venerdì 27 marzo 2009

Il tavolo del centrosinistra: comunicato ufficiale

COMUNICATO-STAMPA

In data odierna si sono riunite le delegazioni cittadine delle forze politiche che hanno già espresso la candidatura a sindaco dell’Avv. Mario Filomeno e la segreteria del PD di Francavilla Fontana, alla presenza anche del Partito Radicale.

Dall’incontro è emersa la comune volontà di ricomporre un’alleanza per un nuovo Centrosinistra che sappia parlare a tutto l’elettorato senza distinzione alcuna. Le stesse forze si sono impegnate, a partire dalle linee programmatiche già prospettate dalla coalizione rappresentata da Mario Filomeno, a definire alcuni punti prioritari utili a far uscire Francavilla Fontana dal degrado politico-amministrativo.

Le stesse forze politiche, ricordando che nel luglio scorso era stato sottoscritto un documento che prevedeva un percorso con l’UDC rappresentato da Giuseppe Salonna, hanno preso atto dell’impossibilità di ripercorrere quel cammino, alla luce dei noti eventi che hanno interessato recentemente quel partito. Le medesime forze hanno sottolineato l’importanza di un accordo per costruire un’alternativa culturale, programmatica e gestionale rispetto alle amministrazioni di centro destra che hanno governato la città negli ultimi tredici anni. Tanto al di là degli sviluppi che riguarderanno il livello provinciale.

A conclusione dell’incontro si è convenuto di aggiornare l’incontro al prossimo lunedì 30 marzo, onde definire linee programmatiche e candidatura per la carica di sindaco.

26/03/2009 La Segreteria cittadina del PD

sabato 21 marzo 2009

Comizio pubblico del 27.03.2009.

Il sottoscritto Avv. Mario FILOMENO, quale candidato Sindaco del centro sinistra in vista delle prossime elezioni amministrative:

COMUNICA

che Venerdì 27 Marzo in Piazza Dante alle ore 19.00 si terrà un pubblico comizio.
L’appuntamento costituirà il momento fondamentale e decisivo per verificare l’esito della volontà in Francavilla di costituire una vera coalizione di centro sinistra che a partire dalla cultura politica ed esperienza storica espressa da Aldo Moro, Enrico Berlinguer, Giuseppe Di Vittorio possa proporre in Francavilla una forte discontinuità culturale, sociale, politica e programmatica onde rimediare alle devastazioni commesse da chi,senza distinzione alcuna, ha governato in questi lunghi anni la Città.
Francavilla non merita di essere riaffidata ai medesimi protagonisti al di là delle diverse collocazioni attualmente assunte.
Le persone di buon senso, gli uomini di cultura, i giovani e le donne di questa Città, le associazioni e movimenti autenticamente democratici, le forze politiche che vogliono rappresentare un’idea di alternatività ai sistemi di governo del centrodestra non possono perdere un’occasione storica.
Un nuovo centrosinistra forte delle ispirazioni innanzi ricordate non può che porsi il problema di una cultura di governo.
Solo su tali presupposti si potranno aprire scenari e processi di non breve termine volti ad aggregare nuove realtà e movimenti che attualmente paiono interessati solo a strumentalizzare le transitorie,come è auspicabile, debolezze di un Partito (P.D.) che non può rinunciare alla funzione storica assunta da grandi statisti che dovrebbero rappresentare ancora fonte di un rinnovato impegno e fondamento della sua identità.
Tanto facendo salve e confermando appieno tutte le riflessioni e perplessità di cui alla recente lettera indirizzata al nuovo Coordinatore locale del P.D. e che in Francavilla e proprio per amore della Città potrebbero essere ricondotte nell’alveo di un dissenso legittimo tra forze politiche ma base di un libero, civile e proficuo confronto ispirato da massima lealtà, assenza di secondi fini e di strumentale uso di forze politiche per ridarsi in Città una forma di verginità perduta.
In tutto ciò dovrebbero essere indubbiamente ostacolati e,se del caso, isolati quanti in Francavilla,ritenendosi di centrosinistra, esprimono solo forme ciniche di ricerca del potere.


Francavilla Fontana, lì 21.03.2009

Avv. Mario FILOMENO

lunedì 16 marzo 2009

Lettera aperta all'avv. Marcello CAFUERI, Coordinatore PD Francavilla

Caro Marcello,
innanzitutto permettimi di rinnovarti gli auguri di buon lavoro per l’incarico che ti è stato affidato pur nelle complicate e tempestose vicende del P:D. locale. Ne hai bisogno!
In varie occasioni ho espresso,anche in maniera forte e forse non condivisa, perplessità e preoccupazioni per le sorti di un Partito che a livello Nazionale e locale non esprimeva quel ruolo di forza centrale nel panorama politico e soprattutto consideravo equivoca e forse pretenziosa la conclamata “vocazione maggioritaria” che oggi parrebbe finalmente e escludere qualsiasi volontà di “autosufficienza”.
Tale vocazione,evidentemente, tende a ridisegnare e riaffermare il ruolo di un partito che sappia interpretare e fare sintesi alta di quanto emerge di positivo nella società complessivamente intesa offrendo risposte e strategie utili a perseguire il bene collettivo e non gli interessi di singoli o di corporazioni.
Si tratta,in buona sostanza e nelle odierne temperie culturali e sociali, di creare le basi di un’alternativa al modello culturale e politico oggi ancor più caratterizzato dal padrone unico del Centro destra e da un non più strisciante berlusconismo il cui virus ha gravemente “inquinato” anche le idealità di tanti elettori di centro sinistra avevano posto a base del consenso offerto.
E qui si pone il problema delle alleanze che,a mio parere, non può prescindere dall’esperienza di questi anni i cui errori comuni non possono indurre ad un’archiviazione indiscriminata.
Il partito Democratico,proprio in virtù del suo radicamento nella più nobile esperienza storico-culturale ispirata dalla Costituzione e dalla Resistenza, non può venir meno al ruolo storico di accompagnare e associare alla “cultura di governo” anche forze e movimenti spesso volgarmente definiti “estremisti” o “radicali”, processo allo stato non pienamente definito quanto meno nei metodi e nei contenuti al cui esito evidentemente ciascuna forza e movimento politico dovrà trarre le dovute e convinte conclusioni.
In questi anni ad onor del vero,nella insufficienza dei richiamati percorsi politici e programmatici, si è proceduto per composizione e scomposizione in vista di appuntamenti elettorali (vd. Dini, Mastella, sinistra, Popolari poi Popolari e Asinello e quindi Margherita per finire ai Democratici con le evidenti discrasie fra parti di ex Margherita ed ax D.S.).
Sarebbe uno smacco e sicuramente devastante per tante esperienze amministrative di centrosinistra in corso rinunciare a tale compito. Ciò tanto più rispetto a chi,non certamente in ossequio ai principi e valori della Costituzione, ha messo insieme forze ex fasciste e xenofobe.
Oggi compare la sirena di operazioni di natura centrista all’insegna sempre dell’improvvisazione o dell’emergenza.
Ma se è vero quanto si afferma, e nel vivere quotidiano ne abbiamo prova, circa la drammaticità della crisi economica che pare ancora non aver manifestato i suoi più tragici effetti, allora è il momento di assumerci le responsabilità del caso.
Francavilla in questi anni sappiamo come è stata governata e da chi, nessuno escluso pur con tutti gli sforzi odierni di porsi in secondo piano al solo scopo di favorire operazioni discutibili.
Conosciamo le conseguenze quasi letali di questa lunga gestione per l’immagine della Città e per il suo tessuto economico e produttivo a cui non sono stati estranei i silenzi e le complicità di autorevoli rappresentanti dell’imprenditoria locale.
Ai cittadini occorre rappresentare le responsabilità del degrado e come si intende uscire da tale situazione garantendo con messaggi e segnali concreti che l’alternativa che si vuole offrire è possibile perché,sconfiggendo un refrain molto in voga e spesso alibi per votare sempre gli stessi, non tutti si è uguali.
Il centrosinistra,per le ragioni che ben conosciamo, ha commesso errori e dimostrato spesso divisioni ideologiche e rivalità il più delle volte di natura personale.
Per quanto mi riguarda al momento, leggendo sia le tue dichiarazioni di intenti come anche il documento dei cosiddetti “dissidenti”, pare essere maturata la volontà di ripartire con la coalizione di centrosinistra per offrire alla città una possibile alternativa e,ove vi siano le condizioni, allargare la coalizione a quanti condividono effettivamente la volontà di cambiamento che sarebbe vanificata, guidati dal solo principio del vincere ad ogni costo, da alleanze innaturali, contraddittorieedall’insegna diun falsonuovismo.
Mi riferisco alle eccitazioni da qualcuno palesate di accordi con il Senatore Curto e magari con qualche imprenditore la cui azione in vari campi suscita simpatia ed anche “invidia sociale” e che sino a qualche giorni fa,legittimamente, ha rappresentato esigenze e strategie assolutamente alternative ed incompatibili rispetto al Centrosinistra (vd. esperienza Giunta presieduta dal Notaio Michele Errico pur censurabile sotto alcuni profili di rappresentatività e di gestione).
Dire no ad alleanze prive di ragioni fondanti e convincenti non significa favorire il P.D.L. i cui rappresentanti non possono esibire meriti in materia di buona amministrazione né tanto meno concedere, senza alcun titolo di merito, ad un qualche autorevole rappresentante locale del PDL il diritto di esibirsi quale cultore e difensore della legalità e della trasparenza o addirittura riconoscergli funzioni di contrasto all’affarismo.
Il pragmatismo, l’eccesso di realpolitik, la volontà di competere con meri cartelli elettorali composti da forze e personalità di diversa estrazione e volontà hanno pesantemente delegittimato la migliore cultura e tradizione di centrosinistra venendo meno la consapevolezza che le alleanze sono frutto di processi culturali e politici di non breve termine.
Tutto ciò dovrebbe indurre il centro sinistra a riguadagnare faticosamente ma con nuovo entusiasmo il rapporto con i singoli cittadini, con l’associazionismo vitale e produttivo di effettiva partecipazione, con il mondo del lavoro, dei precari e dei senza lavoro, con i professionisti consapevoli dell’emergenza e per tali ragioni pronti ad offrire la loro immagine, con interi quartieri abbisognevoli non di promesse ma di concreti interventi e di attenzione costante.
A questo punto ti sottopongo,quale elettore anche del P.D. nelle ultime elezioni politiche, alcune domande che spero siano valutate nel senso dovuto da chi ha a cuore le sorti del P.D..
In queste ore frenetiche e sull’onda della candidatura del Presidente di Confindustria,Massimo Ferrarese, si rincorrono voci di possibili convergenze anche del PD con inevitabili e comprensibili riflessi anche per il nostro territorio.
Questa iniziativa da quale percorso, confronto ed esigenze politico-culturali nasce?
Dove starebbe “la vocazione maggioritaria” del Partito laddove ci si consegna mani e piedi ai fautori di un terzo Polo che non intende scegliere e schierarsi?
Quale dignità mostra di avere un Partito che, si limita ad esternare una mera funzione di asservimento a faide e rivalità interne al centrodestra (Curto e Poli Bortone contro PDL, Ferrarese contro Vitali). Proprio così:allo stato emerge solo la volontà di carrierismo o accattonaggio e cinismo politico di un qualche soggetto interno ed esterno al Partito.
Quale sarebbe,in quel che sta avvenendo dietro le quinte, il confine tra la politica nobile e la perseverante logica del sopravvivere da parte di alcuni?
E da ultimo: riterresti logico e coerente per il PD privilegiare i mugugni degli industriali rispetto ai drammi che vivono lavoratori, precari e giovani a rischio “futuro” assegnando ai primi,proprio in questo momento, incarichi di rilievo ai fini della rappresentanza politica in una Istituzione democratica quale è la Provincia? Ciò pur a fronte di dichiarazioni del candidato Ferrarese di spogliarsi delle vesti sin qui rivestite per abbaracciarel’universo mondo!
Tanto sentivo di rappresentarti pubblicamente perchè i cittadini siano resi edotti ed informati di quanto pare stia avvenendo.
In attesa di riscontro,ti saluta cordialmente un cittadino senza aspirazioni di carriera politica né fautore di tutele di interessi privati ma pronto a contrastare la definitiva morte della Politica.
Mario Filomeno

Lettera aperta all'avv. Marcello CAFUERI, Coordinatore PD Francavilla

Caro Marcello,
innanzitutto permettimi di rinnovarti gli auguri di buon lavoro per l’incarico che ti è stato affidato pur nelle complicate e tempestose vicende del P:D. locale. Ne hai bisogno!
In varie occasioni ho espresso,anche in maniera forte e forse non condivisa, perplessità e preoccupazioni per le sorti di un Partito che a livello Nazionale e locale non esprimeva quel ruolo di forza centrale nel panorama politico e soprattutto consideravo equivoca e forse pretenziosa la conclamata “vocazione maggioritaria” che oggi parrebbe finalmente e escludere qualsiasi volontà di “autosufficienza”.
Tale vocazione,evidentemente, tende a ridisegnare e riaffermare il ruolo di un partito che sappia interpretare e fare sintesi alta di quanto emerge di positivo nella società complessivamente intesa offrendo risposte e strategie utili a perseguire il bene collettivo e non gli interessi di singoli o di corporazioni.
Si tratta,in buona sostanza e nelle odierne temperie culturali e sociali, di creare le basi di un’alternativa al modello culturale e politico oggi ancor più caratterizzato dal padrone unico del Centro destra e da un non più strisciante berlusconismo il cui virus ha gravemente “inquinato” anche le idealità di tanti elettori di centro sinistra avevano posto a base del consenso offerto.
E qui si pone il problema delle alleanze che,a mio parere, non può prescindere dall’esperienza di questi anni i cui errori comuni non possono indurre ad un’archiviazione indiscriminata.
Il partito Democratico,proprio in virtù del suo radicamento nella più nobile esperienza storico-culturale ispirata dalla Costituzione e dalla Resistenza, non può venir meno al ruolo storico di accompagnare e associare alla “cultura di governo” anche forze e movimenti spesso volgarmente definiti “estremisti” o “radicali”, processo allo stato non pienamente definito quanto meno nei metodi e nei contenuti al cui esito evidentemente ciascuna forza e movimento politico dovrà trarre le dovute e convinte conclusioni.
In questi anni ad onor del vero,nella insufficienza dei richiamati percorsi politici e programmatici, si è proceduto per composizione e scomposizione in vista di appuntamenti elettorali (vd. Dini, Mastella, sinistra, Popolari poi Popolari e Asinello e quindi Margherita per finire ai Democratici con le evidenti discrasie fra parti di ex Margherita ed ax D.S.).
Sarebbe uno smacco e sicuramente devastante per tante esperienze amministrative di centrosinistra in corso rinunciare a tale compito. Ciò tanto più rispetto a chi,non certamente in ossequio ai principi e valori della Costituzione, ha messo insieme forze ex fasciste e xenofobe.
Oggi compare la sirena di operazioni di natura centrista all’insegna sempre dell’improvvisazione o dell’emergenza.
Ma se è vero quanto si afferma, e nel vivere quotidiano ne abbiamo prova, circa la drammaticità della crisi economica che pare ancora non aver manifestato i suoi più tragici effetti, allora è il momento di assumerci le responsabilità del caso.
Francavilla in questi anni sappiamo come è stata governata e da chi, nessuno escluso pur con tutti gli sforzi odierni di porsi in secondo piano al solo scopo di favorire operazioni discutibili.
Conosciamo le conseguenze quasi letali di questa lunga gestione per l’immagine della Città e per il suo tessuto economico e produttivo a cui non sono stati estranei i silenzi e le complicità di autorevoli rappresentanti dell’imprenditoria locale.
Ai cittadini occorre rappresentare le responsabilità del degrado e come si intende uscire da tale situazione garantendo con messaggi e segnali concreti che l’alternativa che si vuole offrire è possibile perché,sconfiggendo un refrain molto in voga e spesso alibi per votare sempre gli stessi, non tutti si è uguali.
Il centrosinistra,per le ragioni che ben conosciamo, ha commesso errori e dimostrato spesso divisioni ideologiche e rivalità il più delle volte di natura personale.
Per quanto mi riguarda al momento, leggendo sia le tue dichiarazioni di intenti come anche il documento dei cosiddetti “dissidenti”, pare essere maturata la volontà di ripartire con la coalizione di centrosinistra per offrire alla città una possibile alternativa e,ove vi siano le condizioni, allargare la coalizione a quanti condividono effettivamente la volontà di cambiamento che sarebbe vanificata, guidati dal solo principio del vincere ad ogni costo, da alleanze innaturali, contraddittorieedall’insegna diun falsonuovismo.
Mi riferisco alle eccitazioni da qualcuno palesate di accordi con il Senatore Curto e magari con qualche imprenditore la cui azione in vari campi suscita simpatia ed anche “invidia sociale” e che sino a qualche giorni fa,legittimamente, ha rappresentato esigenze e strategie assolutamente alternative ed incompatibili rispetto al Centrosinistra (vd. esperienza Giunta presieduta dal Notaio Michele Errico pur censurabile sotto alcuni profili di rappresentatività e di gestione).
Dire no ad alleanze prive di ragioni fondanti e convincenti non significa favorire il P.D.L. i cui rappresentanti non possono esibire meriti in materia di buona amministrazione né tanto meno concedere, senza alcun titolo di merito, ad un qualche autorevole rappresentante locale del PDL il diritto di esibirsi quale cultore e difensore della legalità e della trasparenza o addirittura riconoscergli funzioni di contrasto all’affarismo.
Il pragmatismo, l’eccesso di realpolitik, la volontà di competere con meri cartelli elettorali composti da forze e personalità di diversa estrazione e volontà hanno pesantemente delegittimato la migliore cultura e tradizione di centrosinistra venendo meno la consapevolezza che le alleanze sono frutto di processi culturali e politici di non breve termine.
Tutto ciò dovrebbe indurre il centro sinistra a riguadagnare faticosamente ma con nuovo entusiasmo il rapporto con i singoli cittadini, con l’associazionismo vitale e produttivo di effettiva partecipazione, con il mondo del lavoro, dei precari e dei senza lavoro, con i professionisti consapevoli dell’emergenza e per tali ragioni pronti ad offrire la loro immagine, con interi quartieri abbisognevoli non di promesse ma di concreti interventi e di attenzione costante.
A questo punto ti sottopongo,quale elettore anche del P.D. nelle ultime elezioni politiche, alcune domande che spero siano valutate nel senso dovuto da chi ha a cuore le sorti del P.D..
In queste ore frenetiche e sull’onda della candidatura del Presidente di Confindustria,Massimo Ferrarese, si rincorrono voci di possibili convergenze anche del PD con inevitabili e comprensibili riflessi anche per il nostro territorio.
Questa iniziativa da quale percorso, confronto ed esigenze politico-culturali nasce?
Dove starebbe “la vocazione maggioritaria” del Partito laddove ci si consegna mani e piedi ai fautori di un terzo Polo che non intende scegliere e schierarsi?
Quale dignità mostra di avere un Partito che, si limita ad esternare una mera funzione di asservimento a faide e rivalità interne al centrodestra (Curto e Poli Bortone contro PDL, Ferrarese contro Vitali). Proprio così:allo stato emerge solo la volontà di carrierismo o accattonaggio e cinismo politico di un qualche soggetto interno ed esterno al Partito.
Quale sarebbe,in quel che sta avvenendo dietro le quinte, il confine tra la politica nobile e la perseverante logica del sopravvivere da parte di alcuni?
E da ultimo: riterresti logico e coerente per il PD privilegiare i mugugni degli industriali rispetto ai drammi che vivono lavoratori, precari e giovani a rischio “futuro” assegnando ai primi,proprio in questo momento, incarichi di rilievo ai fini della rappresentanza politica in una Istituzione democratica quale è la Provincia? Ciò pur a fronte di dichiarazioni del candidato Ferrarese di spogliarsi delle vesti sin qui rivestite per abbaracciarel’universo mondo!
Tanto sentivo di rappresentarti pubblicamente perchè i cittadini siano resi edotti ed informati di quanto pare stia avvenendo.
In attesa di riscontro,ti saluta cordialmente un cittadino senza aspirazioni di carriera politica né fautore di tutele di interessi privati ma pronto a contrastare la definitiva morte della Politica.
Mario Filomeno

mercoledì 11 marzo 2009

Il Lupo perde il pelo ma non il vizio....e spesso il Lupo cambia identità!

Depositate in Parlamento nove proposte di legge per l'apertura di nuove case da gioco in Italia. Schifani: «Promuovono il turismo», entusiasta Michela Brambilla: "Apriamoli ovunque, subito negli alberghi a cinque stelle", mentre Federgioco si oppone


C'è voglia di azzardo in Italia? Secondo i firmatari delle nove proposte di legge depositate in Parlamento, sì: in almeno sette località italiane - Stresa, Gardone Riviera, San Pellegrino Terme, Viareggio, Fiuggi, Ostuni e Taormina - sarebbe auspicabile l'apertura di nuovi casinò, che andrebbero ad affiancare i quattro esistenti oggi, Venezia, Campione, Sanremo e Saint Vincent.

Troppi? Troppo pochi? Le opinioni divergono. Secondo il presidente del Senato Schifani, la contrarietà a questi progetti non ha ragion d'essere: «i casinò sono una nuova risorsa turistica - afferma Schifani - da promuovere nei territori che ne sono sprovvisti. Costituiranno ulteriore attrattiva per i tradizionali flussi turistici e ne susciteranno di nuovi e interessanti per l'economia di settore». Non solo. In materia di sale da gioco, secondo Schifani i tempi sono maturi perché l'Italia entri in concorrenza con le altre "piazze" presenti sul Mediterraneo, aprendo «nuovi casinò nel Centro e Sud Italia», utilissimi a suo dire anche a titolo di strategia anti-crisi.

«Impedimenti pseudomoralistici hanno ignorato deliberatamente forme di presunto gioco d'azzardo istituzionalizzate - incalza il parlamentare del Pdl Luigi Vitali, primo firmatario della proposta di legge per l'apertura di una casa da gioco a Ostuni -, mentre nulla impediva l'apertura e il funzionamento di quattro case da gioco a Sanremo, Campione d'Italia, Saint Vincent e Venezia. Strutture producono utili per milioni di euro, danno lavoro a migliaia di persone e favoriscono l'incremento del reddito e l'attrazione turistica in tali località».

Ogni città che aspira ad essere sede di un nuovo casinò ha il suo sponsor politico. Lo Monte, deputato siciliano del Mpa, si dice preoccupato «per il ritardo nella riapertura (era stata attiva dal 1961 al 1965, ndr) della sala da gioco a Taormina. Non vorremmo che dietro questo ci siano pressioni da parte dei Casinò del Nord» dice. La deputata dell'Udc Anna Teresa Formisano chiede invece un nuovo casinò a Fiuggi, mentre il senatore Pdl Valerio Carrara ha a cuore il destino della casa da gioco di San Pellegrino Terme e polemizza contro «i divieti del codice penale che non possono più essere considerati collegati al disvalore del gioco d'azzardo sotto il profilo sociale altrimenti si dovrebbe constatare che il primo soggetto che abitualmente compie un'attività considerata moralmente illecita è proprio lo Stato con i vari giochi e lotterie. Le case da gioco devono essere considerate, come lo sono in tutto il mondo, attività ludiche e ricreative spesso collegate a periodi di vacanza».

Non certo per motivi etici, ma per calmierare il mercato non la pensa così Federgioco, che si oppone seccamente alla proposta: «La situazione tra domanda e offerta è equilibrata, dunque un aumento di numero ci sembra inutile» replica il presidente dell'associazione Mauro Pizzigati. Tanto più che i conti dei casinò attualmente in funzione nel nostro Paese sono in rosso (-4% degli introiti nel 2008), anche a fronte di un aumento dei visitatori (+ 15%). Stando ai dati dell'European Casinò Association, rispetto al mercato europeo (che vale complessivamente 9,3 miliardi di euro) l'Italia al settimo posto.

In testa, la Francia, con 2,5 miliardi di incassi e 188 casinò sul territorio nazionale. Ma ne hanno molti più di noi anche la Repubblica Ceca (150), la Gran Bretagna (131), l'Estonia (125), la Germania (70), la Spagna (35), la Croazia (20), la Svizzera (17), l'Austria (12), l'Olanda (11), la Slovenia (10), la Grecia (9) e Portogallo e Belgio, con i loro otto casinò a testa.

Entusiasta all'idea di aumentare il numero delle sale da gioco in Italia, il sottosegretario al Turismo Michela Brambilla raddoppia la posta in gioco e auspica l'apertura di casinò «ovunque in Italia, a cominciare dagli alberghi a cinque stelle, solo per gli ospiti. E' una formula - dice la Brambilla - per garantire alle nostre strutture ricettive di poter competere con quelle degli altri Paesi europei, a cominciare da Francia e Spagna». Lo stivale come una piccola grande Las Vegas, insomma. (Libero News)


Quindi dopo aver incastrato Uccio Curto nell'affaire casinopoli, grazie al fantomatico magnate russo, ora si profila davvero l'apertura del casinò ad Ostuni.
Bene,bene...prima Curto è stato preso con le mani nella marmellata, ora che non se ne parlava più di Casinò, spunta nuovamente l'idea....sponsorizzata nientemeno che da Vitali...ah però..che il nostro Onorevole sappia lavorare meglio dell'ex Senatore?

venerdì 6 marzo 2009

CI SIAMO.........SCOSSONI IN ARRIVO?

PD: l'avv. Cafueri eletto coordinatore cittadino

L'avv. Marcello Cafueri è il nuovo Coordinatore del Circolo Cittadino del Partito Democratico di Francavilla Fontana.
L'elezione è avvenuta al termine di due incontri del Coordinamento Cittadino svoltisi nelle giornate del 3 e del 5 marzo alla presenza del Segretario Provinciale del PD Lorenzo Cirasino.
Nella dichiarazione di intenti, il neo coordinatore Cafueri annuncia il proprio impegno a lavorare nella costruzione del partito e a recuperare tutte le ragioni dello stare insieme , per preparare le elezioni con un ampio confronto con la città e le altre forze politiche e per irrobustire l’opposizione al governo Berlusconi.