martedì 18 novembre 2008

Riflessione


Nella puntata delle Iene del 12 novembre abbiamo potuto assistere all’ira di un Onorevole (Gabriella Carlucci) che, accusato di assenteismo , ha tirato fuori quanto di peggio un esponente del Parlamento potesse fare, insulti, spintoni, uniti al tentativo di rompere le attrezzature da lavoro degli inviati del programma Mediaset.
Pochi giorni dopo la messa in onda del video c’è stata la risposta dello stesso Onorevole che, con le sue dichiarazioni ha suscitato in me un profondo senso di nausea. I motivi del mio disappunto stanno nel significato delle parole dell’Onorevole Carlucci che, ha considerato fortunati gli operai e le colf che prendono 1000 euro al mese all’incirca (spesso anche in nero). Questi fortunati appunto, rispetto ai poveri Onorevoli che guadagnano tra rimborsi vari e stipendio da Deputato almeno 10 volte di più di un semplice operaio. Compenso, tra l’altro, ottenuto in cambio di uno sforzo fisico minimo che non si può paragonare minimamente al lavoro, troppo spesso gravoso, che svolgono migliaia di operai. Inoltre, la preoccupazione maggiore della Carlucci qual è,quella di prenotare il parrucchiere? Di parcheggiare la Porsche in tripla fila? Quella di prenotarsi la vacanza? Di certo non è preoccupazione della signora in questione e di tutti i deputati, quella di sfamare la propria famiglia ed i propri figli con uno stipendio da fame.
Purtroppo non è finita qui, perché domenica 16 nel talk show di Rai Uno, è tornata alla ribalta la nostra amata Francavilla e la sua famosa “Parentopoli”, è stato per me un ulteriore momento di sconforto, non tanto per il fatto in se per se, ma quanto per il ricordo della faccia di bronzo assunta all’epoca dei fatti dall’allora Senatore Curto (oltre a quella dell’allora Sindaco Della Corte, tutt’ora ricandidato) che, non solo si prodigò bene per “sistemare” parenti ed affini con un ottimo posto di lavoro, ma poi fece una buona opera di rimozione dei fatti. Fatti che però nella mente di tanti giovani non sono affatto dimenticati. Vorrei inoltre rammentare che Curto è lo stesso dell’affaire “casinopoli” e delle sue presunte bustarelle! Ma così come la Carlucci anche in questo caso, il buon (ex)-senatore è stato vittima del sistema, lo volevano fare fuori. E’ mai possibile una storia del genere?
Due storie tanto differenti, ma tanto uguali nel filo conduttore, il “potere”, i nostri politici si fanno beffa delle situazioni catastrofiche di migliaia di famiglie pur di mantenere il potere, si prendono il lusso di schifare le migliaia di euro che “rubano” , ritenendo fortunato chi tira a campare alla giornata, io non mi sento rappresentato da loro e non voglio esserlo, non voglio essere complice del loro sistema!

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