del Sud ad avere le ronde(padane), complici un sindaco del PdL, un Consigliere battagliero, sempre PdL, ed un Onorevole-Consigliere ovviamente da Pidiellino vestito!
Secondo l'autorevole On.Vitali sarà una buona cosa, perchè non solo non conmporterà oneri economici per i contribuenti (infatti i rondini riceveranno un compenso forfettario direttamente dallo Stato così come previsto dalle norme del "pacchetto sicurezza" passato in Parlamento), ma metterà gli stessi di fronte ad uno stato di vivibilità maggiore!!! Come no!!!
D'ora in poi gli omertosi cittadini di Francavilla se ne andranno in giro per la città a controllare, rigorosamente disarmati, episodi di azioni violente e criminose!! Occhio però, i rondini non potranno essere tutti i Francavillesi ma bensì solo un gruppo di "fortunati" paladini dell'onestà!! Sono davvero curioso di vedere come evolverà la situazione....
Certo continuerò a sentirmi come a Treviso....sotto l'egida Padana!!!
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COMUNICATO STAMPA
Nasce a Francavilla Fontana il primo progetto d'improvvisazione teatrale nel brindisino. Primo passo un corso aperto ad attori e principianti presso la locale sede dell'Arci.
L'Arci di Francavilla Fontana annuncia la nascita del progetto d'improvvisazione teatrale "Teatro del Si". I curatori del progetto sono l'attore ed organizzatore salentino Giuseppe Vitale e l'attore e docente canadese Ian Algie. Si tratta del primo progetto d'improvvisazione teatrale in terra di Brindisi che sia mai stato realizzato e del secondo progetto in Puglia, dopo quello in corso a Lecce per iniziativa di altri operatori. Ancora quasi del tutto sconosciuta al sud Italia l'improvvisazione teatrale ha fatto ingresso nel sulle scene del Belpaese a partire dal 1989, quando Francesco Burroni importò il primo format d'improvvisazione più rappresentato al mondo per repliche e pubblico: il Match d'improvvisazione teatrale. Patria da cui Burroni lo importò è il Canada dove per opera di Keith Jonhstone da un lato e di Robert Gravel e Yvon Leduc dall'altro, prese piede quella forma di spettacolo teatrale senza copioni, senza regia, senza scenografia (o con scenografia molto scarna) che è l'improvvisazione teatrale. Dagli anni '70 in poi si affermò infatti da una costa all'altra del Canada con un tale successo che ormai è insegnata con capillarità in tutto il paese. Dagli anni '80 ha poi conosciuto un successo mondiale soprattutto nei paese francofoni e anglofoni, anche per merito dell'altro notissimo format quale il Theatresports®.
E' soprattutto a quest'ultima tradizione che l'attore-improvvisatore e clown Ian Algie si rifà. Nato a Toronto nel 1960, allievo del Theatre de Complicié, di Del Close, di Paul Sills, di David Shephard e del Second City Improvisation Theatre della sua città dove è già stato insegnante di improvvisazione ed allenatore di varie squadre. Si è diplomato alla scuola teatrale di Philippe Gaulier (Londra) dove ha lavorato come assistente ai corsi. Nel 1992 ha insegnato improvvisazione al Circus Space in Inghilterra. Ha, poi, studiato e recitato in stage e spettacoli di teatro, cabaret, improvvisazione, clowneria, teatro di strada in Canada, Stati Uniti, Inghilterra, Scozia, Austria. In Italia ha lavorato per l’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria, il Teatro Kismet e per l’Università di Bari. Dal 2001 vive e lavora a Conversano in provincia di Bari.
Ian Algie sarà il docente del corso che l'Arci promuove sia per attori e attrici sia per coloro che si avvicinano per la prima volta al teatro. Il lavoro sulla spontaneità e sull'ascolto ne fanno infatti un approccio privilegiato con l'arte scenica che permette a chi vi si accosta, anche come principiante, di sviluppare al meglio la propria immaginazione e la propria reazione agli imprevisti. Il corso è consigliato, infatti anche a coloro che per lavoro devono gestire proprio gli imprevisti nella loro quotidanità, oltre a quei conflitti che sempre si generano in tanti ambienti, specie in tempo di crisi. Il corso è aperto a tutti coloro che hanno superato il 14° anno di età e si svolge ogni giovedì (a partire dal 13 gennaio e fino al 2 giugno) dalle ore 19 alle 22 presso la sede dell'Arci di Francavilla Fontana in via dell'Arco Olimpo, 20. Una volta al mese è poi previsto un appuntamento di 6 ore in orari e giorni non lavorativi. Il costo è di 55,00 Є mensili più la tessera Arci di 5,00 Є da fare all'inizio del corso. Tutte le informazioni si possono trovare nel blog del progetto http://teatrodelsi.wordpress.com.
Ufficio Stampa
Giuseppe Vitale
email: giuseppev@gmail.com
cellulare: 320 0422825
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martedì 23 giugno 2009
E ADESSO UNA OPPOSIZIONE SERIA!
E Della Corte fu.....
Esito del ballottaggio 53 a 47,il confronto tra la destra storica del PdL e quella camuffata sotto le spoglie dell'UdC dei voltagabbana, ha premiato la prima!
Moggi direbbe "ricomincia un ciclo", probabile, dopo tre anni di pausa si ritorna all'antico, si ritorna a Della Corte, probabilmente il meno peggio tra i due "ballottanti"!
Ma il centrosinistra? Sparito! Sparito al primo turno e relegato allo storico compito di oppositore! Già opposizione, una parola tanto amata e tanto diffusa negli ultimi 15 anni...qualcuno potrebbe dire che, fare opposizione vale zero o quasi, come dargli torto, stando agli ultimi anni l'unica mosca bianca ad opporsi alle porcate è stata rappresentata da Filomeno(e Modugno) e qualche sporadico aiuto di qualche esponente scontento del consiglio comunale, tutto il resto mutismo e connivenza! A volte, oserei dire, ignoranza (politica s'intende) e incapacità di opporsi!
Ora l'opposizione annovera nel suo organico anche chi ha perso il giocattolo, chi sperava di vestire abiti diversi vincere e stracciare tutti, chi puntava ad essere assessore e chi a riconfermarsi, ma è andata male, malissimo, ora, un ex senatore potrà fare "solo" il consigliere d'opposizione e non potrà più malleare la città e sua immagine e somiglianza. Qualcuno potrebbe addirittura pensare che essendo ancora pieni di rabbia per la sconfitta gli amici UdCini si opporranno in modo convinto e serio, ma a mio modesto parere, ciò non avverrà, primo perchè non sono capaci di farlo, secondo perchè tra "cani 'n se mordono" dicono a Roma...allora che rimane? La solita opposizione storica...
Bene, (ri)partiamo da qui allora, cerchiamo di ricostruire un centrosinistra migliore, magari unito e perchè no anche coeso sulle idee (si sa, unione e coesione non vanno sempre a breccetto) facciamo opposizione seria e puntuale, in consiglio comunale parliamo e facciamoci sentire, combattiamo, non lasciamo tutto in mano ad una sola persona, assumiamoci le nostre responsabilità! Anche noi che ci abbiamo messo la faccia ed il cuore, non restiamo inermi, combattiamo e cerchiamo nel nostro piccolo di aiutare questo centrosinistra....si può ancora rinascere!
sabato 13 giugno 2009
Delusione!!!!!!!!!!!!!!!!1
Leggo oggi su Brundisium.net la notizia dell'apparentamento tra Idv e blocco Ferrarese, cosa che mi lascia non poco deluso!
La condotta dirigenziale di Italia dei Valori nel periodo pre-elettorale ed in campagna elettorale mi ha lasciato non poco perplesso e mi ha indotto a nutrire dei forti dubbi su alleanze che si potevano delineare in un eventuale ballottaggio, puntualmente il ballottaggio è arrivato e di conseguenza l'apparentamento.
Più volte avevo ipotizzato una situazione del genere e più volte mi ero permesso di affermare che qualora alleanza ci fosse stata, avrei fatto di tutto per far capire alla cittadinanza come vanno le cose qui a Brindisi e provincia. Ora è giunto quel momento.
Per quanto riguarda la mia candidatura alla provincia, fino all'ultimo è stata in sospeso, tutto è stato sempre legato all'appoggio dei dissidenti del Pd ed alla loro integrazione in IdV a Francavilla, mi sono visto (in ordine cronologico) candidato, non più candidato per far posto ad altra gente (questo passaggio però a me non è stato comunicato,l'ho appreso per caso), infine candidato. Diciamo che alla fine sono risultato come candidato perchè ho puntato i piedi,ciò non per velleità personali, ma per mere questioni di principio e correttezza!
Per quanto poi concerne il discorso legato al programma, quest'ultimo è stato deciso da poche persone e non in comunione con tutti i candidati o con le delegazioni cittadine di tutta la provincia (poi se è stato fatto, a tutt'oggi a me non è stato riferito). Successivamente è stata convocata una riunione in quel di Latiano dove sono stati convocati tutti i candidati e dove si è discusso delle linee programmatiche "già decise"; linee programmatiche non da tutti condivise, in particolare nell'intenzione di non opporsi fermamente alla costruzione del rigassificatore, il programma insomma si è mostrato con una caratteristica debole in materia ambientale! Dalla riunione suddetta comunque è emersa la necessità di riscrivere parte del programma con un ausilio dei candidati tramite loro proposte, ciò è stato disatteso ed inoltre non tutti i candidati sono stati forniti del programma elettorale dettagliato o quantomeno vi è stata poca comunicazione tra i delegati ed i relativi candidati (ripeto, non so se ciò riguarda solo me o anche altri candidati)!
La comunicazione in particolare è stata la nota dolente massima di tutta la campagna elettorale, pochi sono stati i fortunati invitati a partecipare a trasmissioni politiche in tv e poco spazio spazio è stato dato ai giovani tanto sponsorizzati ad ogni comizio!
Ora, tirando le somme, l'insuccesso di IdV a livello provinciale poteva ben essere colmato con una condotta politica difforme da quella utilizzata, sulla carta erano tanti i candidati, ma i realtà le decisioni sono sempre state prese a tavolino senza mai interpellare l'intera comunità, questo modo di agire è poco incline ai canoni dettati dal Presidente di IdV On. Di Pietro. Purtroppo però c'è da affermare che, lo stesso Di Pietro non è a conoscenza di perversi meccanismi politici che si svolgono in provincia di Brindisi, tutto ciò dovuto ad un ottimo filtro effettuato dai vertici provinciali e regionali!
Personalmente conto di incontrare il Presidente Di Pietro o quantomeno l'On. Donadi per chiedere conto in merito alla condotta politica di chi mi circonda e decide anche al posto mio! In attesa di tutto ciò mi DISSOCIO FERMAMENTE dalle ultime decisioni prese dal coordinamento provinciale di IdV in merito alla alleanza con il candidato alla provincia Ferrarese, alleanza da sempre scongiurata e smentita dagli stessi attuali firmatari!
Con delusione Arcangelo Roma
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giovedì 11 giugno 2009
Comunicato Mario FILOMENO
AGLI ORGANI di STAMPA
E TELEVISIONI LOCALI
Oggetto: Ballottaggio elezioni amministrative 21 giugno 2009.
In vista del ballottaggio che si svolgerà il prossimo 21 giugno ritengo opportuno,in qualità di candidato Sindaco del centrosinistra nel primo turno elettorale, manifestare un motivato orientamento onde fare chiarezza circa voci di possibili accordi,in qualsiasi forma, con i candidati Sindaci dott. Vincenzo Della Corte e Avv. Luigi Galiano.
Gli esiti del primo turno che mi ha visto candidato in aperto dissenso con la coalizione dei “moderati” convergente sulla figura del Presidente di Confindustria Brindisi hanno confermato inequivocabilmente la posizione meramente servile del P.D. rispetto a scelte e strategie politiche estranee alla sua identità e comunque affermatesi principalmente in virtù del consenso di vecchi personaggi e gruppi di potere che hanno esibito la capacità di “dominare”,qualunque sia il contenitore politico prescelto, settori considerevoli di elettorato.
Del resto l’UDC a livello europeo si attesta su un consenso oltremodo insufficiente a far valere la desiderata costituzione di un terzo polo moderato.
E pertanto a livello locale,in attesa di quel terzo polo o forse più realisticamente della possibile implosione del P.D.L. con conseguente sostituzione della sua leadership, risulta evidente la volontà dell’UDC di “mercanteggiare” con il miglior offerente ruoli e posizioni di governo.
Ove ve ne fosse ancora bisogno risulta provata la illusorietà del tanto strombazzato laboratorio politico i cui effetti allo stato sono la forte perdita di consenso delle forze del centrosinistra ed in particolare del PD a cui può essere riconosciuta una mera funzione di “dama di compagnia” magari ben retribuita stante i servigi resi primo fra tutti la decisione di escludere un qualsiasi tentativo di dare vita ad una reale alternativa pur consapevole che in politica non sempre 2+2 è uguale a 4.
E’ certo comunque che la volontà di non disturbare il nuovo “leader maximo” che necessitava dell’apporto decisivo del Senatore Curto e della Onorevole Poli Bortone ha prodotto non solo la rottura di qualsiasi rapporto tra le forze politiche di centrosinistra ma ha determinato la scomparsa in Consiglio comunale di una opposizione numericamente valida, credibile e limpida perché non invischiata nelle passate vicende amministrative o in recenti operazioni di puro potere.
Ciò tanto più ove il PD decidesse di apparentarsi con il candidato Luigi Galiano o decidesse di appoggiarlo in forme surrettizie pur di salvare una ormai compromessa dignità politica.
Per tali ragioni ritengo personalmente di confermare ogni scelta compiuta e per tali motivi il 21 giugno non mi recherò alle urne, salva la decisione di esprimermi solo sui quesiti referendari. Ciò proprio per neutralizzare ogni possibile tentativo di strumentalizzazione o di millantare inesistenti accordi o attenzioni privilegiate.
Ed in tal senso invito a comportarsi gli elettori che non intendono parteggiare sia per l’uno sia per l’altro dei candidati.
E’ altresì legittimo recarsi alle urne ritirando le schede e consegnarle immediatamente senza recarsi nelle cabine.
Del pari legittimo è recarsi alle urne richiedendo le sole schede per esprimere la propria volontà sui quesiti referendari.
Non esiste,proprio per le vicende ben note che hanno interessato Francavilla in questi 14 anni, alcun principio o logica del male minore che possa giustificare accordi o rapporti incestuosi sotto il profilo politico.
E’ solamente fuorviante e falso trincerarsi dietro a presunti impegni indispensabili per dare il colpo di grazia all’uno o all’altro dei responsabili del disastro “Francavilla” considerata la funzione del ballottaggio al cui esito comunque una parte dovrà soccombere. Se le responsabilità sono chiare e coinvolgono entrambe le parti in gioco non è giustificato alcun tifo!
Un diverso comportamento sarebbe ascrivibile solo a logiche di potere che lederebbero quel che rimane della dignità politica e della più volte conclamata diversità delle forze del centrosinistra.
Da parte del sottoscritto e di quanti lo hanno sostenuto, pur di contrastare l’affermazione del presunto nuovo laboratorio politico, sarebbe giustificato e consequenziale fare il tifo per il dott. Della Corte ed il candidato Saccomanno e, volendo, “mercanteggiare” con i loro referenti politici. Ma non può essere così.
E’ ancora possibile credere in una politica dignitosa e virtuosa ed evitare di cadere nel calderone di coloro che perseguono solo interessi privati o,peggio ancora, essere ritenuto un emerito mascalzone?
Per quanto mi riguarda,ed ove decidessi di continuare l’esperienza amministrativa, ritengo di dover svolgere,nei limiti delle umane possibilità, il ruolo che l’elettorato formalmente mi ha assegnato e nel rispetto della volontà espressa da 3.019 cittadini che coraggiosamente hanno manifestato la loro fiducia sino al momento del voto considerate le logiche ormai imperanti ed i forti “condizionamenti” subiti in relazione ai quali è prova quanto purtroppo si verificato in maniera plateale e spudorata anche nei seggi. E si trattava del 1^ turno!
Quanto espresso ritengo sia rappresentativo anche della volontà della coalizione che mi ha sostenuto e che ringrazio per la stima e l’apporto offerto.
Francavilla Fontana, lì 11.06.2009
Avv. Mario FILOMENO
E TELEVISIONI LOCALI
Oggetto: Ballottaggio elezioni amministrative 21 giugno 2009.
In vista del ballottaggio che si svolgerà il prossimo 21 giugno ritengo opportuno,in qualità di candidato Sindaco del centrosinistra nel primo turno elettorale, manifestare un motivato orientamento onde fare chiarezza circa voci di possibili accordi,in qualsiasi forma, con i candidati Sindaci dott. Vincenzo Della Corte e Avv. Luigi Galiano.
Gli esiti del primo turno che mi ha visto candidato in aperto dissenso con la coalizione dei “moderati” convergente sulla figura del Presidente di Confindustria Brindisi hanno confermato inequivocabilmente la posizione meramente servile del P.D. rispetto a scelte e strategie politiche estranee alla sua identità e comunque affermatesi principalmente in virtù del consenso di vecchi personaggi e gruppi di potere che hanno esibito la capacità di “dominare”,qualunque sia il contenitore politico prescelto, settori considerevoli di elettorato.
Del resto l’UDC a livello europeo si attesta su un consenso oltremodo insufficiente a far valere la desiderata costituzione di un terzo polo moderato.
E pertanto a livello locale,in attesa di quel terzo polo o forse più realisticamente della possibile implosione del P.D.L. con conseguente sostituzione della sua leadership, risulta evidente la volontà dell’UDC di “mercanteggiare” con il miglior offerente ruoli e posizioni di governo.
Ove ve ne fosse ancora bisogno risulta provata la illusorietà del tanto strombazzato laboratorio politico i cui effetti allo stato sono la forte perdita di consenso delle forze del centrosinistra ed in particolare del PD a cui può essere riconosciuta una mera funzione di “dama di compagnia” magari ben retribuita stante i servigi resi primo fra tutti la decisione di escludere un qualsiasi tentativo di dare vita ad una reale alternativa pur consapevole che in politica non sempre 2+2 è uguale a 4.
E’ certo comunque che la volontà di non disturbare il nuovo “leader maximo” che necessitava dell’apporto decisivo del Senatore Curto e della Onorevole Poli Bortone ha prodotto non solo la rottura di qualsiasi rapporto tra le forze politiche di centrosinistra ma ha determinato la scomparsa in Consiglio comunale di una opposizione numericamente valida, credibile e limpida perché non invischiata nelle passate vicende amministrative o in recenti operazioni di puro potere.
Ciò tanto più ove il PD decidesse di apparentarsi con il candidato Luigi Galiano o decidesse di appoggiarlo in forme surrettizie pur di salvare una ormai compromessa dignità politica.
Per tali ragioni ritengo personalmente di confermare ogni scelta compiuta e per tali motivi il 21 giugno non mi recherò alle urne, salva la decisione di esprimermi solo sui quesiti referendari. Ciò proprio per neutralizzare ogni possibile tentativo di strumentalizzazione o di millantare inesistenti accordi o attenzioni privilegiate.
Ed in tal senso invito a comportarsi gli elettori che non intendono parteggiare sia per l’uno sia per l’altro dei candidati.
E’ altresì legittimo recarsi alle urne ritirando le schede e consegnarle immediatamente senza recarsi nelle cabine.
Del pari legittimo è recarsi alle urne richiedendo le sole schede per esprimere la propria volontà sui quesiti referendari.
Non esiste,proprio per le vicende ben note che hanno interessato Francavilla in questi 14 anni, alcun principio o logica del male minore che possa giustificare accordi o rapporti incestuosi sotto il profilo politico.
E’ solamente fuorviante e falso trincerarsi dietro a presunti impegni indispensabili per dare il colpo di grazia all’uno o all’altro dei responsabili del disastro “Francavilla” considerata la funzione del ballottaggio al cui esito comunque una parte dovrà soccombere. Se le responsabilità sono chiare e coinvolgono entrambe le parti in gioco non è giustificato alcun tifo!
Un diverso comportamento sarebbe ascrivibile solo a logiche di potere che lederebbero quel che rimane della dignità politica e della più volte conclamata diversità delle forze del centrosinistra.
Da parte del sottoscritto e di quanti lo hanno sostenuto, pur di contrastare l’affermazione del presunto nuovo laboratorio politico, sarebbe giustificato e consequenziale fare il tifo per il dott. Della Corte ed il candidato Saccomanno e, volendo, “mercanteggiare” con i loro referenti politici. Ma non può essere così.
E’ ancora possibile credere in una politica dignitosa e virtuosa ed evitare di cadere nel calderone di coloro che perseguono solo interessi privati o,peggio ancora, essere ritenuto un emerito mascalzone?
Per quanto mi riguarda,ed ove decidessi di continuare l’esperienza amministrativa, ritengo di dover svolgere,nei limiti delle umane possibilità, il ruolo che l’elettorato formalmente mi ha assegnato e nel rispetto della volontà espressa da 3.019 cittadini che coraggiosamente hanno manifestato la loro fiducia sino al momento del voto considerate le logiche ormai imperanti ed i forti “condizionamenti” subiti in relazione ai quali è prova quanto purtroppo si verificato in maniera plateale e spudorata anche nei seggi. E si trattava del 1^ turno!
Quanto espresso ritengo sia rappresentativo anche della volontà della coalizione che mi ha sostenuto e che ringrazio per la stima e l’apporto offerto.
Francavilla Fontana, lì 11.06.2009
Avv. Mario FILOMENO
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domenica 24 maggio 2009
I casi di ambiguità dell'asse Pd-UdC
Caso n°1)Noi del Pd faremo campagna elettorale dissociata per provincia e comune...infatti i vari Resta, Rosso, Paciullo nei comizi pro sindaco parlano e inneggiano Ferrarese (UdC-Curto) candidato alla provincia.
Caso n°2) Ferrarese (UdC)ammette: "Prima di portare il nucleare in Puglia devono passare sul mio cadavere", poi Cesa (UdC) afferma: "propensi al nucleare in Puglia", poi Tomaselli (Pd) dall'alto della sua ambiguità ammette che il suo partito è contrario al nucleare in Puglia però contemporaneamente appoggia l'ambiguo candidato dell'UdC alla provincia...tra ambigui si capiscono.
Caso n°3) Al comizio del 24 maggio ,sul palco, Giorgio Rosso chiede al pubblico presente cosa ci sia di male nel vedere in giro qualche (decina) Smart che sponsorizza Ferrarese, non c'è nulla di male, chissà però se lo pensano anche i cassintegrati delle ditte dello stesso Ferrarese! L'ostentare ricchezza non vuol dire esser ricchi d'animo!
Caso n°4) Al comizio di presentazione di Ferrarese alla provincia la giovane democratica Valentina Paciullo facendo della satira politica afferma che "Ferrarese è un uomo amante dell'ambiente e per l'ambiente si batterà", lo stesso Ferrarese che, tramite le firme raccolte dai Giovani Democratici di cui Valentina Paciullo (la stessa pro Ferrarese) è la coordinatrice, dovrebbe convincersi a dire "no al rigassificatore"...una situazione un pò ambigua...
continua.....
mercoledì 29 aprile 2009
AVVISO
Domenica 03 Maggio 2009 alle ora 19.45 in Piazza Dante si terra il primo pubblico comizio di campagna elettorale del candidato sindaco Mario Filomeno.
martedì 21 aprile 2009
RICEVO E PUBBLICO
SIAMO AI NASTRI DI PARTENZA
La primavera fa brutti scherzi! Il risveglio degli ormoni fa 'gasare' tutti indistintamente, senza eccezione dei disubbidienti, anzi sono proprio loro ad essere in pole-position!
La coalizione di Mario FILOMENO, lavora alla grande e permette in soli pochissimi giorni, dalla formale ed affermata alleanza, di avere già tanti consensi, con non tantissimi candidati, almeno fino ad oggi. In giro per il paese, si sente aria di “speranze” in fatto di cambiamenti, la gente sorride fiduciosa, al sentire il nome del nostro candidato sindaco Mario. Le formazioni, anche se non ancora complete, già permettono un pensiero 'validante' per consolidare una buona percentuale di consensi, da parte degli elettori.
Rifondazione comunista fa un passo avanti, non solo con le 'new entry'(nuove entrate), ma con il sostantanziale compito di equilibrare il vero centrosinistra francavillese.
Sinistra Democratica si dimostra capace di accogliere i candidati che erano pronti a tenere alta una sana campagna elettorale con il Pd, che, ahimè, ha continuato con il progetto sperimentale di D'alema, allineato con la corrente dell'ex Senatore di An, attuale centrista di Francavilla Fontana.
I Democratici per la Costituzione affrontano con rigore le candidature, aventi l'assenso del candidato sindaco Mario FILOMENO, figura imprescindibile di onestà e portatore di legalità.
Forte è il messaggio di Sinistra & Libertà, che ancora oggi non presenta alcun candidato locale con questo simbolo, per la non candidatura del celebre professore socialista, che ha evitato, forse, per non creare conflitti familiari, vista la parentela con il candidato sindaco del Pd; ma sicuramente dopo l'evento che si terrà con il Leader Niki VENDOLA, domani, mercoledì 22 aprile 2009 presso l'Auditorium biblioteca provinciale di Brindisi, in Viale Commenda n°1 alle 18.30, uscirà un nome socialista per portare il logo SINISTRA&LIBERTA' anche su Francavilla (si spera che siano figure giovani con tanta grinta e concordi con la linea di VENDOLA); c'è la necessità di lasciare a casa, i 'soliti ignoti' che appoggerebbero il vecchio sistema.
Spiego per chi non lo sapesse, che SINISTRA&LIBERTA' per partecipare con il proprio simbolo politico su Francavilla Fontana, necessita della presenza dei riferimenti dei seguenti Partiti: Verdi, Sinistra Democratica e Socialisti, in assenza di uno di essi non sarà possibile essere rappresentati con questo logo.
Italia dei Valori, forte nei valori, costante nel tempo, vanta una notevole risposta da parte del popolo e trova la solidarietà degli altri Partiti della Coalizione per l'ottimo lavoro prestato fino ad oggi, anche se i candidati non sono ancora numericamente sufficienti; anche qui c'è da spendere qualche parolina per un evento da non perdere: sempre domani, mercoledì 22 aprile 2009 presso l'Auditorium biblioteca provinciale di Brindisi, in Viale Commenda n°1, alle 17.30, interessante incontro con Luigi DE MAGISTRIS, Sonia ALFANO e Carlo VULPIO.
Le candidature sono ancora aperte e c'è posto, fondamentalmente, per chi non ha avuto ancora alcuna esperienza con la “cosa politica” di Francavilla Fontana. Si invitano figure giovani, brillanti ed oneste ad avvicinarsi alla vera corrente di CENTROSINISTRA francavillese che, per chiarezza è: RIFONDAZIONE COMUNISTA, SINISTRA DEMOCRATICA, ITALIA DEI VALORI, DEMOCRATICI PER LA COSTITUZIONE.
Grande solidarietà per i dissociati o meglio DISSENZIENTI, o ancor meglio per i RIBELLI del PD, che in disaccordo con il Partito d'appartenenza, in forte aumento giorno dopo giorno, hanno raggiunto una percentuale non indifferente, presto potranno rappresentarsi autonomamente, magari con: RIBELLI del PD. Anche loro stanno facendo un ottimo lavoro per il candidato sindaco Mario FILOMENO. Peccato che sperano ancora in dei cambiamenti direzionali dell'attuale Pd.
Che dire del PD...che segua pure l'esperimento politico dettato dai vertici, i migliori auguri per una campagna elettorale da “centristi”.
Io sono per Francavilla e quindi passo all'attacco.
Pace a Voi,
Leonardo Solazzo(PRC).
martedì 14 aprile 2009
Documento degli autosospesi del PD
L’innaturale ed imbarazzante accordo provinciale tra il PD, l’UDC ed altri movimenti di centro destra evidenzia la subalternità politica e culturale del PD agli interessi economici forti di questa provincia.
Il PD dopo 5 anni di positiva esperienza di governo provinciale invece di consolidare i risultati raggiunti e porsi come guida del processo di cambiamento già avviato, apre un laboratorio politico alleandosi con gli avversari politici di sempre e chiudendo ogni rapporto con gli alleati del centro sinistra.
Fatto ancora più grave è che la scelta viene imposta dall’alto dei palazzi romani e subita passivamente dagli organismi politici del partito. Il tutto si consuma in pochi giorni, senza un reale processo di partecipazione democratica della base e soffocando le tante obiezioni e forme di dissenso interno.
Da “partito delle primarie e della partecipazione” il PD rinuncia alla propria originaria identità trasformandosi in questa provincia in un partito cinico ed alla ricerca del consenso fine a se stesso.
Sul piano cittadino la scelta provinciale è ancora più indigeribile stante la presenza nell’UDC francavillese di buona parte dei consiglieri comunali ed assessori uscenti di AN, ivi compreso il Sen. Curto, avversario storico del centro sinistra, e corresponsabile della situazione di degrado politico amministrativo della città.
I firmatari di questo documento in questi mesi hanno coerentemente e convintamente sostenuto la necessità di costruire a Francavilla, anche in controtendenza con le scelte provinciali, una nuova alleanza di centro sinistra aperta al contributo di chi intende marcare una autentica discontinuità con chi ha governato la città in tutti questi anni.
Questa posizione, avvalorata non solo da una affinità politica programmatica con le forze del centro sinistra ma dalla circostanza che il centro destra si presenta alle elezioni amministrative profondamente diviso, è stata avversata all’interno del PD da coloro i quali hanno subito sposato l’idea del partito “ duttile”.
La rottura della alleanza con il centro sinistra a pochi giorni dalle elezioni amministrative è il frutto di questa nuova scuola di pensiero che evidentemente fa del trasformismo un valore cui ispirarsi.
La scelta del PD di correre da solo alle elezioni e di presentare un proprio candidato sindaco è assolutamente non condivisibile anche per lo stato di profonda disgregazione in cui versa il partito, decimato in questi mesi da dimissioni, abbandoni e motivate autosospensioni dall’organismo dirigente.
La decisione che appare suicida e frutto di “una vocazione minoritaria del partito” è stata in realtà assunta da 9 dirigenti su circa 30 dirigenti effettivi del coordinamento cittadino.
Spiace che Tommaso Resta si stia prestando a questa operazione politica, ma tale sua disponibilità conferma la avversità più volte manifestata di volere costruire una ampia coalizione di centrosinistra.
Probabilmente la candidatura a sindaco di Resta appare la più congeniale ai disegni di chi oggi rappresenta il laboratorio politico provinciale. È evidente che le scelte operate a Francavilla, come a Ostuni e a Brindisi, sono funzionali a questo “progetto”.
L’improponibilità, per ragioni di pudore, di un accordo diretto già al primo turno con l’UDC aennina portano a ritenere pressoché certo un reciproco allineamento, formale o non, al secondo turno nel rispetto del nuovo quadro politico provinciale.
Le rassicurazioni ufficiali di non accettare apparentamenti al secondo turno con l’UDC non sono convincenti soprattutto perché l’asse politico che regge quel che resta del coordinamento cittadino del PDnon è affidabile in questo senso.
I sottoscrittori del presente documento nel prendere atto della attuale situazione di inagibilità politica del PD locale e provinciale, nella convinzione di agire nel rispetto del progetto originario del PD, aderiscono con convinzione alla candidatura a Sindaco dell’avv. Mario Filomeno.
Unica scelta che garantisce esperienza, competenza e soprattutto discontinuità certa con il sistema politico clientelare che ha oppresso per tanti anni questa città.
Nel dichiararsi sin d’ora impegnati visibilmente e direttamente nella prossima campagna elettorale a sostegno del centrosinistra e dell’avv. Mario Filomeno invitano tutti gli iscritti ed elettori del PD a fare una chiara scelta di campo per dare forza ad un progetto politico programmatico chiaramente alternativo al malgoverno del centro destra.
Francavilla Fontana 14.04.2009
I sottoscritti Dirigenti PD
Candita Mimmo Dirigente coordinamento cittadino
Cinieri Fioranna Dirigente coordinamento cittadino
Contessa Leonardo Dirigente coordinamento provinciale
Fanelli Grazia Dirigente coordinamento provinciale
Fanizza Gino Dirigente coordinamento cittadino
Iaia Alfredo Dirigente coordinamento provinciale e cittadino
Itta Antonio Dirigente coordinamento cittadino
Montanaro Giuseppina Dirigente coordinamento provinciale e cittadino
Roma Tani Assessore provinciale
Solazzo Grazia Dirigente coordinamento cittadino
Tardio Mimmo Dirigente coordinamento provinciale e cittadino
e componente assemblea regionale
Vinci Palma Dirigente coordinamento cittadino
Zizzo Mario Dirigente coordinamento cittadino
Il PD dopo 5 anni di positiva esperienza di governo provinciale invece di consolidare i risultati raggiunti e porsi come guida del processo di cambiamento già avviato, apre un laboratorio politico alleandosi con gli avversari politici di sempre e chiudendo ogni rapporto con gli alleati del centro sinistra.
Fatto ancora più grave è che la scelta viene imposta dall’alto dei palazzi romani e subita passivamente dagli organismi politici del partito. Il tutto si consuma in pochi giorni, senza un reale processo di partecipazione democratica della base e soffocando le tante obiezioni e forme di dissenso interno.
Da “partito delle primarie e della partecipazione” il PD rinuncia alla propria originaria identità trasformandosi in questa provincia in un partito cinico ed alla ricerca del consenso fine a se stesso.
Sul piano cittadino la scelta provinciale è ancora più indigeribile stante la presenza nell’UDC francavillese di buona parte dei consiglieri comunali ed assessori uscenti di AN, ivi compreso il Sen. Curto, avversario storico del centro sinistra, e corresponsabile della situazione di degrado politico amministrativo della città.
I firmatari di questo documento in questi mesi hanno coerentemente e convintamente sostenuto la necessità di costruire a Francavilla, anche in controtendenza con le scelte provinciali, una nuova alleanza di centro sinistra aperta al contributo di chi intende marcare una autentica discontinuità con chi ha governato la città in tutti questi anni.
Questa posizione, avvalorata non solo da una affinità politica programmatica con le forze del centro sinistra ma dalla circostanza che il centro destra si presenta alle elezioni amministrative profondamente diviso, è stata avversata all’interno del PD da coloro i quali hanno subito sposato l’idea del partito “ duttile”.
La rottura della alleanza con il centro sinistra a pochi giorni dalle elezioni amministrative è il frutto di questa nuova scuola di pensiero che evidentemente fa del trasformismo un valore cui ispirarsi.
La scelta del PD di correre da solo alle elezioni e di presentare un proprio candidato sindaco è assolutamente non condivisibile anche per lo stato di profonda disgregazione in cui versa il partito, decimato in questi mesi da dimissioni, abbandoni e motivate autosospensioni dall’organismo dirigente.
La decisione che appare suicida e frutto di “una vocazione minoritaria del partito” è stata in realtà assunta da 9 dirigenti su circa 30 dirigenti effettivi del coordinamento cittadino.
Spiace che Tommaso Resta si stia prestando a questa operazione politica, ma tale sua disponibilità conferma la avversità più volte manifestata di volere costruire una ampia coalizione di centrosinistra.
Probabilmente la candidatura a sindaco di Resta appare la più congeniale ai disegni di chi oggi rappresenta il laboratorio politico provinciale. È evidente che le scelte operate a Francavilla, come a Ostuni e a Brindisi, sono funzionali a questo “progetto”.
L’improponibilità, per ragioni di pudore, di un accordo diretto già al primo turno con l’UDC aennina portano a ritenere pressoché certo un reciproco allineamento, formale o non, al secondo turno nel rispetto del nuovo quadro politico provinciale.
Le rassicurazioni ufficiali di non accettare apparentamenti al secondo turno con l’UDC non sono convincenti soprattutto perché l’asse politico che regge quel che resta del coordinamento cittadino del PDnon è affidabile in questo senso.
I sottoscrittori del presente documento nel prendere atto della attuale situazione di inagibilità politica del PD locale e provinciale, nella convinzione di agire nel rispetto del progetto originario del PD, aderiscono con convinzione alla candidatura a Sindaco dell’avv. Mario Filomeno.
Unica scelta che garantisce esperienza, competenza e soprattutto discontinuità certa con il sistema politico clientelare che ha oppresso per tanti anni questa città.
Nel dichiararsi sin d’ora impegnati visibilmente e direttamente nella prossima campagna elettorale a sostegno del centrosinistra e dell’avv. Mario Filomeno invitano tutti gli iscritti ed elettori del PD a fare una chiara scelta di campo per dare forza ad un progetto politico programmatico chiaramente alternativo al malgoverno del centro destra.
Francavilla Fontana 14.04.2009
I sottoscritti Dirigenti PD
Candita Mimmo Dirigente coordinamento cittadino
Cinieri Fioranna Dirigente coordinamento cittadino
Contessa Leonardo Dirigente coordinamento provinciale
Fanelli Grazia Dirigente coordinamento provinciale
Fanizza Gino Dirigente coordinamento cittadino
Iaia Alfredo Dirigente coordinamento provinciale e cittadino
Itta Antonio Dirigente coordinamento cittadino
Montanaro Giuseppina Dirigente coordinamento provinciale e cittadino
Roma Tani Assessore provinciale
Solazzo Grazia Dirigente coordinamento cittadino
Tardio Mimmo Dirigente coordinamento provinciale e cittadino
e componente assemblea regionale
Vinci Palma Dirigente coordinamento cittadino
Zizzo Mario Dirigente coordinamento cittadino
mercoledì 8 aprile 2009
Comunicato
Al segretario del Partito Democratico
FRANCAVILLA FONTANA
Le forze politiche e i movimenti Italia dei Valori, Sinistra Democratica, Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista e Democratici per la Costituzione prendono atto della volontà espressa da autorevoli esponenti nazionali del Partito Democratico, seguita dalla scelta ufficiale dello stesso partito a livello provinciale, di voler perseguire intorno alla candidatura del presidente di Confindustria Brindisi, Massimo Ferrarese, un laboratorio politico teso a cancellare qualsiasi esperienza di centro-sinistra.
Tale scelta è supportata dall’UDC, dal nuovo movimento dell’On. Poli Bortone e da varie liste di centro.
La richiesta del PD di pretendere solo a Francavilla, e a seguito di un percorso che l’ha visto disgregato al suo interno, la candidatura di un proprio rappresentante è chiaramente funzionale al prospettato laboratorio politico.
E’ emerso negli ultimi giorni, e come si avrà modo di spiegare pubblicamente, che la scelta di una coalizione di centro-sinistra guidata da un rappresentante del PD costituisce solo la possibilità di gestire successivamente i rapporti con l’UDC di Francavilla e che per ragioni di “pudore” si vorrebbero evitare al primo turno.
Diversamente è incomprensibile come sia stata posta una pregiudiziale su una figura che avrebbe garantito in assoluto un effettivo percorso di centro-sinistra in perfetta alternatività e discontinuità politico-amministrativo.
Il riferimento è al candidato Mario Filomeno, in passato sindaco e rappresentante del Partito Popolare Italiano nonché elettore del PD, come dal medesimo più volte dichiarato anche pubblicamente.
Pertanto le scriventi forze politiche e movimenti esprimono ogni disappunto per i comportamenti non lineari e non improntati a correttezza e lealtà del partito da te rappresentato.
Italia dei Valori, Sinistra Democratica, Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani e Democratici per la Costituzione intendono proporre a Francavilla un laboratorio alternativo, di fatto già avviato da giugno scorso, per offrire alla città una possibile scelta di cambiamento rispetto agli scenari che si prospettano e caratterizzati dalla presenza di due poli di centro-destra.
In questo sono da rammentare le linee politico-programmatiche già elaborate e rese pubbliche anche a mezzo di specifiche iniziative.
Le scriventi forze politiche e movimenti fanno appello agli elettori di centro-sinistra perché aderiscano al progetto politico proposto con Mario Filomeno candidato sindaco, spendendosi da protagonisti per un’idea di cambiamento che si ritiene non solo necessaria per Francavilla ma davvero possibile con il contributo attivo di tanti.
La Coalizione di Centro-Sinistra
Francavilla Fontana, li 08/04/2009
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venerdì 27 marzo 2009
Il tavolo del centrosinistra: comunicato ufficiale
COMUNICATO-STAMPA
In data odierna si sono riunite le delegazioni cittadine delle forze politiche che hanno già espresso la candidatura a sindaco dell’Avv. Mario Filomeno e la segreteria del PD di Francavilla Fontana, alla presenza anche del Partito Radicale.
Dall’incontro è emersa la comune volontà di ricomporre un’alleanza per un nuovo Centrosinistra che sappia parlare a tutto l’elettorato senza distinzione alcuna. Le stesse forze si sono impegnate, a partire dalle linee programmatiche già prospettate dalla coalizione rappresentata da Mario Filomeno, a definire alcuni punti prioritari utili a far uscire Francavilla Fontana dal degrado politico-amministrativo.
Le stesse forze politiche, ricordando che nel luglio scorso era stato sottoscritto un documento che prevedeva un percorso con l’UDC rappresentato da Giuseppe Salonna, hanno preso atto dell’impossibilità di ripercorrere quel cammino, alla luce dei noti eventi che hanno interessato recentemente quel partito. Le medesime forze hanno sottolineato l’importanza di un accordo per costruire un’alternativa culturale, programmatica e gestionale rispetto alle amministrazioni di centro destra che hanno governato la città negli ultimi tredici anni. Tanto al di là degli sviluppi che riguarderanno il livello provinciale.
A conclusione dell’incontro si è convenuto di aggiornare l’incontro al prossimo lunedì 30 marzo, onde definire linee programmatiche e candidatura per la carica di sindaco.
26/03/2009 La Segreteria cittadina del PD
In data odierna si sono riunite le delegazioni cittadine delle forze politiche che hanno già espresso la candidatura a sindaco dell’Avv. Mario Filomeno e la segreteria del PD di Francavilla Fontana, alla presenza anche del Partito Radicale.
Dall’incontro è emersa la comune volontà di ricomporre un’alleanza per un nuovo Centrosinistra che sappia parlare a tutto l’elettorato senza distinzione alcuna. Le stesse forze si sono impegnate, a partire dalle linee programmatiche già prospettate dalla coalizione rappresentata da Mario Filomeno, a definire alcuni punti prioritari utili a far uscire Francavilla Fontana dal degrado politico-amministrativo.
Le stesse forze politiche, ricordando che nel luglio scorso era stato sottoscritto un documento che prevedeva un percorso con l’UDC rappresentato da Giuseppe Salonna, hanno preso atto dell’impossibilità di ripercorrere quel cammino, alla luce dei noti eventi che hanno interessato recentemente quel partito. Le medesime forze hanno sottolineato l’importanza di un accordo per costruire un’alternativa culturale, programmatica e gestionale rispetto alle amministrazioni di centro destra che hanno governato la città negli ultimi tredici anni. Tanto al di là degli sviluppi che riguarderanno il livello provinciale.
A conclusione dell’incontro si è convenuto di aggiornare l’incontro al prossimo lunedì 30 marzo, onde definire linee programmatiche e candidatura per la carica di sindaco.
26/03/2009 La Segreteria cittadina del PD
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sabato 21 marzo 2009
Comizio pubblico del 27.03.2009.
Il sottoscritto Avv. Mario FILOMENO, quale candidato Sindaco del centro sinistra in vista delle prossime elezioni amministrative:
COMUNICA
che Venerdì 27 Marzo in Piazza Dante alle ore 19.00 si terrà un pubblico comizio.
L’appuntamento costituirà il momento fondamentale e decisivo per verificare l’esito della volontà in Francavilla di costituire una vera coalizione di centro sinistra che a partire dalla cultura politica ed esperienza storica espressa da Aldo Moro, Enrico Berlinguer, Giuseppe Di Vittorio possa proporre in Francavilla una forte discontinuità culturale, sociale, politica e programmatica onde rimediare alle devastazioni commesse da chi,senza distinzione alcuna, ha governato in questi lunghi anni la Città.
Francavilla non merita di essere riaffidata ai medesimi protagonisti al di là delle diverse collocazioni attualmente assunte.
Le persone di buon senso, gli uomini di cultura, i giovani e le donne di questa Città, le associazioni e movimenti autenticamente democratici, le forze politiche che vogliono rappresentare un’idea di alternatività ai sistemi di governo del centrodestra non possono perdere un’occasione storica.
Un nuovo centrosinistra forte delle ispirazioni innanzi ricordate non può che porsi il problema di una cultura di governo.
Solo su tali presupposti si potranno aprire scenari e processi di non breve termine volti ad aggregare nuove realtà e movimenti che attualmente paiono interessati solo a strumentalizzare le transitorie,come è auspicabile, debolezze di un Partito (P.D.) che non può rinunciare alla funzione storica assunta da grandi statisti che dovrebbero rappresentare ancora fonte di un rinnovato impegno e fondamento della sua identità.
Tanto facendo salve e confermando appieno tutte le riflessioni e perplessità di cui alla recente lettera indirizzata al nuovo Coordinatore locale del P.D. e che in Francavilla e proprio per amore della Città potrebbero essere ricondotte nell’alveo di un dissenso legittimo tra forze politiche ma base di un libero, civile e proficuo confronto ispirato da massima lealtà, assenza di secondi fini e di strumentale uso di forze politiche per ridarsi in Città una forma di verginità perduta.
In tutto ciò dovrebbero essere indubbiamente ostacolati e,se del caso, isolati quanti in Francavilla,ritenendosi di centrosinistra, esprimono solo forme ciniche di ricerca del potere.
Francavilla Fontana, lì 21.03.2009
Avv. Mario FILOMENO
COMUNICA
che Venerdì 27 Marzo in Piazza Dante alle ore 19.00 si terrà un pubblico comizio.
L’appuntamento costituirà il momento fondamentale e decisivo per verificare l’esito della volontà in Francavilla di costituire una vera coalizione di centro sinistra che a partire dalla cultura politica ed esperienza storica espressa da Aldo Moro, Enrico Berlinguer, Giuseppe Di Vittorio possa proporre in Francavilla una forte discontinuità culturale, sociale, politica e programmatica onde rimediare alle devastazioni commesse da chi,senza distinzione alcuna, ha governato in questi lunghi anni la Città.
Francavilla non merita di essere riaffidata ai medesimi protagonisti al di là delle diverse collocazioni attualmente assunte.
Le persone di buon senso, gli uomini di cultura, i giovani e le donne di questa Città, le associazioni e movimenti autenticamente democratici, le forze politiche che vogliono rappresentare un’idea di alternatività ai sistemi di governo del centrodestra non possono perdere un’occasione storica.
Un nuovo centrosinistra forte delle ispirazioni innanzi ricordate non può che porsi il problema di una cultura di governo.
Solo su tali presupposti si potranno aprire scenari e processi di non breve termine volti ad aggregare nuove realtà e movimenti che attualmente paiono interessati solo a strumentalizzare le transitorie,come è auspicabile, debolezze di un Partito (P.D.) che non può rinunciare alla funzione storica assunta da grandi statisti che dovrebbero rappresentare ancora fonte di un rinnovato impegno e fondamento della sua identità.
Tanto facendo salve e confermando appieno tutte le riflessioni e perplessità di cui alla recente lettera indirizzata al nuovo Coordinatore locale del P.D. e che in Francavilla e proprio per amore della Città potrebbero essere ricondotte nell’alveo di un dissenso legittimo tra forze politiche ma base di un libero, civile e proficuo confronto ispirato da massima lealtà, assenza di secondi fini e di strumentale uso di forze politiche per ridarsi in Città una forma di verginità perduta.
In tutto ciò dovrebbero essere indubbiamente ostacolati e,se del caso, isolati quanti in Francavilla,ritenendosi di centrosinistra, esprimono solo forme ciniche di ricerca del potere.
Francavilla Fontana, lì 21.03.2009
Avv. Mario FILOMENO
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lunedì 16 marzo 2009
Lettera aperta all'avv. Marcello CAFUERI, Coordinatore PD Francavilla
Caro Marcello,
innanzitutto permettimi di rinnovarti gli auguri di buon lavoro per l’incarico che ti è stato affidato pur nelle complicate e tempestose vicende del P:D. locale. Ne hai bisogno!
In varie occasioni ho espresso,anche in maniera forte e forse non condivisa, perplessità e preoccupazioni per le sorti di un Partito che a livello Nazionale e locale non esprimeva quel ruolo di forza centrale nel panorama politico e soprattutto consideravo equivoca e forse pretenziosa la conclamata “vocazione maggioritaria” che oggi parrebbe finalmente e escludere qualsiasi volontà di “autosufficienza”.
Tale vocazione,evidentemente, tende a ridisegnare e riaffermare il ruolo di un partito che sappia interpretare e fare sintesi alta di quanto emerge di positivo nella società complessivamente intesa offrendo risposte e strategie utili a perseguire il bene collettivo e non gli interessi di singoli o di corporazioni.
Si tratta,in buona sostanza e nelle odierne temperie culturali e sociali, di creare le basi di un’alternativa al modello culturale e politico oggi ancor più caratterizzato dal padrone unico del Centro destra e da un non più strisciante berlusconismo il cui virus ha gravemente “inquinato” anche le idealità di tanti elettori di centro sinistra avevano posto a base del consenso offerto.
E qui si pone il problema delle alleanze che,a mio parere, non può prescindere dall’esperienza di questi anni i cui errori comuni non possono indurre ad un’archiviazione indiscriminata.
Il partito Democratico,proprio in virtù del suo radicamento nella più nobile esperienza storico-culturale ispirata dalla Costituzione e dalla Resistenza, non può venir meno al ruolo storico di accompagnare e associare alla “cultura di governo” anche forze e movimenti spesso volgarmente definiti “estremisti” o “radicali”, processo allo stato non pienamente definito quanto meno nei metodi e nei contenuti al cui esito evidentemente ciascuna forza e movimento politico dovrà trarre le dovute e convinte conclusioni.
In questi anni ad onor del vero,nella insufficienza dei richiamati percorsi politici e programmatici, si è proceduto per composizione e scomposizione in vista di appuntamenti elettorali (vd. Dini, Mastella, sinistra, Popolari poi Popolari e Asinello e quindi Margherita per finire ai Democratici con le evidenti discrasie fra parti di ex Margherita ed ax D.S.).
Sarebbe uno smacco e sicuramente devastante per tante esperienze amministrative di centrosinistra in corso rinunciare a tale compito. Ciò tanto più rispetto a chi,non certamente in ossequio ai principi e valori della Costituzione, ha messo insieme forze ex fasciste e xenofobe.
Oggi compare la sirena di operazioni di natura centrista all’insegna sempre dell’improvvisazione o dell’emergenza.
Ma se è vero quanto si afferma, e nel vivere quotidiano ne abbiamo prova, circa la drammaticità della crisi economica che pare ancora non aver manifestato i suoi più tragici effetti, allora è il momento di assumerci le responsabilità del caso.
Francavilla in questi anni sappiamo come è stata governata e da chi, nessuno escluso pur con tutti gli sforzi odierni di porsi in secondo piano al solo scopo di favorire operazioni discutibili.
Conosciamo le conseguenze quasi letali di questa lunga gestione per l’immagine della Città e per il suo tessuto economico e produttivo a cui non sono stati estranei i silenzi e le complicità di autorevoli rappresentanti dell’imprenditoria locale.
Ai cittadini occorre rappresentare le responsabilità del degrado e come si intende uscire da tale situazione garantendo con messaggi e segnali concreti che l’alternativa che si vuole offrire è possibile perché,sconfiggendo un refrain molto in voga e spesso alibi per votare sempre gli stessi, non tutti si è uguali.
Il centrosinistra,per le ragioni che ben conosciamo, ha commesso errori e dimostrato spesso divisioni ideologiche e rivalità il più delle volte di natura personale.
Per quanto mi riguarda al momento, leggendo sia le tue dichiarazioni di intenti come anche il documento dei cosiddetti “dissidenti”, pare essere maturata la volontà di ripartire con la coalizione di centrosinistra per offrire alla città una possibile alternativa e,ove vi siano le condizioni, allargare la coalizione a quanti condividono effettivamente la volontà di cambiamento che sarebbe vanificata, guidati dal solo principio del vincere ad ogni costo, da alleanze innaturali, contraddittorieedall’insegna diun falsonuovismo.
Mi riferisco alle eccitazioni da qualcuno palesate di accordi con il Senatore Curto e magari con qualche imprenditore la cui azione in vari campi suscita simpatia ed anche “invidia sociale” e che sino a qualche giorni fa,legittimamente, ha rappresentato esigenze e strategie assolutamente alternative ed incompatibili rispetto al Centrosinistra (vd. esperienza Giunta presieduta dal Notaio Michele Errico pur censurabile sotto alcuni profili di rappresentatività e di gestione).
Dire no ad alleanze prive di ragioni fondanti e convincenti non significa favorire il P.D.L. i cui rappresentanti non possono esibire meriti in materia di buona amministrazione né tanto meno concedere, senza alcun titolo di merito, ad un qualche autorevole rappresentante locale del PDL il diritto di esibirsi quale cultore e difensore della legalità e della trasparenza o addirittura riconoscergli funzioni di contrasto all’affarismo.
Il pragmatismo, l’eccesso di realpolitik, la volontà di competere con meri cartelli elettorali composti da forze e personalità di diversa estrazione e volontà hanno pesantemente delegittimato la migliore cultura e tradizione di centrosinistra venendo meno la consapevolezza che le alleanze sono frutto di processi culturali e politici di non breve termine.
Tutto ciò dovrebbe indurre il centro sinistra a riguadagnare faticosamente ma con nuovo entusiasmo il rapporto con i singoli cittadini, con l’associazionismo vitale e produttivo di effettiva partecipazione, con il mondo del lavoro, dei precari e dei senza lavoro, con i professionisti consapevoli dell’emergenza e per tali ragioni pronti ad offrire la loro immagine, con interi quartieri abbisognevoli non di promesse ma di concreti interventi e di attenzione costante.
A questo punto ti sottopongo,quale elettore anche del P.D. nelle ultime elezioni politiche, alcune domande che spero siano valutate nel senso dovuto da chi ha a cuore le sorti del P.D..
In queste ore frenetiche e sull’onda della candidatura del Presidente di Confindustria,Massimo Ferrarese, si rincorrono voci di possibili convergenze anche del PD con inevitabili e comprensibili riflessi anche per il nostro territorio.
Questa iniziativa da quale percorso, confronto ed esigenze politico-culturali nasce?
Dove starebbe “la vocazione maggioritaria” del Partito laddove ci si consegna mani e piedi ai fautori di un terzo Polo che non intende scegliere e schierarsi?
Quale dignità mostra di avere un Partito che, si limita ad esternare una mera funzione di asservimento a faide e rivalità interne al centrodestra (Curto e Poli Bortone contro PDL, Ferrarese contro Vitali). Proprio così:allo stato emerge solo la volontà di carrierismo o accattonaggio e cinismo politico di un qualche soggetto interno ed esterno al Partito.
Quale sarebbe,in quel che sta avvenendo dietro le quinte, il confine tra la politica nobile e la perseverante logica del sopravvivere da parte di alcuni?
E da ultimo: riterresti logico e coerente per il PD privilegiare i mugugni degli industriali rispetto ai drammi che vivono lavoratori, precari e giovani a rischio “futuro” assegnando ai primi,proprio in questo momento, incarichi di rilievo ai fini della rappresentanza politica in una Istituzione democratica quale è la Provincia? Ciò pur a fronte di dichiarazioni del candidato Ferrarese di spogliarsi delle vesti sin qui rivestite per abbaracciarel’universo mondo!
Tanto sentivo di rappresentarti pubblicamente perchè i cittadini siano resi edotti ed informati di quanto pare stia avvenendo.
In attesa di riscontro,ti saluta cordialmente un cittadino senza aspirazioni di carriera politica né fautore di tutele di interessi privati ma pronto a contrastare la definitiva morte della Politica.
Mario Filomeno
innanzitutto permettimi di rinnovarti gli auguri di buon lavoro per l’incarico che ti è stato affidato pur nelle complicate e tempestose vicende del P:D. locale. Ne hai bisogno!
In varie occasioni ho espresso,anche in maniera forte e forse non condivisa, perplessità e preoccupazioni per le sorti di un Partito che a livello Nazionale e locale non esprimeva quel ruolo di forza centrale nel panorama politico e soprattutto consideravo equivoca e forse pretenziosa la conclamata “vocazione maggioritaria” che oggi parrebbe finalmente e escludere qualsiasi volontà di “autosufficienza”.
Tale vocazione,evidentemente, tende a ridisegnare e riaffermare il ruolo di un partito che sappia interpretare e fare sintesi alta di quanto emerge di positivo nella società complessivamente intesa offrendo risposte e strategie utili a perseguire il bene collettivo e non gli interessi di singoli o di corporazioni.
Si tratta,in buona sostanza e nelle odierne temperie culturali e sociali, di creare le basi di un’alternativa al modello culturale e politico oggi ancor più caratterizzato dal padrone unico del Centro destra e da un non più strisciante berlusconismo il cui virus ha gravemente “inquinato” anche le idealità di tanti elettori di centro sinistra avevano posto a base del consenso offerto.
E qui si pone il problema delle alleanze che,a mio parere, non può prescindere dall’esperienza di questi anni i cui errori comuni non possono indurre ad un’archiviazione indiscriminata.
Il partito Democratico,proprio in virtù del suo radicamento nella più nobile esperienza storico-culturale ispirata dalla Costituzione e dalla Resistenza, non può venir meno al ruolo storico di accompagnare e associare alla “cultura di governo” anche forze e movimenti spesso volgarmente definiti “estremisti” o “radicali”, processo allo stato non pienamente definito quanto meno nei metodi e nei contenuti al cui esito evidentemente ciascuna forza e movimento politico dovrà trarre le dovute e convinte conclusioni.
In questi anni ad onor del vero,nella insufficienza dei richiamati percorsi politici e programmatici, si è proceduto per composizione e scomposizione in vista di appuntamenti elettorali (vd. Dini, Mastella, sinistra, Popolari poi Popolari e Asinello e quindi Margherita per finire ai Democratici con le evidenti discrasie fra parti di ex Margherita ed ax D.S.).
Sarebbe uno smacco e sicuramente devastante per tante esperienze amministrative di centrosinistra in corso rinunciare a tale compito. Ciò tanto più rispetto a chi,non certamente in ossequio ai principi e valori della Costituzione, ha messo insieme forze ex fasciste e xenofobe.
Oggi compare la sirena di operazioni di natura centrista all’insegna sempre dell’improvvisazione o dell’emergenza.
Ma se è vero quanto si afferma, e nel vivere quotidiano ne abbiamo prova, circa la drammaticità della crisi economica che pare ancora non aver manifestato i suoi più tragici effetti, allora è il momento di assumerci le responsabilità del caso.
Francavilla in questi anni sappiamo come è stata governata e da chi, nessuno escluso pur con tutti gli sforzi odierni di porsi in secondo piano al solo scopo di favorire operazioni discutibili.
Conosciamo le conseguenze quasi letali di questa lunga gestione per l’immagine della Città e per il suo tessuto economico e produttivo a cui non sono stati estranei i silenzi e le complicità di autorevoli rappresentanti dell’imprenditoria locale.
Ai cittadini occorre rappresentare le responsabilità del degrado e come si intende uscire da tale situazione garantendo con messaggi e segnali concreti che l’alternativa che si vuole offrire è possibile perché,sconfiggendo un refrain molto in voga e spesso alibi per votare sempre gli stessi, non tutti si è uguali.
Il centrosinistra,per le ragioni che ben conosciamo, ha commesso errori e dimostrato spesso divisioni ideologiche e rivalità il più delle volte di natura personale.
Per quanto mi riguarda al momento, leggendo sia le tue dichiarazioni di intenti come anche il documento dei cosiddetti “dissidenti”, pare essere maturata la volontà di ripartire con la coalizione di centrosinistra per offrire alla città una possibile alternativa e,ove vi siano le condizioni, allargare la coalizione a quanti condividono effettivamente la volontà di cambiamento che sarebbe vanificata, guidati dal solo principio del vincere ad ogni costo, da alleanze innaturali, contraddittorieedall’insegna diun falsonuovismo.
Mi riferisco alle eccitazioni da qualcuno palesate di accordi con il Senatore Curto e magari con qualche imprenditore la cui azione in vari campi suscita simpatia ed anche “invidia sociale” e che sino a qualche giorni fa,legittimamente, ha rappresentato esigenze e strategie assolutamente alternative ed incompatibili rispetto al Centrosinistra (vd. esperienza Giunta presieduta dal Notaio Michele Errico pur censurabile sotto alcuni profili di rappresentatività e di gestione).
Dire no ad alleanze prive di ragioni fondanti e convincenti non significa favorire il P.D.L. i cui rappresentanti non possono esibire meriti in materia di buona amministrazione né tanto meno concedere, senza alcun titolo di merito, ad un qualche autorevole rappresentante locale del PDL il diritto di esibirsi quale cultore e difensore della legalità e della trasparenza o addirittura riconoscergli funzioni di contrasto all’affarismo.
Il pragmatismo, l’eccesso di realpolitik, la volontà di competere con meri cartelli elettorali composti da forze e personalità di diversa estrazione e volontà hanno pesantemente delegittimato la migliore cultura e tradizione di centrosinistra venendo meno la consapevolezza che le alleanze sono frutto di processi culturali e politici di non breve termine.
Tutto ciò dovrebbe indurre il centro sinistra a riguadagnare faticosamente ma con nuovo entusiasmo il rapporto con i singoli cittadini, con l’associazionismo vitale e produttivo di effettiva partecipazione, con il mondo del lavoro, dei precari e dei senza lavoro, con i professionisti consapevoli dell’emergenza e per tali ragioni pronti ad offrire la loro immagine, con interi quartieri abbisognevoli non di promesse ma di concreti interventi e di attenzione costante.
A questo punto ti sottopongo,quale elettore anche del P.D. nelle ultime elezioni politiche, alcune domande che spero siano valutate nel senso dovuto da chi ha a cuore le sorti del P.D..
In queste ore frenetiche e sull’onda della candidatura del Presidente di Confindustria,Massimo Ferrarese, si rincorrono voci di possibili convergenze anche del PD con inevitabili e comprensibili riflessi anche per il nostro territorio.
Questa iniziativa da quale percorso, confronto ed esigenze politico-culturali nasce?
Dove starebbe “la vocazione maggioritaria” del Partito laddove ci si consegna mani e piedi ai fautori di un terzo Polo che non intende scegliere e schierarsi?
Quale dignità mostra di avere un Partito che, si limita ad esternare una mera funzione di asservimento a faide e rivalità interne al centrodestra (Curto e Poli Bortone contro PDL, Ferrarese contro Vitali). Proprio così:allo stato emerge solo la volontà di carrierismo o accattonaggio e cinismo politico di un qualche soggetto interno ed esterno al Partito.
Quale sarebbe,in quel che sta avvenendo dietro le quinte, il confine tra la politica nobile e la perseverante logica del sopravvivere da parte di alcuni?
E da ultimo: riterresti logico e coerente per il PD privilegiare i mugugni degli industriali rispetto ai drammi che vivono lavoratori, precari e giovani a rischio “futuro” assegnando ai primi,proprio in questo momento, incarichi di rilievo ai fini della rappresentanza politica in una Istituzione democratica quale è la Provincia? Ciò pur a fronte di dichiarazioni del candidato Ferrarese di spogliarsi delle vesti sin qui rivestite per abbaracciarel’universo mondo!
Tanto sentivo di rappresentarti pubblicamente perchè i cittadini siano resi edotti ed informati di quanto pare stia avvenendo.
In attesa di riscontro,ti saluta cordialmente un cittadino senza aspirazioni di carriera politica né fautore di tutele di interessi privati ma pronto a contrastare la definitiva morte della Politica.
Mario Filomeno
Lettera aperta all'avv. Marcello CAFUERI, Coordinatore PD Francavilla
Caro Marcello,
innanzitutto permettimi di rinnovarti gli auguri di buon lavoro per l’incarico che ti è stato affidato pur nelle complicate e tempestose vicende del P:D. locale. Ne hai bisogno!
In varie occasioni ho espresso,anche in maniera forte e forse non condivisa, perplessità e preoccupazioni per le sorti di un Partito che a livello Nazionale e locale non esprimeva quel ruolo di forza centrale nel panorama politico e soprattutto consideravo equivoca e forse pretenziosa la conclamata “vocazione maggioritaria” che oggi parrebbe finalmente e escludere qualsiasi volontà di “autosufficienza”.
Tale vocazione,evidentemente, tende a ridisegnare e riaffermare il ruolo di un partito che sappia interpretare e fare sintesi alta di quanto emerge di positivo nella società complessivamente intesa offrendo risposte e strategie utili a perseguire il bene collettivo e non gli interessi di singoli o di corporazioni.
Si tratta,in buona sostanza e nelle odierne temperie culturali e sociali, di creare le basi di un’alternativa al modello culturale e politico oggi ancor più caratterizzato dal padrone unico del Centro destra e da un non più strisciante berlusconismo il cui virus ha gravemente “inquinato” anche le idealità di tanti elettori di centro sinistra avevano posto a base del consenso offerto.
E qui si pone il problema delle alleanze che,a mio parere, non può prescindere dall’esperienza di questi anni i cui errori comuni non possono indurre ad un’archiviazione indiscriminata.
Il partito Democratico,proprio in virtù del suo radicamento nella più nobile esperienza storico-culturale ispirata dalla Costituzione e dalla Resistenza, non può venir meno al ruolo storico di accompagnare e associare alla “cultura di governo” anche forze e movimenti spesso volgarmente definiti “estremisti” o “radicali”, processo allo stato non pienamente definito quanto meno nei metodi e nei contenuti al cui esito evidentemente ciascuna forza e movimento politico dovrà trarre le dovute e convinte conclusioni.
In questi anni ad onor del vero,nella insufficienza dei richiamati percorsi politici e programmatici, si è proceduto per composizione e scomposizione in vista di appuntamenti elettorali (vd. Dini, Mastella, sinistra, Popolari poi Popolari e Asinello e quindi Margherita per finire ai Democratici con le evidenti discrasie fra parti di ex Margherita ed ax D.S.).
Sarebbe uno smacco e sicuramente devastante per tante esperienze amministrative di centrosinistra in corso rinunciare a tale compito. Ciò tanto più rispetto a chi,non certamente in ossequio ai principi e valori della Costituzione, ha messo insieme forze ex fasciste e xenofobe.
Oggi compare la sirena di operazioni di natura centrista all’insegna sempre dell’improvvisazione o dell’emergenza.
Ma se è vero quanto si afferma, e nel vivere quotidiano ne abbiamo prova, circa la drammaticità della crisi economica che pare ancora non aver manifestato i suoi più tragici effetti, allora è il momento di assumerci le responsabilità del caso.
Francavilla in questi anni sappiamo come è stata governata e da chi, nessuno escluso pur con tutti gli sforzi odierni di porsi in secondo piano al solo scopo di favorire operazioni discutibili.
Conosciamo le conseguenze quasi letali di questa lunga gestione per l’immagine della Città e per il suo tessuto economico e produttivo a cui non sono stati estranei i silenzi e le complicità di autorevoli rappresentanti dell’imprenditoria locale.
Ai cittadini occorre rappresentare le responsabilità del degrado e come si intende uscire da tale situazione garantendo con messaggi e segnali concreti che l’alternativa che si vuole offrire è possibile perché,sconfiggendo un refrain molto in voga e spesso alibi per votare sempre gli stessi, non tutti si è uguali.
Il centrosinistra,per le ragioni che ben conosciamo, ha commesso errori e dimostrato spesso divisioni ideologiche e rivalità il più delle volte di natura personale.
Per quanto mi riguarda al momento, leggendo sia le tue dichiarazioni di intenti come anche il documento dei cosiddetti “dissidenti”, pare essere maturata la volontà di ripartire con la coalizione di centrosinistra per offrire alla città una possibile alternativa e,ove vi siano le condizioni, allargare la coalizione a quanti condividono effettivamente la volontà di cambiamento che sarebbe vanificata, guidati dal solo principio del vincere ad ogni costo, da alleanze innaturali, contraddittorieedall’insegna diun falsonuovismo.
Mi riferisco alle eccitazioni da qualcuno palesate di accordi con il Senatore Curto e magari con qualche imprenditore la cui azione in vari campi suscita simpatia ed anche “invidia sociale” e che sino a qualche giorni fa,legittimamente, ha rappresentato esigenze e strategie assolutamente alternative ed incompatibili rispetto al Centrosinistra (vd. esperienza Giunta presieduta dal Notaio Michele Errico pur censurabile sotto alcuni profili di rappresentatività e di gestione).
Dire no ad alleanze prive di ragioni fondanti e convincenti non significa favorire il P.D.L. i cui rappresentanti non possono esibire meriti in materia di buona amministrazione né tanto meno concedere, senza alcun titolo di merito, ad un qualche autorevole rappresentante locale del PDL il diritto di esibirsi quale cultore e difensore della legalità e della trasparenza o addirittura riconoscergli funzioni di contrasto all’affarismo.
Il pragmatismo, l’eccesso di realpolitik, la volontà di competere con meri cartelli elettorali composti da forze e personalità di diversa estrazione e volontà hanno pesantemente delegittimato la migliore cultura e tradizione di centrosinistra venendo meno la consapevolezza che le alleanze sono frutto di processi culturali e politici di non breve termine.
Tutto ciò dovrebbe indurre il centro sinistra a riguadagnare faticosamente ma con nuovo entusiasmo il rapporto con i singoli cittadini, con l’associazionismo vitale e produttivo di effettiva partecipazione, con il mondo del lavoro, dei precari e dei senza lavoro, con i professionisti consapevoli dell’emergenza e per tali ragioni pronti ad offrire la loro immagine, con interi quartieri abbisognevoli non di promesse ma di concreti interventi e di attenzione costante.
A questo punto ti sottopongo,quale elettore anche del P.D. nelle ultime elezioni politiche, alcune domande che spero siano valutate nel senso dovuto da chi ha a cuore le sorti del P.D..
In queste ore frenetiche e sull’onda della candidatura del Presidente di Confindustria,Massimo Ferrarese, si rincorrono voci di possibili convergenze anche del PD con inevitabili e comprensibili riflessi anche per il nostro territorio.
Questa iniziativa da quale percorso, confronto ed esigenze politico-culturali nasce?
Dove starebbe “la vocazione maggioritaria” del Partito laddove ci si consegna mani e piedi ai fautori di un terzo Polo che non intende scegliere e schierarsi?
Quale dignità mostra di avere un Partito che, si limita ad esternare una mera funzione di asservimento a faide e rivalità interne al centrodestra (Curto e Poli Bortone contro PDL, Ferrarese contro Vitali). Proprio così:allo stato emerge solo la volontà di carrierismo o accattonaggio e cinismo politico di un qualche soggetto interno ed esterno al Partito.
Quale sarebbe,in quel che sta avvenendo dietro le quinte, il confine tra la politica nobile e la perseverante logica del sopravvivere da parte di alcuni?
E da ultimo: riterresti logico e coerente per il PD privilegiare i mugugni degli industriali rispetto ai drammi che vivono lavoratori, precari e giovani a rischio “futuro” assegnando ai primi,proprio in questo momento, incarichi di rilievo ai fini della rappresentanza politica in una Istituzione democratica quale è la Provincia? Ciò pur a fronte di dichiarazioni del candidato Ferrarese di spogliarsi delle vesti sin qui rivestite per abbaracciarel’universo mondo!
Tanto sentivo di rappresentarti pubblicamente perchè i cittadini siano resi edotti ed informati di quanto pare stia avvenendo.
In attesa di riscontro,ti saluta cordialmente un cittadino senza aspirazioni di carriera politica né fautore di tutele di interessi privati ma pronto a contrastare la definitiva morte della Politica.
Mario Filomeno
innanzitutto permettimi di rinnovarti gli auguri di buon lavoro per l’incarico che ti è stato affidato pur nelle complicate e tempestose vicende del P:D. locale. Ne hai bisogno!
In varie occasioni ho espresso,anche in maniera forte e forse non condivisa, perplessità e preoccupazioni per le sorti di un Partito che a livello Nazionale e locale non esprimeva quel ruolo di forza centrale nel panorama politico e soprattutto consideravo equivoca e forse pretenziosa la conclamata “vocazione maggioritaria” che oggi parrebbe finalmente e escludere qualsiasi volontà di “autosufficienza”.
Tale vocazione,evidentemente, tende a ridisegnare e riaffermare il ruolo di un partito che sappia interpretare e fare sintesi alta di quanto emerge di positivo nella società complessivamente intesa offrendo risposte e strategie utili a perseguire il bene collettivo e non gli interessi di singoli o di corporazioni.
Si tratta,in buona sostanza e nelle odierne temperie culturali e sociali, di creare le basi di un’alternativa al modello culturale e politico oggi ancor più caratterizzato dal padrone unico del Centro destra e da un non più strisciante berlusconismo il cui virus ha gravemente “inquinato” anche le idealità di tanti elettori di centro sinistra avevano posto a base del consenso offerto.
E qui si pone il problema delle alleanze che,a mio parere, non può prescindere dall’esperienza di questi anni i cui errori comuni non possono indurre ad un’archiviazione indiscriminata.
Il partito Democratico,proprio in virtù del suo radicamento nella più nobile esperienza storico-culturale ispirata dalla Costituzione e dalla Resistenza, non può venir meno al ruolo storico di accompagnare e associare alla “cultura di governo” anche forze e movimenti spesso volgarmente definiti “estremisti” o “radicali”, processo allo stato non pienamente definito quanto meno nei metodi e nei contenuti al cui esito evidentemente ciascuna forza e movimento politico dovrà trarre le dovute e convinte conclusioni.
In questi anni ad onor del vero,nella insufficienza dei richiamati percorsi politici e programmatici, si è proceduto per composizione e scomposizione in vista di appuntamenti elettorali (vd. Dini, Mastella, sinistra, Popolari poi Popolari e Asinello e quindi Margherita per finire ai Democratici con le evidenti discrasie fra parti di ex Margherita ed ax D.S.).
Sarebbe uno smacco e sicuramente devastante per tante esperienze amministrative di centrosinistra in corso rinunciare a tale compito. Ciò tanto più rispetto a chi,non certamente in ossequio ai principi e valori della Costituzione, ha messo insieme forze ex fasciste e xenofobe.
Oggi compare la sirena di operazioni di natura centrista all’insegna sempre dell’improvvisazione o dell’emergenza.
Ma se è vero quanto si afferma, e nel vivere quotidiano ne abbiamo prova, circa la drammaticità della crisi economica che pare ancora non aver manifestato i suoi più tragici effetti, allora è il momento di assumerci le responsabilità del caso.
Francavilla in questi anni sappiamo come è stata governata e da chi, nessuno escluso pur con tutti gli sforzi odierni di porsi in secondo piano al solo scopo di favorire operazioni discutibili.
Conosciamo le conseguenze quasi letali di questa lunga gestione per l’immagine della Città e per il suo tessuto economico e produttivo a cui non sono stati estranei i silenzi e le complicità di autorevoli rappresentanti dell’imprenditoria locale.
Ai cittadini occorre rappresentare le responsabilità del degrado e come si intende uscire da tale situazione garantendo con messaggi e segnali concreti che l’alternativa che si vuole offrire è possibile perché,sconfiggendo un refrain molto in voga e spesso alibi per votare sempre gli stessi, non tutti si è uguali.
Il centrosinistra,per le ragioni che ben conosciamo, ha commesso errori e dimostrato spesso divisioni ideologiche e rivalità il più delle volte di natura personale.
Per quanto mi riguarda al momento, leggendo sia le tue dichiarazioni di intenti come anche il documento dei cosiddetti “dissidenti”, pare essere maturata la volontà di ripartire con la coalizione di centrosinistra per offrire alla città una possibile alternativa e,ove vi siano le condizioni, allargare la coalizione a quanti condividono effettivamente la volontà di cambiamento che sarebbe vanificata, guidati dal solo principio del vincere ad ogni costo, da alleanze innaturali, contraddittorieedall’insegna diun falsonuovismo.
Mi riferisco alle eccitazioni da qualcuno palesate di accordi con il Senatore Curto e magari con qualche imprenditore la cui azione in vari campi suscita simpatia ed anche “invidia sociale” e che sino a qualche giorni fa,legittimamente, ha rappresentato esigenze e strategie assolutamente alternative ed incompatibili rispetto al Centrosinistra (vd. esperienza Giunta presieduta dal Notaio Michele Errico pur censurabile sotto alcuni profili di rappresentatività e di gestione).
Dire no ad alleanze prive di ragioni fondanti e convincenti non significa favorire il P.D.L. i cui rappresentanti non possono esibire meriti in materia di buona amministrazione né tanto meno concedere, senza alcun titolo di merito, ad un qualche autorevole rappresentante locale del PDL il diritto di esibirsi quale cultore e difensore della legalità e della trasparenza o addirittura riconoscergli funzioni di contrasto all’affarismo.
Il pragmatismo, l’eccesso di realpolitik, la volontà di competere con meri cartelli elettorali composti da forze e personalità di diversa estrazione e volontà hanno pesantemente delegittimato la migliore cultura e tradizione di centrosinistra venendo meno la consapevolezza che le alleanze sono frutto di processi culturali e politici di non breve termine.
Tutto ciò dovrebbe indurre il centro sinistra a riguadagnare faticosamente ma con nuovo entusiasmo il rapporto con i singoli cittadini, con l’associazionismo vitale e produttivo di effettiva partecipazione, con il mondo del lavoro, dei precari e dei senza lavoro, con i professionisti consapevoli dell’emergenza e per tali ragioni pronti ad offrire la loro immagine, con interi quartieri abbisognevoli non di promesse ma di concreti interventi e di attenzione costante.
A questo punto ti sottopongo,quale elettore anche del P.D. nelle ultime elezioni politiche, alcune domande che spero siano valutate nel senso dovuto da chi ha a cuore le sorti del P.D..
In queste ore frenetiche e sull’onda della candidatura del Presidente di Confindustria,Massimo Ferrarese, si rincorrono voci di possibili convergenze anche del PD con inevitabili e comprensibili riflessi anche per il nostro territorio.
Questa iniziativa da quale percorso, confronto ed esigenze politico-culturali nasce?
Dove starebbe “la vocazione maggioritaria” del Partito laddove ci si consegna mani e piedi ai fautori di un terzo Polo che non intende scegliere e schierarsi?
Quale dignità mostra di avere un Partito che, si limita ad esternare una mera funzione di asservimento a faide e rivalità interne al centrodestra (Curto e Poli Bortone contro PDL, Ferrarese contro Vitali). Proprio così:allo stato emerge solo la volontà di carrierismo o accattonaggio e cinismo politico di un qualche soggetto interno ed esterno al Partito.
Quale sarebbe,in quel che sta avvenendo dietro le quinte, il confine tra la politica nobile e la perseverante logica del sopravvivere da parte di alcuni?
E da ultimo: riterresti logico e coerente per il PD privilegiare i mugugni degli industriali rispetto ai drammi che vivono lavoratori, precari e giovani a rischio “futuro” assegnando ai primi,proprio in questo momento, incarichi di rilievo ai fini della rappresentanza politica in una Istituzione democratica quale è la Provincia? Ciò pur a fronte di dichiarazioni del candidato Ferrarese di spogliarsi delle vesti sin qui rivestite per abbaracciarel’universo mondo!
Tanto sentivo di rappresentarti pubblicamente perchè i cittadini siano resi edotti ed informati di quanto pare stia avvenendo.
In attesa di riscontro,ti saluta cordialmente un cittadino senza aspirazioni di carriera politica né fautore di tutele di interessi privati ma pronto a contrastare la definitiva morte della Politica.
Mario Filomeno
mercoledì 11 marzo 2009
Il Lupo perde il pelo ma non il vizio....e spesso il Lupo cambia identità!
Depositate in Parlamento nove proposte di legge per l'apertura di nuove case da gioco in Italia. Schifani: «Promuovono il turismo», entusiasta Michela Brambilla: "Apriamoli ovunque, subito negli alberghi a cinque stelle", mentre Federgioco si oppone
C'è voglia di azzardo in Italia? Secondo i firmatari delle nove proposte di legge depositate in Parlamento, sì: in almeno sette località italiane - Stresa, Gardone Riviera, San Pellegrino Terme, Viareggio, Fiuggi, Ostuni e Taormina - sarebbe auspicabile l'apertura di nuovi casinò, che andrebbero ad affiancare i quattro esistenti oggi, Venezia, Campione, Sanremo e Saint Vincent.
Troppi? Troppo pochi? Le opinioni divergono. Secondo il presidente del Senato Schifani, la contrarietà a questi progetti non ha ragion d'essere: «i casinò sono una nuova risorsa turistica - afferma Schifani - da promuovere nei territori che ne sono sprovvisti. Costituiranno ulteriore attrattiva per i tradizionali flussi turistici e ne susciteranno di nuovi e interessanti per l'economia di settore». Non solo. In materia di sale da gioco, secondo Schifani i tempi sono maturi perché l'Italia entri in concorrenza con le altre "piazze" presenti sul Mediterraneo, aprendo «nuovi casinò nel Centro e Sud Italia», utilissimi a suo dire anche a titolo di strategia anti-crisi.
«Impedimenti pseudomoralistici hanno ignorato deliberatamente forme di presunto gioco d'azzardo istituzionalizzate - incalza il parlamentare del Pdl Luigi Vitali, primo firmatario della proposta di legge per l'apertura di una casa da gioco a Ostuni -, mentre nulla impediva l'apertura e il funzionamento di quattro case da gioco a Sanremo, Campione d'Italia, Saint Vincent e Venezia. Strutture producono utili per milioni di euro, danno lavoro a migliaia di persone e favoriscono l'incremento del reddito e l'attrazione turistica in tali località».
Ogni città che aspira ad essere sede di un nuovo casinò ha il suo sponsor politico. Lo Monte, deputato siciliano del Mpa, si dice preoccupato «per il ritardo nella riapertura (era stata attiva dal 1961 al 1965, ndr) della sala da gioco a Taormina. Non vorremmo che dietro questo ci siano pressioni da parte dei Casinò del Nord» dice. La deputata dell'Udc Anna Teresa Formisano chiede invece un nuovo casinò a Fiuggi, mentre il senatore Pdl Valerio Carrara ha a cuore il destino della casa da gioco di San Pellegrino Terme e polemizza contro «i divieti del codice penale che non possono più essere considerati collegati al disvalore del gioco d'azzardo sotto il profilo sociale altrimenti si dovrebbe constatare che il primo soggetto che abitualmente compie un'attività considerata moralmente illecita è proprio lo Stato con i vari giochi e lotterie. Le case da gioco devono essere considerate, come lo sono in tutto il mondo, attività ludiche e ricreative spesso collegate a periodi di vacanza».
Non certo per motivi etici, ma per calmierare il mercato non la pensa così Federgioco, che si oppone seccamente alla proposta: «La situazione tra domanda e offerta è equilibrata, dunque un aumento di numero ci sembra inutile» replica il presidente dell'associazione Mauro Pizzigati. Tanto più che i conti dei casinò attualmente in funzione nel nostro Paese sono in rosso (-4% degli introiti nel 2008), anche a fronte di un aumento dei visitatori (+ 15%). Stando ai dati dell'European Casinò Association, rispetto al mercato europeo (che vale complessivamente 9,3 miliardi di euro) l'Italia al settimo posto.
In testa, la Francia, con 2,5 miliardi di incassi e 188 casinò sul territorio nazionale. Ma ne hanno molti più di noi anche la Repubblica Ceca (150), la Gran Bretagna (131), l'Estonia (125), la Germania (70), la Spagna (35), la Croazia (20), la Svizzera (17), l'Austria (12), l'Olanda (11), la Slovenia (10), la Grecia (9) e Portogallo e Belgio, con i loro otto casinò a testa.
Entusiasta all'idea di aumentare il numero delle sale da gioco in Italia, il sottosegretario al Turismo Michela Brambilla raddoppia la posta in gioco e auspica l'apertura di casinò «ovunque in Italia, a cominciare dagli alberghi a cinque stelle, solo per gli ospiti. E' una formula - dice la Brambilla - per garantire alle nostre strutture ricettive di poter competere con quelle degli altri Paesi europei, a cominciare da Francia e Spagna». Lo stivale come una piccola grande Las Vegas, insomma. (Libero News)
Quindi dopo aver incastrato Uccio Curto nell'affaire casinopoli, grazie al fantomatico magnate russo, ora si profila davvero l'apertura del casinò ad Ostuni.
Bene,bene...prima Curto è stato preso con le mani nella marmellata, ora che non se ne parlava più di Casinò, spunta nuovamente l'idea....sponsorizzata nientemeno che da Vitali...ah però..che il nostro Onorevole sappia lavorare meglio dell'ex Senatore?
C'è voglia di azzardo in Italia? Secondo i firmatari delle nove proposte di legge depositate in Parlamento, sì: in almeno sette località italiane - Stresa, Gardone Riviera, San Pellegrino Terme, Viareggio, Fiuggi, Ostuni e Taormina - sarebbe auspicabile l'apertura di nuovi casinò, che andrebbero ad affiancare i quattro esistenti oggi, Venezia, Campione, Sanremo e Saint Vincent.
Troppi? Troppo pochi? Le opinioni divergono. Secondo il presidente del Senato Schifani, la contrarietà a questi progetti non ha ragion d'essere: «i casinò sono una nuova risorsa turistica - afferma Schifani - da promuovere nei territori che ne sono sprovvisti. Costituiranno ulteriore attrattiva per i tradizionali flussi turistici e ne susciteranno di nuovi e interessanti per l'economia di settore». Non solo. In materia di sale da gioco, secondo Schifani i tempi sono maturi perché l'Italia entri in concorrenza con le altre "piazze" presenti sul Mediterraneo, aprendo «nuovi casinò nel Centro e Sud Italia», utilissimi a suo dire anche a titolo di strategia anti-crisi.
«Impedimenti pseudomoralistici hanno ignorato deliberatamente forme di presunto gioco d'azzardo istituzionalizzate - incalza il parlamentare del Pdl Luigi Vitali, primo firmatario della proposta di legge per l'apertura di una casa da gioco a Ostuni -, mentre nulla impediva l'apertura e il funzionamento di quattro case da gioco a Sanremo, Campione d'Italia, Saint Vincent e Venezia. Strutture producono utili per milioni di euro, danno lavoro a migliaia di persone e favoriscono l'incremento del reddito e l'attrazione turistica in tali località».
Ogni città che aspira ad essere sede di un nuovo casinò ha il suo sponsor politico. Lo Monte, deputato siciliano del Mpa, si dice preoccupato «per il ritardo nella riapertura (era stata attiva dal 1961 al 1965, ndr) della sala da gioco a Taormina. Non vorremmo che dietro questo ci siano pressioni da parte dei Casinò del Nord» dice. La deputata dell'Udc Anna Teresa Formisano chiede invece un nuovo casinò a Fiuggi, mentre il senatore Pdl Valerio Carrara ha a cuore il destino della casa da gioco di San Pellegrino Terme e polemizza contro «i divieti del codice penale che non possono più essere considerati collegati al disvalore del gioco d'azzardo sotto il profilo sociale altrimenti si dovrebbe constatare che il primo soggetto che abitualmente compie un'attività considerata moralmente illecita è proprio lo Stato con i vari giochi e lotterie. Le case da gioco devono essere considerate, come lo sono in tutto il mondo, attività ludiche e ricreative spesso collegate a periodi di vacanza».
Non certo per motivi etici, ma per calmierare il mercato non la pensa così Federgioco, che si oppone seccamente alla proposta: «La situazione tra domanda e offerta è equilibrata, dunque un aumento di numero ci sembra inutile» replica il presidente dell'associazione Mauro Pizzigati. Tanto più che i conti dei casinò attualmente in funzione nel nostro Paese sono in rosso (-4% degli introiti nel 2008), anche a fronte di un aumento dei visitatori (+ 15%). Stando ai dati dell'European Casinò Association, rispetto al mercato europeo (che vale complessivamente 9,3 miliardi di euro) l'Italia al settimo posto.
In testa, la Francia, con 2,5 miliardi di incassi e 188 casinò sul territorio nazionale. Ma ne hanno molti più di noi anche la Repubblica Ceca (150), la Gran Bretagna (131), l'Estonia (125), la Germania (70), la Spagna (35), la Croazia (20), la Svizzera (17), l'Austria (12), l'Olanda (11), la Slovenia (10), la Grecia (9) e Portogallo e Belgio, con i loro otto casinò a testa.
Entusiasta all'idea di aumentare il numero delle sale da gioco in Italia, il sottosegretario al Turismo Michela Brambilla raddoppia la posta in gioco e auspica l'apertura di casinò «ovunque in Italia, a cominciare dagli alberghi a cinque stelle, solo per gli ospiti. E' una formula - dice la Brambilla - per garantire alle nostre strutture ricettive di poter competere con quelle degli altri Paesi europei, a cominciare da Francia e Spagna». Lo stivale come una piccola grande Las Vegas, insomma. (Libero News)
Quindi dopo aver incastrato Uccio Curto nell'affaire casinopoli, grazie al fantomatico magnate russo, ora si profila davvero l'apertura del casinò ad Ostuni.
Bene,bene...prima Curto è stato preso con le mani nella marmellata, ora che non se ne parlava più di Casinò, spunta nuovamente l'idea....sponsorizzata nientemeno che da Vitali...ah però..che il nostro Onorevole sappia lavorare meglio dell'ex Senatore?
venerdì 6 marzo 2009
CI SIAMO.........SCOSSONI IN ARRIVO?
PD: l'avv. Cafueri eletto coordinatore cittadino
L'avv. Marcello Cafueri è il nuovo Coordinatore del Circolo Cittadino del Partito Democratico di Francavilla Fontana.
L'elezione è avvenuta al termine di due incontri del Coordinamento Cittadino svoltisi nelle giornate del 3 e del 5 marzo alla presenza del Segretario Provinciale del PD Lorenzo Cirasino.
Nella dichiarazione di intenti, il neo coordinatore Cafueri annuncia il proprio impegno a lavorare nella costruzione del partito e a recuperare tutte le ragioni dello stare insieme , per preparare le elezioni con un ampio confronto con la città e le altre forze politiche e per irrobustire l’opposizione al governo Berlusconi.
L'avv. Marcello Cafueri è il nuovo Coordinatore del Circolo Cittadino del Partito Democratico di Francavilla Fontana.
L'elezione è avvenuta al termine di due incontri del Coordinamento Cittadino svoltisi nelle giornate del 3 e del 5 marzo alla presenza del Segretario Provinciale del PD Lorenzo Cirasino.
Nella dichiarazione di intenti, il neo coordinatore Cafueri annuncia il proprio impegno a lavorare nella costruzione del partito e a recuperare tutte le ragioni dello stare insieme , per preparare le elezioni con un ampio confronto con la città e le altre forze politiche e per irrobustire l’opposizione al governo Berlusconi.
sabato 14 febbraio 2009
Invito
L’attuale crisi economica e le sue cause interpellano tutte le realtà impegnate sul territorio ed i singoli cittadini.
Tanto non solo per i suoi possibili effetti sulla tenuta sociale del Paese ma anche per il rischio di creare o consolidare il già diffuso senso di impotenza e di disinteresse per i destini collettivi del Paese.
In questo contesto è forte la preoccupazione per i problemi e la crescita del nostro Mezzogiorno su cui anche le Chiese del Sud hanno ritenuto necessario interrogarsi (Convegno di Napoli del 12 e 13 febbraio) a 20 anni dal documento della Conferenza Episcopale Italiana su “Chiesa Italiana e Mezzogiorno” allorquando veniva significativamente lanciata una forte provocazione: “Il Paese non crescerà se non insieme”.
Ed in tal senso un decisivo contributo per la riflessione e l’impegno viene dalla recente pubblicazione dell’economista pugliese Prof. Gianfranco Viesti su “Mezzogiorno a tradimento. Il Nord, il Sud e la politica che non c’è” (editore Laterza).
E’ di tutta evidenza come la politica,oggi più che mai, sia sollecitata nel suo compito di leggere i fenomeni sociali ed economici per riscoprire la funzione di “governo” che mai potrà identificarsi in una mera rappresentanza e gestione della somma di interessi particolari.
La coalizione che mi sostiene nella candidatura a Sindaco (Democratici per la Costituzione, P.R.C., P.D.C.I., Sinistra Democratica e Italia dei Valori),in forza della volontà condivisa di costruire un nuovo centrosinistra, intende promuovere una riflessione aperta al confronto e quindi ricca e produttiva per il futuro della Città.
La sfida è immane. Ma non possiamo consentire che a fronte dei gravi e drammatici problemi si reiterino vecchie logiche che hanno mortificato capacità umane e saccheggiato risorse finanziarie con esiti devastanti per il territorio.
Per tali ragioni mi permetto invitarLa ad un primo dibattito pubblico che si terrà Sabato 21 febbraio 2009 alle ore 18.30 presso il Teatro Imperiali (via Municipio).
Il tema del confronto sarà: “Lavoro, Impresa, precariato: come difendersi dalla crisi. Ipotesi di un impegno per il territorio”.
Ci aiuteranno in questa prima riflessione il Presidente di Confindustria Brindisi, Massimo Ferrarese, ed il Segretario Generale della C.G.I.L., Leo Caroli.
Confidando nella Sua presenza ringrazio sin da ora per la cortese attenzione prestata e per la preziosa e gradita collaborazione.
Francavilla Fontana, 14.02.2009
Avv. Mario Filomeno
lunedì 9 febbraio 2009
Firma anche tu
Rompiamo il silenzio
“Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”.
Norberto Bobbio
Rompiamo il silenzio Mai come ora è giustificato l’allarme. Assistiamo a segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione pubblica e privata, disprezzo della legalità e dell’uguaglianza, impunità per i forti e costrizione per i deboli, libertà come privilegi e non come diritti. Quando i legami sociali sono messi a rischio, non stupiscono le idee secessioniste, le pulsioni razziste e xenofobe, la volgarità, l’arroganza e la violenza nei rapporti tra gli individui e i gruppi. Preoccupa soprattutto l’accettazione passiva che penetra nella cultura. Una nuova incipiente legittimità è all’opera per avvilire quella costituzionale. Non sono difetti o deviazioni occasionali, ma segni premonitori su cui si cerca di stendere un velo di silenzio, un velo che forse un giorno sarà sollevato e mostrerà che cosa nasconde, ma sarà troppo tardi.
Non vedere è non voler vedere. Non conosciamo gli esiti, ma avvertiamo che la democrazia è in bilico.
Pochi Paesi al mondo affrontano l’attuale crisi economica e sociale in un decadimento etico e istituzionale così esteso e avanzato, con regole deboli e contestate, punti di riferimento comuni cancellati e gruppi dirigenti inadeguati. La democrazia non si è mai giovata di crisi come quella attuale. Questa può sì essere occasione di riflessione e rinnovamento, ma può anche essere facilmente il terreno di coltura della demagogia, ciò da cui il nostro Paese, particolarmente, non è immune.
La demagogia è il rovesciamento del rapporto democratico tra governanti e governati. La sua massima è: il potere scende dall’alto e il consenso si fa salire dal basso. ll primo suo segnale è la caduta di rappresentatività del Parlamento. Regole elettorali artificiose, pensate più nell’interesse dei partiti che dei cittadini, l’assenza di strumenti di scelta delle candidature (elezioni primarie) e dei candidati (preferenze) capovolgono la rappresentanza. L’investitura da parte di monarchie o oligarchie di partito si mette al posto dell’elezione. La selezione della classe politica diventa una cooptazione chiusa. L’esautoramento del Parlamento da parte del governo, dove siedono monarchi e oligarchi di partito, è una conseguenza, di cui i decreti-legge e le questioni di fiducia a ripetizione sono a loro volta conseguenza.
La separazione dei poteri è fondamento di ogni regime che teme il dispotismo, ma la demagogia le è nemica, perché per essa il potere deve scorrere senza limiti dall’alto al basso. Così, l’autonomia della funzione giudiziaria è minacciata; così il presidenzialismo all’italiana, cioè senza contrappesi e controlli, è oggetto di desiderio.
Ci sono però altre separazioni, anche più importanti, che sono travolte: tra politica, economia, cultura, e informazione; tra pubblico e privato; tra Stato e Chiesa. L’intreccio tra questi fattori della vita collettiva, da cui nascono collusioni e concentrazioni di potere, spesso invisibili e sempre inconfessabili, è la vera, grande anomalia del nostro Paese. Economia, politica, informazione, cultura, religione si alimentano reciprocamente: crescono, si compromettono e si corrompono l’una con l’altra. I grandi temi delle incompatibilità, dei conflitti d’interesse, dell’etica pubblica, della laicità riguardano queste separazioni di potere e sono tanto meno presenti nell’agenda politica quanto più se ne parla a vanvera.
Soprattutto, il risultato che ci sta dinnanzi spaventoso è un regime chiuso di oligarchie rapaci, che succhia dall’alto, impone disuguaglianza, vuole avere a che fare con clienti-consumatori ignari o imboniti, respinge chi, per difendere la propria dignità, non vuole asservirsi, mortifica le energie fresche e allontana i migliori. È materia di giustizia, ma anche di declino del nostro Paese, tutto intero.
Guardiamo la realtà, per quanto preoccupante sia. Rivendichiamo i nostri diritti di cittadini. Consideriamo ogni giorno un punto d’inizio, invece che un punto d’arrivo. Cioè: sconfiggiamo la rassegnazione e cerchiamo di dare esiti allo sdegno.
* * *
Che cosa possiamo fare dunque noi, soci e amici di Libertà e Giustizia? Possiamo far crescere le nostre forze per unirle alle intelligenze, alle culture e alle energie di coloro che rendono vivo il nostro Paese e, per amor di sé e dei propri figli, non si rassegnano al suo declino. Con questi obiettivi primari.
Innanzitutto, contrastare le proposte di stravolgimento della Costituzione, come il presidenzialismo e l’attrazione della giurisdizione nella sfera d’influenza dell’esecutivo. Nelle condizioni politiche attuali del nostro Paese, esse sarebbero non strumenti di efficienza della democrazia ma espressione e consolidamento di oligarchie demagogiche.
Difendere la legalità contro il lassismo e la corruzione, chiedendo ai partiti che aspirano a rappresentarci di non tollerare al proprio interno faccendieri e corrotti, ancorché portatori di voti. Non usare le candidature nelle elezioni come risorse improprie per risolvere problemi interni, per ripescare personaggi, per pagare conti, per cedere a ricatti. Promuovere, anche così, l’obbligatorio ricambio della classe dirigente.
Non lasciar morire il tema delle incompatibilità e dei conflitti d’interesse, un tema cruciale, che non si può ridurre ad argomento della polemica politica contingente, un tema che destra e sinistra hanno lasciato cadere. Riaffermare la linea di confine, cioè la laicità senza aggettivi, nel rapporto tra lo Stato e la Chiesa cattolica, indipendenti e sovrani “ciascuno nel proprio ordine”, non appartenendo la legislazione civile, se non negli stati teocratici, all’ordine della Chiesa.
Promuovere la cultura politica, il pensiero critico, una rete di relazioni tra persone ugualmente interessate alla convivenza civile e all’attività politica, nel segno dei valori costituzionali.
Sono obiettivi ambiziosi ma non irrealistici se la voce collettiva di Libertà e Giustizia potrà pesare e farsi ascoltare. Per questo chiediamo la tua adesione.
(fonte Repubblica.it)
http://www.repubblica.it/speciale/2009/appelli/rompiamo-il-silenzio/
“Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”.
Norberto Bobbio
Rompiamo il silenzio Mai come ora è giustificato l’allarme. Assistiamo a segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione pubblica e privata, disprezzo della legalità e dell’uguaglianza, impunità per i forti e costrizione per i deboli, libertà come privilegi e non come diritti. Quando i legami sociali sono messi a rischio, non stupiscono le idee secessioniste, le pulsioni razziste e xenofobe, la volgarità, l’arroganza e la violenza nei rapporti tra gli individui e i gruppi. Preoccupa soprattutto l’accettazione passiva che penetra nella cultura. Una nuova incipiente legittimità è all’opera per avvilire quella costituzionale. Non sono difetti o deviazioni occasionali, ma segni premonitori su cui si cerca di stendere un velo di silenzio, un velo che forse un giorno sarà sollevato e mostrerà che cosa nasconde, ma sarà troppo tardi.
Non vedere è non voler vedere. Non conosciamo gli esiti, ma avvertiamo che la democrazia è in bilico.
Pochi Paesi al mondo affrontano l’attuale crisi economica e sociale in un decadimento etico e istituzionale così esteso e avanzato, con regole deboli e contestate, punti di riferimento comuni cancellati e gruppi dirigenti inadeguati. La democrazia non si è mai giovata di crisi come quella attuale. Questa può sì essere occasione di riflessione e rinnovamento, ma può anche essere facilmente il terreno di coltura della demagogia, ciò da cui il nostro Paese, particolarmente, non è immune.
La demagogia è il rovesciamento del rapporto democratico tra governanti e governati. La sua massima è: il potere scende dall’alto e il consenso si fa salire dal basso. ll primo suo segnale è la caduta di rappresentatività del Parlamento. Regole elettorali artificiose, pensate più nell’interesse dei partiti che dei cittadini, l’assenza di strumenti di scelta delle candidature (elezioni primarie) e dei candidati (preferenze) capovolgono la rappresentanza. L’investitura da parte di monarchie o oligarchie di partito si mette al posto dell’elezione. La selezione della classe politica diventa una cooptazione chiusa. L’esautoramento del Parlamento da parte del governo, dove siedono monarchi e oligarchi di partito, è una conseguenza, di cui i decreti-legge e le questioni di fiducia a ripetizione sono a loro volta conseguenza.
La separazione dei poteri è fondamento di ogni regime che teme il dispotismo, ma la demagogia le è nemica, perché per essa il potere deve scorrere senza limiti dall’alto al basso. Così, l’autonomia della funzione giudiziaria è minacciata; così il presidenzialismo all’italiana, cioè senza contrappesi e controlli, è oggetto di desiderio.
Ci sono però altre separazioni, anche più importanti, che sono travolte: tra politica, economia, cultura, e informazione; tra pubblico e privato; tra Stato e Chiesa. L’intreccio tra questi fattori della vita collettiva, da cui nascono collusioni e concentrazioni di potere, spesso invisibili e sempre inconfessabili, è la vera, grande anomalia del nostro Paese. Economia, politica, informazione, cultura, religione si alimentano reciprocamente: crescono, si compromettono e si corrompono l’una con l’altra. I grandi temi delle incompatibilità, dei conflitti d’interesse, dell’etica pubblica, della laicità riguardano queste separazioni di potere e sono tanto meno presenti nell’agenda politica quanto più se ne parla a vanvera.
Soprattutto, il risultato che ci sta dinnanzi spaventoso è un regime chiuso di oligarchie rapaci, che succhia dall’alto, impone disuguaglianza, vuole avere a che fare con clienti-consumatori ignari o imboniti, respinge chi, per difendere la propria dignità, non vuole asservirsi, mortifica le energie fresche e allontana i migliori. È materia di giustizia, ma anche di declino del nostro Paese, tutto intero.
Guardiamo la realtà, per quanto preoccupante sia. Rivendichiamo i nostri diritti di cittadini. Consideriamo ogni giorno un punto d’inizio, invece che un punto d’arrivo. Cioè: sconfiggiamo la rassegnazione e cerchiamo di dare esiti allo sdegno.
* * *
Che cosa possiamo fare dunque noi, soci e amici di Libertà e Giustizia? Possiamo far crescere le nostre forze per unirle alle intelligenze, alle culture e alle energie di coloro che rendono vivo il nostro Paese e, per amor di sé e dei propri figli, non si rassegnano al suo declino. Con questi obiettivi primari.
Innanzitutto, contrastare le proposte di stravolgimento della Costituzione, come il presidenzialismo e l’attrazione della giurisdizione nella sfera d’influenza dell’esecutivo. Nelle condizioni politiche attuali del nostro Paese, esse sarebbero non strumenti di efficienza della democrazia ma espressione e consolidamento di oligarchie demagogiche.
Difendere la legalità contro il lassismo e la corruzione, chiedendo ai partiti che aspirano a rappresentarci di non tollerare al proprio interno faccendieri e corrotti, ancorché portatori di voti. Non usare le candidature nelle elezioni come risorse improprie per risolvere problemi interni, per ripescare personaggi, per pagare conti, per cedere a ricatti. Promuovere, anche così, l’obbligatorio ricambio della classe dirigente.
Non lasciar morire il tema delle incompatibilità e dei conflitti d’interesse, un tema cruciale, che non si può ridurre ad argomento della polemica politica contingente, un tema che destra e sinistra hanno lasciato cadere. Riaffermare la linea di confine, cioè la laicità senza aggettivi, nel rapporto tra lo Stato e la Chiesa cattolica, indipendenti e sovrani “ciascuno nel proprio ordine”, non appartenendo la legislazione civile, se non negli stati teocratici, all’ordine della Chiesa.
Promuovere la cultura politica, il pensiero critico, una rete di relazioni tra persone ugualmente interessate alla convivenza civile e all’attività politica, nel segno dei valori costituzionali.
Sono obiettivi ambiziosi ma non irrealistici se la voce collettiva di Libertà e Giustizia potrà pesare e farsi ascoltare. Per questo chiediamo la tua adesione.
(fonte Repubblica.it)
http://www.repubblica.it/speciale/2009/appelli/rompiamo-il-silenzio/
venerdì 6 febbraio 2009
Considerazioni sul Ddl sicurezza
Il neo approvato decreto sulla sicurezza approvato dal Senato, attraverso i suoi punti fermi rappresenta per l’attuale governo la soluzione migliore al problema dell’immigrazione.
Il testo prevede una serie di misure che vanno dall’introduzione di una tassa per l’acquisizione o rinnovo del permesso di soggiorno, alla autorizzazione delle ronde cittadine (meglio ribattezzate come “ronde padane”), dalla possibilità di poter denunciare, da parte dei medici di presidi ospedalieri, “clienti” clandestini all’istituzione di un registro dei clochard.
Analizzando per bene il tutto però, non si può fare a meno di considerare alcuni aspetti tranquillamente definibili inquietanti.
Infatti, se poco possono nuocere le iniziative di far pagare una tassa (non definita ancora nella misura) per la richiesta/rinnovo del permesso di soggiorno e quella di creare un registro dei “clochard” (o “senza fissa dimora”),molto dannose si possono considerare le altre due misure introdotte (denuncia dei clandestini da parte dei medici e ronde cittadine).
Il provvedimento che sta suscitando le maggiori critiche,senza ombra di dubbio, risulta essere quello che “invita” (secondo i leghisti “obbliga”) i medici dei presidi ospedalieri a denunciare i clandestini che dovessero fare ricorso alle cure mediche. In effetti è palese il rischio di avere uno smisurato numero di immigrati che, per paura dell’espulsione, penserà bene di evitare le cure mediche con il rischio di incorrere in epidemie da malattie infettive, o di avere sempre più parti clandestini con annessi rischi di infezioni, nonché di morte, sia per le partorienti che per i nascituri. Il sacrosanto diritto alle cure mediche non deve essere messo in nessun modo in pericolo da un provvedimento legislativo, sia il paziente regolare che clandestino. Bisogna ricordare a tal proposito che, nel gennaio del 2008 il focolaio di meningite scoppiato nel Trevigiano, fu localizzato grazie alla tempestiva richiesta di accertamenti medici, da parte di un gruppo di clandestini insediati nel posto, senza tale richiesta non si sa quale potrebbero essere state le conseguenze.
Ulteriore sgomento senz’altro fa suscitare, la legalizzazione delle “ronde padane”. In un momento in cui gli episodi di razzismo xenofobo stanno imperversando nel nostro paese (vedasi il pestaggio a Roma del clochard indiano,come ultimo episodio in ordine temporale), le ultime dichiarazioni del Ministro dell’Interno Maroni unite ad altre di esponenti leghisti (Gentilini e Borghezio per citarne alcuni) e, appunto, all’ultimo provvedimento che autorizza le “ronde cittadine”, senz’altro non fanno altro che alimentare l’odio razziale verso gente “non Italiana”. Se non viene messo un freno, si correrà il rischio di imbattersi a breve in una vera e propria caccia all’uomo,una caccia all’uomo condotta sotto l’egida del termine “cattiveria” , tanto a cuore al Ministro Maroni.
Concludendo non rimane che da chiedersi se, questo disegno di legge non dia, agli occhi degli altri Membri dell’Unione Europea e del mondo intero, l’idea di un Italia diversa da quella conosciuta fino a poco tempo fa. In effetti le recenti dichiarazioni fatte da Berlusconi nei confronti di Obama e dell’Islam (Obama definito “abbronzato” e la civiltà Islamica inferiore per cultura e storia rispetto alla nostra) unite al suddetto DdL non fanno altro che catapultarci indietro nel tempo direttamente a circa settanta anni fa. Ma oltre a quanto appena detto, ciò che bisogna considerare è il rischio di sanzioni da parte dell’Unione Europea in ambito di tutela dei Diritti Umani rischio sempre più forte per la crescente demonizzazione dell’immigrato!
Il testo prevede una serie di misure che vanno dall’introduzione di una tassa per l’acquisizione o rinnovo del permesso di soggiorno, alla autorizzazione delle ronde cittadine (meglio ribattezzate come “ronde padane”), dalla possibilità di poter denunciare, da parte dei medici di presidi ospedalieri, “clienti” clandestini all’istituzione di un registro dei clochard.
Analizzando per bene il tutto però, non si può fare a meno di considerare alcuni aspetti tranquillamente definibili inquietanti.
Infatti, se poco possono nuocere le iniziative di far pagare una tassa (non definita ancora nella misura) per la richiesta/rinnovo del permesso di soggiorno e quella di creare un registro dei “clochard” (o “senza fissa dimora”),molto dannose si possono considerare le altre due misure introdotte (denuncia dei clandestini da parte dei medici e ronde cittadine).
Il provvedimento che sta suscitando le maggiori critiche,senza ombra di dubbio, risulta essere quello che “invita” (secondo i leghisti “obbliga”) i medici dei presidi ospedalieri a denunciare i clandestini che dovessero fare ricorso alle cure mediche. In effetti è palese il rischio di avere uno smisurato numero di immigrati che, per paura dell’espulsione, penserà bene di evitare le cure mediche con il rischio di incorrere in epidemie da malattie infettive, o di avere sempre più parti clandestini con annessi rischi di infezioni, nonché di morte, sia per le partorienti che per i nascituri. Il sacrosanto diritto alle cure mediche non deve essere messo in nessun modo in pericolo da un provvedimento legislativo, sia il paziente regolare che clandestino. Bisogna ricordare a tal proposito che, nel gennaio del 2008 il focolaio di meningite scoppiato nel Trevigiano, fu localizzato grazie alla tempestiva richiesta di accertamenti medici, da parte di un gruppo di clandestini insediati nel posto, senza tale richiesta non si sa quale potrebbero essere state le conseguenze.
Ulteriore sgomento senz’altro fa suscitare, la legalizzazione delle “ronde padane”. In un momento in cui gli episodi di razzismo xenofobo stanno imperversando nel nostro paese (vedasi il pestaggio a Roma del clochard indiano,come ultimo episodio in ordine temporale), le ultime dichiarazioni del Ministro dell’Interno Maroni unite ad altre di esponenti leghisti (Gentilini e Borghezio per citarne alcuni) e, appunto, all’ultimo provvedimento che autorizza le “ronde cittadine”, senz’altro non fanno altro che alimentare l’odio razziale verso gente “non Italiana”. Se non viene messo un freno, si correrà il rischio di imbattersi a breve in una vera e propria caccia all’uomo,una caccia all’uomo condotta sotto l’egida del termine “cattiveria” , tanto a cuore al Ministro Maroni.
Concludendo non rimane che da chiedersi se, questo disegno di legge non dia, agli occhi degli altri Membri dell’Unione Europea e del mondo intero, l’idea di un Italia diversa da quella conosciuta fino a poco tempo fa. In effetti le recenti dichiarazioni fatte da Berlusconi nei confronti di Obama e dell’Islam (Obama definito “abbronzato” e la civiltà Islamica inferiore per cultura e storia rispetto alla nostra) unite al suddetto DdL non fanno altro che catapultarci indietro nel tempo direttamente a circa settanta anni fa. Ma oltre a quanto appena detto, ciò che bisogna considerare è il rischio di sanzioni da parte dell’Unione Europea in ambito di tutela dei Diritti Umani rischio sempre più forte per la crescente demonizzazione dell’immigrato!
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mercoledì 4 febbraio 2009
Esposto sulla discarica
Francavilla Fontana, lì 31.01.2009
Preg.mo Signor COMMISSARIO Prefettizio Comune di FRANCAVILLA FONTANA
Preg.mo Signor Presidente ATO BR/2 Sindaco Cosimo FERRETTI - ORIA
Preg.mo Signor PRESIDENTE Provincia di BRINDISI
Preg.mo Signor PRESIDENTE Giunta Regionale Pugliese - BARI
Preg.mo Signor ASSESSORE ALL’AMBIENTE Regione Puglia - BARI
Preg.mo Signor PREFETTO di Brindisi
Al Signor Procuratore della Repubblica Presso Tribunale di BRINDISI
Al Signor Procuratore della Repubblica Presso Tribunale di BARI
e p.c. Agli Organi di Informazione
Oggetto: ESPOSTO su “discarica controllata di prima categoria sita in Francavilla
Fontana alla via San Vito.
Atto di concessione per la realizzazione e gestione in favore della società FRANCAVILLA AMBIENTE dell’impianto di selezione e biostabilizzazione ed eventuale realizzazione discarica di servizio/soccorso sempre nel territorio di di Francavilla Fontana (BR). Accertamenti circa regolarità e legittimità iter procedurale per impianto “complesso”. VERIFICA convenzione e gestione discarica in servizio.
I sottoscritti: Avv. Mario FILOMENO (già consigliere comunale di Francavilla Fontana), Emanuele MODUGNO (già consigliere comunale e cosegretario del locale PRC), Angelo ROCHIRA (segretario del locale P.D.C.I.), Eugenio DE SIMONE (coordinatore della Sinistra Democratica), Vittorio MADAMA (Commissario del locale Circolo “Italia dei Valori”) e Carlo ALTAVILLA (coordinatore del Movimento “Democratici per la Costituzione), tutti domiciliati in Francavilla F.na alla via Salvo d’Acquisto n. 25 (studio Avv. Mario Filomeno – per eventuali comunicazioni: tel. 0831/844925 – cell. 368/3952851 – indirizzo posta elettronica mario.filomeno@libero.it)
PREMESSO CHE
-in questi giorni sono venuti a conoscenza di una procedura di gara curata direttamente dalla società Francavilla Ambiente Società Consortile a responsabilità limitata (con sede in Capurso – BA alla strada Provinciale Triggiano Carbonara – Km. 0,600 – n. REA 439702), quale gestore della discarica di prima categoria sita in Francavilla Fontana. Detta gara volta all’aggiudicazione dei lavori di realizzazione di un impianto di selezione e biostabilizzazione;
-tanto avviene nel corso della gestione Commissariale del Comune di Francavilla F.na;
-il Consiglio Comunale di Francavilla F.na,prima dello scioglimento disposto per dimissioni del Sindaco dr. Giuseppe Marinotti, nella seduta del 14.03.2008 aveva all’unanimità deliberato su di un Ordine del giorno con il quale si sollecitava la indizione di una conferenza dei servizi con l’intervento delle Autorità competenti (ATO BR/1, ATO BR/2, Provincia di Brindisi e Regione Puglia) al fine di predisporre ogni opportuno iter volto alla esclusione del territorio di Francavilla Fontana da ulteriori insediamenti di discariche o impianti per il trattamento di R.S.U. impegnando nel contempo gli Organi competenti ad individuare,quale sede dell’impianto di selezione e di biostabilizzazione, quella in adiacenza o prossimità di discarica di servizio/soccorso da avviare ex novo in territorio esterno al Comune di Francavilla;
-tale decisione veniva adottata a seguito della mozione presentata dal sottoscritto Avv. Mario Filomeno in data 28.09.2007, discussa nelle sedute consiliari del 15.10.2007 e 12.11.2007 e respinta dalla maggioranza, nonché a seguito di successive sollecitazioni venute da un Comitato di cittadini;
-che il deliberato veniva altresì assunto sulla scorta delle dichiarazioni del Presidente dell’ATO BR/2 dott. Cosimo Ferretti, rese sempre nella seduta del 14.03.2008, il quale non aveva escluso l’ipotesi della individuazione di altro sito fuori dal territorio di Francavilla per la realizzazione della discarica di servizio/soccorso e degli impianti ad essi connessi quale il biostabilizzatore;
-a questo punto restano integre e quindi abbisognevoli di rigorosi, improcrastinabili ed urgenti accertamenti (in questi giorni pare sia in via di definizione la gara per l’aggiudicazione dei lavori di realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione),sia in sede amministrativa sia in sede giudiziaria, tutti i rilievi e le censure mosse in ordine all’iter promosso e perfezionato a suo tempo dalla Regione Puglia e definitosi con l’aggiudicazione in favore della Francavilla Ambiente della realizzazione dell’impianto di selezione e biostabilizzazione.
Il tutto,parrebbe, sul presupposto della gestione in atto,sempre nel territorio di Francavilla, di una discarica di servizio/soccorso mentre trattasi di discarica di rifiuti “tal quali”.
All’uopo si richiama il contenuto integrale della menzionata mozione che si allega al presente esposto e comunque già trasmesso nel settembre/ottobre 2007 alle Autorità Amministrative e politiche in indirizzo;
-la mozione non veniva approvata,è opportuno sottolinearlo, in quanto la maggioranza non riteneva di condividere la scelta di conferire incarico a 2 esperti onde rivisitare tutto l’iter procedurale che aveva affidato alla Francavilla Ambiente,quale gestore della discarica di rifiuti “tal quali, la realizzazione e gestione dell’impianto complesso con relativa discarica di servizio/soccorso;
-in proposito alcuni esponenti della maggioranza rilevavano (si vedano verbali delle sedute menzionate: 15.10.07 e 12.11.2007) che a tanto non era possibile pervenire avendo già un precedente legale espresso parere in ordine all’affidamento della realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione (vd. missiva datata 19.03.2007 e pervenuta presso l’Archivio Comunale il 20.03.2007 - prot. n. 10022 del 21.03.2007).
Su tali vicende si richiamano le delibere Giuntali nn. 282 del 13.10.2006 e 92 del 30.03.2007 nonché dalla determinazione del Responsabile dell’Ufficio Contenzioso n. 319 del 24.12.2007 (n. 1748 del 31.12.2007 Indice generale).
Va sottolineato quanto meno come al legale in questione non pare fosse stato affidato l’incarico per come invece invocato nella seduta Consiliare del 12.11.07 e cioè quello inerente la verifica della legittimità degli atti di affidamento posti in essere dalla Regione Puglia.
PREMESSO ANCORA CHE
-la Francavilla Ambiente, a seguito di accertamenti svolti dal Dirigente dell’Ufficio tecnico e successivi controlli operati dal Comando di Polizia Municipale, è stata ritenuta responsabile di gravi negligenze ed omissioni in ordine alla gestione della discarica di rifiuti,lo si ribadisce, “tal quali”.
A tanto conseguivano le relative contestazioni e sanzioni,come previsto dalla convenzione stipulata il 07.12.2000 tra il Comune di Francavilla F. e l’originario raggruppamento di Imprese (Lombardi Ecologia s.r.l., Termomeccanica s.p.a. ed EMAS Ambiente s.p.a.).
In conseguenza delle reiterate irregolarità,accertate dal 4 luglio 2006 al 22.08.2006, venivano comminate sanzioni per un importo complessivo di € 70.582,32=.
Come si legge nella delibera n. 384 del 19.12.2006, La Giunta pro-tempore riteneva di aderire alla richiesta avanzata dalla Francavilla Ambiente di attivazione di un Collegio arbitrale onde comporre la vertenza nominando nel contempo il proprio componente in tale Collegio.
Da quel momento ed almeno sino allo scioglimento del Consiglio Comunale,per ragioni che sfuggono, la vicenda non risulta essere stata definita;
-inoltre il legale rappresentante della Francavilla Ambiente,unitamente al legale rappresentante della ditta MONTECO s.r.l. che gestisce nel Comune di Francavilla l’appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, risulta sottoposto a procedimento penale c/o il Tribunale di Brindisi (proc. n. 8206/07 R. mod. 21) per aver realizzato attività di raccolta, traffico illecito, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali o pericolosi in assenza della prescritta autorizzazione.
Infatti in data 10.11.2007 operatori della G.d.F. accertavano che presso la discarica di via San Vito,autorizzata esclusivamente per rifiuti solidi urbani, un mezzo della ditta Monteco stava effettuando lo scarico di rifiuti classificati pericolosi.
Con delibera n. 43 del 07.02.2008 la Giunta Comunale di Francavilla decideva di costituirsi parte civile a seguito di richiesta di incidente probatorio notificato in data 23.01.2008;
-da ultimo,come anche riportato dalla stampa locale, in un procedimento civile promosso in via di urgenza da una cittadina,proprietaria di un immobile confinante con la discarica esistente, il C.T.U. incaricato dal Giudice titolare della causa,dott.ssa Consiglio Invitto (Tribunale di Lecce – proc. n. 5105/07), ha accertato ulteriori gravi inadempienze poste in essere dalla Francavilla Ambiente.
Infatti,e per quanto rilevi in questa sede, è stato rilevato che le modalità di gestione della discarica non sono conformi a quanto previsto dalla convenzione, dal D. L.vo 13.01.2003 e suoi allegati, a quanto previsto dalla tecnologia.
Inoltre è stata accertata l’assenza di una valutazione dell’impatto provocato dalle emissioni diffuse e nel contempo non sono previsti livelli di guardia per fughe di biogas né riscontrata la presenza di un piano di intervento.
Su tale scorta il Giudice,in data 27.10.08, ha emesso un provvedimento cautelare a tutela delle ragioni fatte valere ordinando alla Francavilla Ambiente a porre in essere con “immediatezza” una serie di interventi organizzativi volti a contrastare fenomeni di immissioni diffuse e fughe di gas (copertura giornaliera sistematica dei rifiuti, esauriente ed approfondita “analisi di valutazione dei rischi” onde predisporre interventi correttivi..).
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
risultati vani tutti i tentativi posti in essere sia sul piano politico sia sul piano amministrativo (raccolta di firme, mozione, Ordini del giorno) e trattandosi non di mere dispute politico-amministrative, si chiede che le Autorità in indirizzo,ciascuno per quanto di competenza e previa acquisizione di ogni opportuna informativa e documentazione di cui alla mozione ed ai fatti innanzi esposti, procedano nei rigorosi accertamenti invocati al fine di assicurare il controllo di legittimità e di legalità sia dell’iter procedurale che ha determinato l’affidamento a suo tempo della realizzazione e gestione dell’impianto “complesso” sia la gestione della discarica di rifiuti “tal quali” con ogni conseguente ed opportuno provvedimento.
Tanto a tutela e garanzia della sicurezza e dei diritti costituzionalmente riconosciuti in favore dei singoli cittadini e all’intera comunità locale.
Certi di cortese attenzione, si porgono distinti saluti.
Avv. Mario FILOMENO
Emanuele MODUGNO
Angelo ROCHIRA
Eugenio DE SIMONE
Vittorio MADAMA
Carlo ALTAVILLA
Preg.mo Signor COMMISSARIO Prefettizio Comune di FRANCAVILLA FONTANA
Preg.mo Signor Presidente ATO BR/2 Sindaco Cosimo FERRETTI - ORIA
Preg.mo Signor PRESIDENTE Provincia di BRINDISI
Preg.mo Signor PRESIDENTE Giunta Regionale Pugliese - BARI
Preg.mo Signor ASSESSORE ALL’AMBIENTE Regione Puglia - BARI
Preg.mo Signor PREFETTO di Brindisi
Al Signor Procuratore della Repubblica Presso Tribunale di BRINDISI
Al Signor Procuratore della Repubblica Presso Tribunale di BARI
e p.c. Agli Organi di Informazione
Oggetto: ESPOSTO su “discarica controllata di prima categoria sita in Francavilla
Fontana alla via San Vito.
Atto di concessione per la realizzazione e gestione in favore della società FRANCAVILLA AMBIENTE dell’impianto di selezione e biostabilizzazione ed eventuale realizzazione discarica di servizio/soccorso sempre nel territorio di di Francavilla Fontana (BR). Accertamenti circa regolarità e legittimità iter procedurale per impianto “complesso”. VERIFICA convenzione e gestione discarica in servizio.
I sottoscritti: Avv. Mario FILOMENO (già consigliere comunale di Francavilla Fontana), Emanuele MODUGNO (già consigliere comunale e cosegretario del locale PRC), Angelo ROCHIRA (segretario del locale P.D.C.I.), Eugenio DE SIMONE (coordinatore della Sinistra Democratica), Vittorio MADAMA (Commissario del locale Circolo “Italia dei Valori”) e Carlo ALTAVILLA (coordinatore del Movimento “Democratici per la Costituzione), tutti domiciliati in Francavilla F.na alla via Salvo d’Acquisto n. 25 (studio Avv. Mario Filomeno – per eventuali comunicazioni: tel. 0831/844925 – cell. 368/3952851 – indirizzo posta elettronica mario.filomeno@libero.it)
PREMESSO CHE
-in questi giorni sono venuti a conoscenza di una procedura di gara curata direttamente dalla società Francavilla Ambiente Società Consortile a responsabilità limitata (con sede in Capurso – BA alla strada Provinciale Triggiano Carbonara – Km. 0,600 – n. REA 439702), quale gestore della discarica di prima categoria sita in Francavilla Fontana. Detta gara volta all’aggiudicazione dei lavori di realizzazione di un impianto di selezione e biostabilizzazione;
-tanto avviene nel corso della gestione Commissariale del Comune di Francavilla F.na;
-il Consiglio Comunale di Francavilla F.na,prima dello scioglimento disposto per dimissioni del Sindaco dr. Giuseppe Marinotti, nella seduta del 14.03.2008 aveva all’unanimità deliberato su di un Ordine del giorno con il quale si sollecitava la indizione di una conferenza dei servizi con l’intervento delle Autorità competenti (ATO BR/1, ATO BR/2, Provincia di Brindisi e Regione Puglia) al fine di predisporre ogni opportuno iter volto alla esclusione del territorio di Francavilla Fontana da ulteriori insediamenti di discariche o impianti per il trattamento di R.S.U. impegnando nel contempo gli Organi competenti ad individuare,quale sede dell’impianto di selezione e di biostabilizzazione, quella in adiacenza o prossimità di discarica di servizio/soccorso da avviare ex novo in territorio esterno al Comune di Francavilla;
-tale decisione veniva adottata a seguito della mozione presentata dal sottoscritto Avv. Mario Filomeno in data 28.09.2007, discussa nelle sedute consiliari del 15.10.2007 e 12.11.2007 e respinta dalla maggioranza, nonché a seguito di successive sollecitazioni venute da un Comitato di cittadini;
-che il deliberato veniva altresì assunto sulla scorta delle dichiarazioni del Presidente dell’ATO BR/2 dott. Cosimo Ferretti, rese sempre nella seduta del 14.03.2008, il quale non aveva escluso l’ipotesi della individuazione di altro sito fuori dal territorio di Francavilla per la realizzazione della discarica di servizio/soccorso e degli impianti ad essi connessi quale il biostabilizzatore;
-a questo punto restano integre e quindi abbisognevoli di rigorosi, improcrastinabili ed urgenti accertamenti (in questi giorni pare sia in via di definizione la gara per l’aggiudicazione dei lavori di realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione),sia in sede amministrativa sia in sede giudiziaria, tutti i rilievi e le censure mosse in ordine all’iter promosso e perfezionato a suo tempo dalla Regione Puglia e definitosi con l’aggiudicazione in favore della Francavilla Ambiente della realizzazione dell’impianto di selezione e biostabilizzazione.
Il tutto,parrebbe, sul presupposto della gestione in atto,sempre nel territorio di Francavilla, di una discarica di servizio/soccorso mentre trattasi di discarica di rifiuti “tal quali”.
All’uopo si richiama il contenuto integrale della menzionata mozione che si allega al presente esposto e comunque già trasmesso nel settembre/ottobre 2007 alle Autorità Amministrative e politiche in indirizzo;
-la mozione non veniva approvata,è opportuno sottolinearlo, in quanto la maggioranza non riteneva di condividere la scelta di conferire incarico a 2 esperti onde rivisitare tutto l’iter procedurale che aveva affidato alla Francavilla Ambiente,quale gestore della discarica di rifiuti “tal quali, la realizzazione e gestione dell’impianto complesso con relativa discarica di servizio/soccorso;
-in proposito alcuni esponenti della maggioranza rilevavano (si vedano verbali delle sedute menzionate: 15.10.07 e 12.11.2007) che a tanto non era possibile pervenire avendo già un precedente legale espresso parere in ordine all’affidamento della realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione (vd. missiva datata 19.03.2007 e pervenuta presso l’Archivio Comunale il 20.03.2007 - prot. n. 10022 del 21.03.2007).
Su tali vicende si richiamano le delibere Giuntali nn. 282 del 13.10.2006 e 92 del 30.03.2007 nonché dalla determinazione del Responsabile dell’Ufficio Contenzioso n. 319 del 24.12.2007 (n. 1748 del 31.12.2007 Indice generale).
Va sottolineato quanto meno come al legale in questione non pare fosse stato affidato l’incarico per come invece invocato nella seduta Consiliare del 12.11.07 e cioè quello inerente la verifica della legittimità degli atti di affidamento posti in essere dalla Regione Puglia.
PREMESSO ANCORA CHE
-la Francavilla Ambiente, a seguito di accertamenti svolti dal Dirigente dell’Ufficio tecnico e successivi controlli operati dal Comando di Polizia Municipale, è stata ritenuta responsabile di gravi negligenze ed omissioni in ordine alla gestione della discarica di rifiuti,lo si ribadisce, “tal quali”.
A tanto conseguivano le relative contestazioni e sanzioni,come previsto dalla convenzione stipulata il 07.12.2000 tra il Comune di Francavilla F. e l’originario raggruppamento di Imprese (Lombardi Ecologia s.r.l., Termomeccanica s.p.a. ed EMAS Ambiente s.p.a.).
In conseguenza delle reiterate irregolarità,accertate dal 4 luglio 2006 al 22.08.2006, venivano comminate sanzioni per un importo complessivo di € 70.582,32=.
Come si legge nella delibera n. 384 del 19.12.2006, La Giunta pro-tempore riteneva di aderire alla richiesta avanzata dalla Francavilla Ambiente di attivazione di un Collegio arbitrale onde comporre la vertenza nominando nel contempo il proprio componente in tale Collegio.
Da quel momento ed almeno sino allo scioglimento del Consiglio Comunale,per ragioni che sfuggono, la vicenda non risulta essere stata definita;
-inoltre il legale rappresentante della Francavilla Ambiente,unitamente al legale rappresentante della ditta MONTECO s.r.l. che gestisce nel Comune di Francavilla l’appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, risulta sottoposto a procedimento penale c/o il Tribunale di Brindisi (proc. n. 8206/07 R. mod. 21) per aver realizzato attività di raccolta, traffico illecito, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali o pericolosi in assenza della prescritta autorizzazione.
Infatti in data 10.11.2007 operatori della G.d.F. accertavano che presso la discarica di via San Vito,autorizzata esclusivamente per rifiuti solidi urbani, un mezzo della ditta Monteco stava effettuando lo scarico di rifiuti classificati pericolosi.
Con delibera n. 43 del 07.02.2008 la Giunta Comunale di Francavilla decideva di costituirsi parte civile a seguito di richiesta di incidente probatorio notificato in data 23.01.2008;
-da ultimo,come anche riportato dalla stampa locale, in un procedimento civile promosso in via di urgenza da una cittadina,proprietaria di un immobile confinante con la discarica esistente, il C.T.U. incaricato dal Giudice titolare della causa,dott.ssa Consiglio Invitto (Tribunale di Lecce – proc. n. 5105/07), ha accertato ulteriori gravi inadempienze poste in essere dalla Francavilla Ambiente.
Infatti,e per quanto rilevi in questa sede, è stato rilevato che le modalità di gestione della discarica non sono conformi a quanto previsto dalla convenzione, dal D. L.vo 13.01.2003 e suoi allegati, a quanto previsto dalla tecnologia.
Inoltre è stata accertata l’assenza di una valutazione dell’impatto provocato dalle emissioni diffuse e nel contempo non sono previsti livelli di guardia per fughe di biogas né riscontrata la presenza di un piano di intervento.
Su tale scorta il Giudice,in data 27.10.08, ha emesso un provvedimento cautelare a tutela delle ragioni fatte valere ordinando alla Francavilla Ambiente a porre in essere con “immediatezza” una serie di interventi organizzativi volti a contrastare fenomeni di immissioni diffuse e fughe di gas (copertura giornaliera sistematica dei rifiuti, esauriente ed approfondita “analisi di valutazione dei rischi” onde predisporre interventi correttivi..).
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
risultati vani tutti i tentativi posti in essere sia sul piano politico sia sul piano amministrativo (raccolta di firme, mozione, Ordini del giorno) e trattandosi non di mere dispute politico-amministrative, si chiede che le Autorità in indirizzo,ciascuno per quanto di competenza e previa acquisizione di ogni opportuna informativa e documentazione di cui alla mozione ed ai fatti innanzi esposti, procedano nei rigorosi accertamenti invocati al fine di assicurare il controllo di legittimità e di legalità sia dell’iter procedurale che ha determinato l’affidamento a suo tempo della realizzazione e gestione dell’impianto “complesso” sia la gestione della discarica di rifiuti “tal quali” con ogni conseguente ed opportuno provvedimento.
Tanto a tutela e garanzia della sicurezza e dei diritti costituzionalmente riconosciuti in favore dei singoli cittadini e all’intera comunità locale.
Certi di cortese attenzione, si porgono distinti saluti.
Avv. Mario FILOMENO
Emanuele MODUGNO
Angelo ROCHIRA
Eugenio DE SIMONE
Vittorio MADAMA
Carlo ALTAVILLA
domenica 18 gennaio 2009
PRIMARIE,NO GRAZIE
Le elezioni amministrative sono orami alle porte e lo strumento delle primarie pare costituire la esclusiva preoccupazione e materia di discussione all’interno del centrosinistra Francavillese.
Ciò nonostante autorevoli Dirigenti Nazionali del P.D. e persone attente alle vicende politiche abbiano sollevato dubbi ed obiezioni circa l’uso e gli effetti prodotti da tale strumento sicuramente democratico ma risultato ad oggi inefficace sul piano degli obiettivi perseguiti (indicazione di una leadership forte, autorevole e stabile: ad esempio si veda il caso Prodi). Tanto considerando l’illusione creata nell’elettorato di riferimento e la cocente delusione provocata dalla caduta del Governo di centrosinistra e di ciò che è seguito.
Il medesimo Coordinatore Provinciale del PD ha recentemente affermato che le primarie non possono costituire una scorciatoia rispetto ai deficit che la politica deve colmare, ritenendole solo “l’ultima spiaggia”.
Ricordiamo,prima a noi stessi, che le primarie si sono rivelate utile strumento allorquando ha rappresentato il punto d’arrivo di un percorso condiviso dai partiti e dai movimenti riuniti in una coalizione quale era l’UNIONE la cui morte è stata certificata soprattutto da chi ha coltivato l’idea di un partito a vocazione maggioritaria e oggi interessato ad altri percorsi politici e nuove alleanze.
Tanto si è verificato anche in Francavilla con un P.D. che ha imboccato strade tortuose e contraddittorie che tutto ha lasciato pensare ma non rappresentare un chiaro disegno alternativo per la Città, sia sul piano ideale e programmatico sia sul piano gestionale.
Ciò tanto più grave considerato il venir meno ad impegni assunti e sottoscritti nel giugno scorso anche dai nostri partiti e movimenti ma con una intenzionalità diametralmente opposta a quella successivamente palesata dal P.D..
Come non rammentare la circostanza dell’aver affidato ogni iniziativa politica e incarico di designazione del candidato Sindaco all’U.D.C., forza politica che nel non lontano passato è stato comunque corresponsabile della ultradecennale gestione amministrativa cui si dovrebbe contrapporre una forte e tangibile discontinuità.
Oggi il P.D. si presenta diviso in più parti,sia sulle strategie sia a maggior ragione su eventuali candidati, come peraltro risulta dalle recenti vicende che hanno interessato il Coordinatore politico ed il massimo organo rappresentativo.
Tale situazione interessa non perché si voglia interferire nelle vicende interne di quel partito ma perché ad oggi nulla di chiaro emerge circa la volontà politica e le strategie future.
Innanzitutto è necessario comprendere chiaramente se nel P.D. sia preponderante la parte che addirittura vuole accentuare le distanze da questa coalizione e quindi non interessato per la costruzione di un nuovo Centrosinistra o se,invece, prevalga una seria e non strumentale volontà di unità.
Sarebbe dannoso ancor più l’emergere della volontà di un “matrimonio” di ripiego o “coatto” in mancanza di scelte più consone al proprio conclamato tasso di nobiltà.
Volutamente omettiamo ogni considerazione su quanti manifestano esclusivamente,e fuori da ogni logica politica, livore e rancori personali.
Nonostante il quadro delineato vengono lanciati messaggi,non in maniera formale considerata appunto l’assenza di una guida politica,in direzione delle primarie che costituiscono lo strumento previsto statutariamente solo da quel partito.
Le forze politiche e movimenti sottoscrittori del presente documento,rispetto alle domande sollevate, ritengono un diversivo,oltre che una scorciatoia e un ulteriore elemento di lacerazione, il ricorso alle primarie e sarebbe inaccettabile una eventuale pretesa di accampare,nelle condizioni descritte, una forma di “egemonia”,anche con il semplice imporre le primarie, rispetto a chi da qualche mese ha delineato e perseguito coerentemente linee politiche e programmatiche indicando quale candidato Sindaco l’Avv. Mario Filomeno.
Si ritiene,invece, che per non deludere ancora le attese e le speranze degli elettori sia necessario che la classe dirigente del centrosinistra abbia un sussulto di orgoglio e dia urgentemente segni tangibili di una nuova responsabilità nel superamento delle divisioni e nella volontà di costruire,facendo tesoro degli errori del recente passato, una nuova e più credibile alleanza fondata sui valori di equità sociale, libertà e solidarietà e su obiettivi di sana amministrazione della cosa pubblica.
Se ciò non avverrà il cittadino/elettore ragionevole saprà ben valutare le responsabilità di quanto avvenuto!
RIFONDAZIONE COMUNISTA
COMUNISTI ITALIANI
SINISTRA DEMOCRATICA
ITALIA DEI VALORI
DEMOCRATICI PER LA COSTITUZIONE
Ciò nonostante autorevoli Dirigenti Nazionali del P.D. e persone attente alle vicende politiche abbiano sollevato dubbi ed obiezioni circa l’uso e gli effetti prodotti da tale strumento sicuramente democratico ma risultato ad oggi inefficace sul piano degli obiettivi perseguiti (indicazione di una leadership forte, autorevole e stabile: ad esempio si veda il caso Prodi). Tanto considerando l’illusione creata nell’elettorato di riferimento e la cocente delusione provocata dalla caduta del Governo di centrosinistra e di ciò che è seguito.
Il medesimo Coordinatore Provinciale del PD ha recentemente affermato che le primarie non possono costituire una scorciatoia rispetto ai deficit che la politica deve colmare, ritenendole solo “l’ultima spiaggia”.
Ricordiamo,prima a noi stessi, che le primarie si sono rivelate utile strumento allorquando ha rappresentato il punto d’arrivo di un percorso condiviso dai partiti e dai movimenti riuniti in una coalizione quale era l’UNIONE la cui morte è stata certificata soprattutto da chi ha coltivato l’idea di un partito a vocazione maggioritaria e oggi interessato ad altri percorsi politici e nuove alleanze.
Tanto si è verificato anche in Francavilla con un P.D. che ha imboccato strade tortuose e contraddittorie che tutto ha lasciato pensare ma non rappresentare un chiaro disegno alternativo per la Città, sia sul piano ideale e programmatico sia sul piano gestionale.
Ciò tanto più grave considerato il venir meno ad impegni assunti e sottoscritti nel giugno scorso anche dai nostri partiti e movimenti ma con una intenzionalità diametralmente opposta a quella successivamente palesata dal P.D..
Come non rammentare la circostanza dell’aver affidato ogni iniziativa politica e incarico di designazione del candidato Sindaco all’U.D.C., forza politica che nel non lontano passato è stato comunque corresponsabile della ultradecennale gestione amministrativa cui si dovrebbe contrapporre una forte e tangibile discontinuità.
Oggi il P.D. si presenta diviso in più parti,sia sulle strategie sia a maggior ragione su eventuali candidati, come peraltro risulta dalle recenti vicende che hanno interessato il Coordinatore politico ed il massimo organo rappresentativo.
Tale situazione interessa non perché si voglia interferire nelle vicende interne di quel partito ma perché ad oggi nulla di chiaro emerge circa la volontà politica e le strategie future.
Innanzitutto è necessario comprendere chiaramente se nel P.D. sia preponderante la parte che addirittura vuole accentuare le distanze da questa coalizione e quindi non interessato per la costruzione di un nuovo Centrosinistra o se,invece, prevalga una seria e non strumentale volontà di unità.
Sarebbe dannoso ancor più l’emergere della volontà di un “matrimonio” di ripiego o “coatto” in mancanza di scelte più consone al proprio conclamato tasso di nobiltà.
Volutamente omettiamo ogni considerazione su quanti manifestano esclusivamente,e fuori da ogni logica politica, livore e rancori personali.
Nonostante il quadro delineato vengono lanciati messaggi,non in maniera formale considerata appunto l’assenza di una guida politica,in direzione delle primarie che costituiscono lo strumento previsto statutariamente solo da quel partito.
Le forze politiche e movimenti sottoscrittori del presente documento,rispetto alle domande sollevate, ritengono un diversivo,oltre che una scorciatoia e un ulteriore elemento di lacerazione, il ricorso alle primarie e sarebbe inaccettabile una eventuale pretesa di accampare,nelle condizioni descritte, una forma di “egemonia”,anche con il semplice imporre le primarie, rispetto a chi da qualche mese ha delineato e perseguito coerentemente linee politiche e programmatiche indicando quale candidato Sindaco l’Avv. Mario Filomeno.
Si ritiene,invece, che per non deludere ancora le attese e le speranze degli elettori sia necessario che la classe dirigente del centrosinistra abbia un sussulto di orgoglio e dia urgentemente segni tangibili di una nuova responsabilità nel superamento delle divisioni e nella volontà di costruire,facendo tesoro degli errori del recente passato, una nuova e più credibile alleanza fondata sui valori di equità sociale, libertà e solidarietà e su obiettivi di sana amministrazione della cosa pubblica.
Se ciò non avverrà il cittadino/elettore ragionevole saprà ben valutare le responsabilità di quanto avvenuto!
RIFONDAZIONE COMUNISTA
COMUNISTI ITALIANI
SINISTRA DEMOCRATICA
ITALIA DEI VALORI
DEMOCRATICI PER LA COSTITUZIONE
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