sabato 14 febbraio 2009
Invito
L’attuale crisi economica e le sue cause interpellano tutte le realtà impegnate sul territorio ed i singoli cittadini.
Tanto non solo per i suoi possibili effetti sulla tenuta sociale del Paese ma anche per il rischio di creare o consolidare il già diffuso senso di impotenza e di disinteresse per i destini collettivi del Paese.
In questo contesto è forte la preoccupazione per i problemi e la crescita del nostro Mezzogiorno su cui anche le Chiese del Sud hanno ritenuto necessario interrogarsi (Convegno di Napoli del 12 e 13 febbraio) a 20 anni dal documento della Conferenza Episcopale Italiana su “Chiesa Italiana e Mezzogiorno” allorquando veniva significativamente lanciata una forte provocazione: “Il Paese non crescerà se non insieme”.
Ed in tal senso un decisivo contributo per la riflessione e l’impegno viene dalla recente pubblicazione dell’economista pugliese Prof. Gianfranco Viesti su “Mezzogiorno a tradimento. Il Nord, il Sud e la politica che non c’è” (editore Laterza).
E’ di tutta evidenza come la politica,oggi più che mai, sia sollecitata nel suo compito di leggere i fenomeni sociali ed economici per riscoprire la funzione di “governo” che mai potrà identificarsi in una mera rappresentanza e gestione della somma di interessi particolari.
La coalizione che mi sostiene nella candidatura a Sindaco (Democratici per la Costituzione, P.R.C., P.D.C.I., Sinistra Democratica e Italia dei Valori),in forza della volontà condivisa di costruire un nuovo centrosinistra, intende promuovere una riflessione aperta al confronto e quindi ricca e produttiva per il futuro della Città.
La sfida è immane. Ma non possiamo consentire che a fronte dei gravi e drammatici problemi si reiterino vecchie logiche che hanno mortificato capacità umane e saccheggiato risorse finanziarie con esiti devastanti per il territorio.
Per tali ragioni mi permetto invitarLa ad un primo dibattito pubblico che si terrà Sabato 21 febbraio 2009 alle ore 18.30 presso il Teatro Imperiali (via Municipio).
Il tema del confronto sarà: “Lavoro, Impresa, precariato: come difendersi dalla crisi. Ipotesi di un impegno per il territorio”.
Ci aiuteranno in questa prima riflessione il Presidente di Confindustria Brindisi, Massimo Ferrarese, ed il Segretario Generale della C.G.I.L., Leo Caroli.
Confidando nella Sua presenza ringrazio sin da ora per la cortese attenzione prestata e per la preziosa e gradita collaborazione.
Francavilla Fontana, 14.02.2009
Avv. Mario Filomeno
lunedì 9 febbraio 2009
Firma anche tu
Rompiamo il silenzio
“Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”.
Norberto Bobbio
Rompiamo il silenzio Mai come ora è giustificato l’allarme. Assistiamo a segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione pubblica e privata, disprezzo della legalità e dell’uguaglianza, impunità per i forti e costrizione per i deboli, libertà come privilegi e non come diritti. Quando i legami sociali sono messi a rischio, non stupiscono le idee secessioniste, le pulsioni razziste e xenofobe, la volgarità, l’arroganza e la violenza nei rapporti tra gli individui e i gruppi. Preoccupa soprattutto l’accettazione passiva che penetra nella cultura. Una nuova incipiente legittimità è all’opera per avvilire quella costituzionale. Non sono difetti o deviazioni occasionali, ma segni premonitori su cui si cerca di stendere un velo di silenzio, un velo che forse un giorno sarà sollevato e mostrerà che cosa nasconde, ma sarà troppo tardi.
Non vedere è non voler vedere. Non conosciamo gli esiti, ma avvertiamo che la democrazia è in bilico.
Pochi Paesi al mondo affrontano l’attuale crisi economica e sociale in un decadimento etico e istituzionale così esteso e avanzato, con regole deboli e contestate, punti di riferimento comuni cancellati e gruppi dirigenti inadeguati. La democrazia non si è mai giovata di crisi come quella attuale. Questa può sì essere occasione di riflessione e rinnovamento, ma può anche essere facilmente il terreno di coltura della demagogia, ciò da cui il nostro Paese, particolarmente, non è immune.
La demagogia è il rovesciamento del rapporto democratico tra governanti e governati. La sua massima è: il potere scende dall’alto e il consenso si fa salire dal basso. ll primo suo segnale è la caduta di rappresentatività del Parlamento. Regole elettorali artificiose, pensate più nell’interesse dei partiti che dei cittadini, l’assenza di strumenti di scelta delle candidature (elezioni primarie) e dei candidati (preferenze) capovolgono la rappresentanza. L’investitura da parte di monarchie o oligarchie di partito si mette al posto dell’elezione. La selezione della classe politica diventa una cooptazione chiusa. L’esautoramento del Parlamento da parte del governo, dove siedono monarchi e oligarchi di partito, è una conseguenza, di cui i decreti-legge e le questioni di fiducia a ripetizione sono a loro volta conseguenza.
La separazione dei poteri è fondamento di ogni regime che teme il dispotismo, ma la demagogia le è nemica, perché per essa il potere deve scorrere senza limiti dall’alto al basso. Così, l’autonomia della funzione giudiziaria è minacciata; così il presidenzialismo all’italiana, cioè senza contrappesi e controlli, è oggetto di desiderio.
Ci sono però altre separazioni, anche più importanti, che sono travolte: tra politica, economia, cultura, e informazione; tra pubblico e privato; tra Stato e Chiesa. L’intreccio tra questi fattori della vita collettiva, da cui nascono collusioni e concentrazioni di potere, spesso invisibili e sempre inconfessabili, è la vera, grande anomalia del nostro Paese. Economia, politica, informazione, cultura, religione si alimentano reciprocamente: crescono, si compromettono e si corrompono l’una con l’altra. I grandi temi delle incompatibilità, dei conflitti d’interesse, dell’etica pubblica, della laicità riguardano queste separazioni di potere e sono tanto meno presenti nell’agenda politica quanto più se ne parla a vanvera.
Soprattutto, il risultato che ci sta dinnanzi spaventoso è un regime chiuso di oligarchie rapaci, che succhia dall’alto, impone disuguaglianza, vuole avere a che fare con clienti-consumatori ignari o imboniti, respinge chi, per difendere la propria dignità, non vuole asservirsi, mortifica le energie fresche e allontana i migliori. È materia di giustizia, ma anche di declino del nostro Paese, tutto intero.
Guardiamo la realtà, per quanto preoccupante sia. Rivendichiamo i nostri diritti di cittadini. Consideriamo ogni giorno un punto d’inizio, invece che un punto d’arrivo. Cioè: sconfiggiamo la rassegnazione e cerchiamo di dare esiti allo sdegno.
* * *
Che cosa possiamo fare dunque noi, soci e amici di Libertà e Giustizia? Possiamo far crescere le nostre forze per unirle alle intelligenze, alle culture e alle energie di coloro che rendono vivo il nostro Paese e, per amor di sé e dei propri figli, non si rassegnano al suo declino. Con questi obiettivi primari.
Innanzitutto, contrastare le proposte di stravolgimento della Costituzione, come il presidenzialismo e l’attrazione della giurisdizione nella sfera d’influenza dell’esecutivo. Nelle condizioni politiche attuali del nostro Paese, esse sarebbero non strumenti di efficienza della democrazia ma espressione e consolidamento di oligarchie demagogiche.
Difendere la legalità contro il lassismo e la corruzione, chiedendo ai partiti che aspirano a rappresentarci di non tollerare al proprio interno faccendieri e corrotti, ancorché portatori di voti. Non usare le candidature nelle elezioni come risorse improprie per risolvere problemi interni, per ripescare personaggi, per pagare conti, per cedere a ricatti. Promuovere, anche così, l’obbligatorio ricambio della classe dirigente.
Non lasciar morire il tema delle incompatibilità e dei conflitti d’interesse, un tema cruciale, che non si può ridurre ad argomento della polemica politica contingente, un tema che destra e sinistra hanno lasciato cadere. Riaffermare la linea di confine, cioè la laicità senza aggettivi, nel rapporto tra lo Stato e la Chiesa cattolica, indipendenti e sovrani “ciascuno nel proprio ordine”, non appartenendo la legislazione civile, se non negli stati teocratici, all’ordine della Chiesa.
Promuovere la cultura politica, il pensiero critico, una rete di relazioni tra persone ugualmente interessate alla convivenza civile e all’attività politica, nel segno dei valori costituzionali.
Sono obiettivi ambiziosi ma non irrealistici se la voce collettiva di Libertà e Giustizia potrà pesare e farsi ascoltare. Per questo chiediamo la tua adesione.
(fonte Repubblica.it)
http://www.repubblica.it/speciale/2009/appelli/rompiamo-il-silenzio/
“Il cammino della democrazia non è un cammino facile. Per questo bisogna essere continuamente vigilanti, non rassegnarsi al peggio, ma neppure abbandonarsi ad una tranquilla fiducia nelle sorti fatalmente progressive dell’umanità… La differenza tra la mia generazione e quella dei nostri padri è che loro erano democratici ottimisti. Noi siamo, dobbiamo essere, democratici sempre in allarme”.
Norberto Bobbio
Rompiamo il silenzio Mai come ora è giustificato l’allarme. Assistiamo a segni inequivocabili di disfacimento sociale: perdita di senso civico, corruzione pubblica e privata, disprezzo della legalità e dell’uguaglianza, impunità per i forti e costrizione per i deboli, libertà come privilegi e non come diritti. Quando i legami sociali sono messi a rischio, non stupiscono le idee secessioniste, le pulsioni razziste e xenofobe, la volgarità, l’arroganza e la violenza nei rapporti tra gli individui e i gruppi. Preoccupa soprattutto l’accettazione passiva che penetra nella cultura. Una nuova incipiente legittimità è all’opera per avvilire quella costituzionale. Non sono difetti o deviazioni occasionali, ma segni premonitori su cui si cerca di stendere un velo di silenzio, un velo che forse un giorno sarà sollevato e mostrerà che cosa nasconde, ma sarà troppo tardi.
Non vedere è non voler vedere. Non conosciamo gli esiti, ma avvertiamo che la democrazia è in bilico.
Pochi Paesi al mondo affrontano l’attuale crisi economica e sociale in un decadimento etico e istituzionale così esteso e avanzato, con regole deboli e contestate, punti di riferimento comuni cancellati e gruppi dirigenti inadeguati. La democrazia non si è mai giovata di crisi come quella attuale. Questa può sì essere occasione di riflessione e rinnovamento, ma può anche essere facilmente il terreno di coltura della demagogia, ciò da cui il nostro Paese, particolarmente, non è immune.
La demagogia è il rovesciamento del rapporto democratico tra governanti e governati. La sua massima è: il potere scende dall’alto e il consenso si fa salire dal basso. ll primo suo segnale è la caduta di rappresentatività del Parlamento. Regole elettorali artificiose, pensate più nell’interesse dei partiti che dei cittadini, l’assenza di strumenti di scelta delle candidature (elezioni primarie) e dei candidati (preferenze) capovolgono la rappresentanza. L’investitura da parte di monarchie o oligarchie di partito si mette al posto dell’elezione. La selezione della classe politica diventa una cooptazione chiusa. L’esautoramento del Parlamento da parte del governo, dove siedono monarchi e oligarchi di partito, è una conseguenza, di cui i decreti-legge e le questioni di fiducia a ripetizione sono a loro volta conseguenza.
La separazione dei poteri è fondamento di ogni regime che teme il dispotismo, ma la demagogia le è nemica, perché per essa il potere deve scorrere senza limiti dall’alto al basso. Così, l’autonomia della funzione giudiziaria è minacciata; così il presidenzialismo all’italiana, cioè senza contrappesi e controlli, è oggetto di desiderio.
Ci sono però altre separazioni, anche più importanti, che sono travolte: tra politica, economia, cultura, e informazione; tra pubblico e privato; tra Stato e Chiesa. L’intreccio tra questi fattori della vita collettiva, da cui nascono collusioni e concentrazioni di potere, spesso invisibili e sempre inconfessabili, è la vera, grande anomalia del nostro Paese. Economia, politica, informazione, cultura, religione si alimentano reciprocamente: crescono, si compromettono e si corrompono l’una con l’altra. I grandi temi delle incompatibilità, dei conflitti d’interesse, dell’etica pubblica, della laicità riguardano queste separazioni di potere e sono tanto meno presenti nell’agenda politica quanto più se ne parla a vanvera.
Soprattutto, il risultato che ci sta dinnanzi spaventoso è un regime chiuso di oligarchie rapaci, che succhia dall’alto, impone disuguaglianza, vuole avere a che fare con clienti-consumatori ignari o imboniti, respinge chi, per difendere la propria dignità, non vuole asservirsi, mortifica le energie fresche e allontana i migliori. È materia di giustizia, ma anche di declino del nostro Paese, tutto intero.
Guardiamo la realtà, per quanto preoccupante sia. Rivendichiamo i nostri diritti di cittadini. Consideriamo ogni giorno un punto d’inizio, invece che un punto d’arrivo. Cioè: sconfiggiamo la rassegnazione e cerchiamo di dare esiti allo sdegno.
* * *
Che cosa possiamo fare dunque noi, soci e amici di Libertà e Giustizia? Possiamo far crescere le nostre forze per unirle alle intelligenze, alle culture e alle energie di coloro che rendono vivo il nostro Paese e, per amor di sé e dei propri figli, non si rassegnano al suo declino. Con questi obiettivi primari.
Innanzitutto, contrastare le proposte di stravolgimento della Costituzione, come il presidenzialismo e l’attrazione della giurisdizione nella sfera d’influenza dell’esecutivo. Nelle condizioni politiche attuali del nostro Paese, esse sarebbero non strumenti di efficienza della democrazia ma espressione e consolidamento di oligarchie demagogiche.
Difendere la legalità contro il lassismo e la corruzione, chiedendo ai partiti che aspirano a rappresentarci di non tollerare al proprio interno faccendieri e corrotti, ancorché portatori di voti. Non usare le candidature nelle elezioni come risorse improprie per risolvere problemi interni, per ripescare personaggi, per pagare conti, per cedere a ricatti. Promuovere, anche così, l’obbligatorio ricambio della classe dirigente.
Non lasciar morire il tema delle incompatibilità e dei conflitti d’interesse, un tema cruciale, che non si può ridurre ad argomento della polemica politica contingente, un tema che destra e sinistra hanno lasciato cadere. Riaffermare la linea di confine, cioè la laicità senza aggettivi, nel rapporto tra lo Stato e la Chiesa cattolica, indipendenti e sovrani “ciascuno nel proprio ordine”, non appartenendo la legislazione civile, se non negli stati teocratici, all’ordine della Chiesa.
Promuovere la cultura politica, il pensiero critico, una rete di relazioni tra persone ugualmente interessate alla convivenza civile e all’attività politica, nel segno dei valori costituzionali.
Sono obiettivi ambiziosi ma non irrealistici se la voce collettiva di Libertà e Giustizia potrà pesare e farsi ascoltare. Per questo chiediamo la tua adesione.
(fonte Repubblica.it)
http://www.repubblica.it/speciale/2009/appelli/rompiamo-il-silenzio/
venerdì 6 febbraio 2009
Considerazioni sul Ddl sicurezza
Il neo approvato decreto sulla sicurezza approvato dal Senato, attraverso i suoi punti fermi rappresenta per l’attuale governo la soluzione migliore al problema dell’immigrazione.
Il testo prevede una serie di misure che vanno dall’introduzione di una tassa per l’acquisizione o rinnovo del permesso di soggiorno, alla autorizzazione delle ronde cittadine (meglio ribattezzate come “ronde padane”), dalla possibilità di poter denunciare, da parte dei medici di presidi ospedalieri, “clienti” clandestini all’istituzione di un registro dei clochard.
Analizzando per bene il tutto però, non si può fare a meno di considerare alcuni aspetti tranquillamente definibili inquietanti.
Infatti, se poco possono nuocere le iniziative di far pagare una tassa (non definita ancora nella misura) per la richiesta/rinnovo del permesso di soggiorno e quella di creare un registro dei “clochard” (o “senza fissa dimora”),molto dannose si possono considerare le altre due misure introdotte (denuncia dei clandestini da parte dei medici e ronde cittadine).
Il provvedimento che sta suscitando le maggiori critiche,senza ombra di dubbio, risulta essere quello che “invita” (secondo i leghisti “obbliga”) i medici dei presidi ospedalieri a denunciare i clandestini che dovessero fare ricorso alle cure mediche. In effetti è palese il rischio di avere uno smisurato numero di immigrati che, per paura dell’espulsione, penserà bene di evitare le cure mediche con il rischio di incorrere in epidemie da malattie infettive, o di avere sempre più parti clandestini con annessi rischi di infezioni, nonché di morte, sia per le partorienti che per i nascituri. Il sacrosanto diritto alle cure mediche non deve essere messo in nessun modo in pericolo da un provvedimento legislativo, sia il paziente regolare che clandestino. Bisogna ricordare a tal proposito che, nel gennaio del 2008 il focolaio di meningite scoppiato nel Trevigiano, fu localizzato grazie alla tempestiva richiesta di accertamenti medici, da parte di un gruppo di clandestini insediati nel posto, senza tale richiesta non si sa quale potrebbero essere state le conseguenze.
Ulteriore sgomento senz’altro fa suscitare, la legalizzazione delle “ronde padane”. In un momento in cui gli episodi di razzismo xenofobo stanno imperversando nel nostro paese (vedasi il pestaggio a Roma del clochard indiano,come ultimo episodio in ordine temporale), le ultime dichiarazioni del Ministro dell’Interno Maroni unite ad altre di esponenti leghisti (Gentilini e Borghezio per citarne alcuni) e, appunto, all’ultimo provvedimento che autorizza le “ronde cittadine”, senz’altro non fanno altro che alimentare l’odio razziale verso gente “non Italiana”. Se non viene messo un freno, si correrà il rischio di imbattersi a breve in una vera e propria caccia all’uomo,una caccia all’uomo condotta sotto l’egida del termine “cattiveria” , tanto a cuore al Ministro Maroni.
Concludendo non rimane che da chiedersi se, questo disegno di legge non dia, agli occhi degli altri Membri dell’Unione Europea e del mondo intero, l’idea di un Italia diversa da quella conosciuta fino a poco tempo fa. In effetti le recenti dichiarazioni fatte da Berlusconi nei confronti di Obama e dell’Islam (Obama definito “abbronzato” e la civiltà Islamica inferiore per cultura e storia rispetto alla nostra) unite al suddetto DdL non fanno altro che catapultarci indietro nel tempo direttamente a circa settanta anni fa. Ma oltre a quanto appena detto, ciò che bisogna considerare è il rischio di sanzioni da parte dell’Unione Europea in ambito di tutela dei Diritti Umani rischio sempre più forte per la crescente demonizzazione dell’immigrato!
Il testo prevede una serie di misure che vanno dall’introduzione di una tassa per l’acquisizione o rinnovo del permesso di soggiorno, alla autorizzazione delle ronde cittadine (meglio ribattezzate come “ronde padane”), dalla possibilità di poter denunciare, da parte dei medici di presidi ospedalieri, “clienti” clandestini all’istituzione di un registro dei clochard.
Analizzando per bene il tutto però, non si può fare a meno di considerare alcuni aspetti tranquillamente definibili inquietanti.
Infatti, se poco possono nuocere le iniziative di far pagare una tassa (non definita ancora nella misura) per la richiesta/rinnovo del permesso di soggiorno e quella di creare un registro dei “clochard” (o “senza fissa dimora”),molto dannose si possono considerare le altre due misure introdotte (denuncia dei clandestini da parte dei medici e ronde cittadine).
Il provvedimento che sta suscitando le maggiori critiche,senza ombra di dubbio, risulta essere quello che “invita” (secondo i leghisti “obbliga”) i medici dei presidi ospedalieri a denunciare i clandestini che dovessero fare ricorso alle cure mediche. In effetti è palese il rischio di avere uno smisurato numero di immigrati che, per paura dell’espulsione, penserà bene di evitare le cure mediche con il rischio di incorrere in epidemie da malattie infettive, o di avere sempre più parti clandestini con annessi rischi di infezioni, nonché di morte, sia per le partorienti che per i nascituri. Il sacrosanto diritto alle cure mediche non deve essere messo in nessun modo in pericolo da un provvedimento legislativo, sia il paziente regolare che clandestino. Bisogna ricordare a tal proposito che, nel gennaio del 2008 il focolaio di meningite scoppiato nel Trevigiano, fu localizzato grazie alla tempestiva richiesta di accertamenti medici, da parte di un gruppo di clandestini insediati nel posto, senza tale richiesta non si sa quale potrebbero essere state le conseguenze.
Ulteriore sgomento senz’altro fa suscitare, la legalizzazione delle “ronde padane”. In un momento in cui gli episodi di razzismo xenofobo stanno imperversando nel nostro paese (vedasi il pestaggio a Roma del clochard indiano,come ultimo episodio in ordine temporale), le ultime dichiarazioni del Ministro dell’Interno Maroni unite ad altre di esponenti leghisti (Gentilini e Borghezio per citarne alcuni) e, appunto, all’ultimo provvedimento che autorizza le “ronde cittadine”, senz’altro non fanno altro che alimentare l’odio razziale verso gente “non Italiana”. Se non viene messo un freno, si correrà il rischio di imbattersi a breve in una vera e propria caccia all’uomo,una caccia all’uomo condotta sotto l’egida del termine “cattiveria” , tanto a cuore al Ministro Maroni.
Concludendo non rimane che da chiedersi se, questo disegno di legge non dia, agli occhi degli altri Membri dell’Unione Europea e del mondo intero, l’idea di un Italia diversa da quella conosciuta fino a poco tempo fa. In effetti le recenti dichiarazioni fatte da Berlusconi nei confronti di Obama e dell’Islam (Obama definito “abbronzato” e la civiltà Islamica inferiore per cultura e storia rispetto alla nostra) unite al suddetto DdL non fanno altro che catapultarci indietro nel tempo direttamente a circa settanta anni fa. Ma oltre a quanto appena detto, ciò che bisogna considerare è il rischio di sanzioni da parte dell’Unione Europea in ambito di tutela dei Diritti Umani rischio sempre più forte per la crescente demonizzazione dell’immigrato!
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mercoledì 4 febbraio 2009
Esposto sulla discarica
Francavilla Fontana, lì 31.01.2009
Preg.mo Signor COMMISSARIO Prefettizio Comune di FRANCAVILLA FONTANA
Preg.mo Signor Presidente ATO BR/2 Sindaco Cosimo FERRETTI - ORIA
Preg.mo Signor PRESIDENTE Provincia di BRINDISI
Preg.mo Signor PRESIDENTE Giunta Regionale Pugliese - BARI
Preg.mo Signor ASSESSORE ALL’AMBIENTE Regione Puglia - BARI
Preg.mo Signor PREFETTO di Brindisi
Al Signor Procuratore della Repubblica Presso Tribunale di BRINDISI
Al Signor Procuratore della Repubblica Presso Tribunale di BARI
e p.c. Agli Organi di Informazione
Oggetto: ESPOSTO su “discarica controllata di prima categoria sita in Francavilla
Fontana alla via San Vito.
Atto di concessione per la realizzazione e gestione in favore della società FRANCAVILLA AMBIENTE dell’impianto di selezione e biostabilizzazione ed eventuale realizzazione discarica di servizio/soccorso sempre nel territorio di di Francavilla Fontana (BR). Accertamenti circa regolarità e legittimità iter procedurale per impianto “complesso”. VERIFICA convenzione e gestione discarica in servizio.
I sottoscritti: Avv. Mario FILOMENO (già consigliere comunale di Francavilla Fontana), Emanuele MODUGNO (già consigliere comunale e cosegretario del locale PRC), Angelo ROCHIRA (segretario del locale P.D.C.I.), Eugenio DE SIMONE (coordinatore della Sinistra Democratica), Vittorio MADAMA (Commissario del locale Circolo “Italia dei Valori”) e Carlo ALTAVILLA (coordinatore del Movimento “Democratici per la Costituzione), tutti domiciliati in Francavilla F.na alla via Salvo d’Acquisto n. 25 (studio Avv. Mario Filomeno – per eventuali comunicazioni: tel. 0831/844925 – cell. 368/3952851 – indirizzo posta elettronica mario.filomeno@libero.it)
PREMESSO CHE
-in questi giorni sono venuti a conoscenza di una procedura di gara curata direttamente dalla società Francavilla Ambiente Società Consortile a responsabilità limitata (con sede in Capurso – BA alla strada Provinciale Triggiano Carbonara – Km. 0,600 – n. REA 439702), quale gestore della discarica di prima categoria sita in Francavilla Fontana. Detta gara volta all’aggiudicazione dei lavori di realizzazione di un impianto di selezione e biostabilizzazione;
-tanto avviene nel corso della gestione Commissariale del Comune di Francavilla F.na;
-il Consiglio Comunale di Francavilla F.na,prima dello scioglimento disposto per dimissioni del Sindaco dr. Giuseppe Marinotti, nella seduta del 14.03.2008 aveva all’unanimità deliberato su di un Ordine del giorno con il quale si sollecitava la indizione di una conferenza dei servizi con l’intervento delle Autorità competenti (ATO BR/1, ATO BR/2, Provincia di Brindisi e Regione Puglia) al fine di predisporre ogni opportuno iter volto alla esclusione del territorio di Francavilla Fontana da ulteriori insediamenti di discariche o impianti per il trattamento di R.S.U. impegnando nel contempo gli Organi competenti ad individuare,quale sede dell’impianto di selezione e di biostabilizzazione, quella in adiacenza o prossimità di discarica di servizio/soccorso da avviare ex novo in territorio esterno al Comune di Francavilla;
-tale decisione veniva adottata a seguito della mozione presentata dal sottoscritto Avv. Mario Filomeno in data 28.09.2007, discussa nelle sedute consiliari del 15.10.2007 e 12.11.2007 e respinta dalla maggioranza, nonché a seguito di successive sollecitazioni venute da un Comitato di cittadini;
-che il deliberato veniva altresì assunto sulla scorta delle dichiarazioni del Presidente dell’ATO BR/2 dott. Cosimo Ferretti, rese sempre nella seduta del 14.03.2008, il quale non aveva escluso l’ipotesi della individuazione di altro sito fuori dal territorio di Francavilla per la realizzazione della discarica di servizio/soccorso e degli impianti ad essi connessi quale il biostabilizzatore;
-a questo punto restano integre e quindi abbisognevoli di rigorosi, improcrastinabili ed urgenti accertamenti (in questi giorni pare sia in via di definizione la gara per l’aggiudicazione dei lavori di realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione),sia in sede amministrativa sia in sede giudiziaria, tutti i rilievi e le censure mosse in ordine all’iter promosso e perfezionato a suo tempo dalla Regione Puglia e definitosi con l’aggiudicazione in favore della Francavilla Ambiente della realizzazione dell’impianto di selezione e biostabilizzazione.
Il tutto,parrebbe, sul presupposto della gestione in atto,sempre nel territorio di Francavilla, di una discarica di servizio/soccorso mentre trattasi di discarica di rifiuti “tal quali”.
All’uopo si richiama il contenuto integrale della menzionata mozione che si allega al presente esposto e comunque già trasmesso nel settembre/ottobre 2007 alle Autorità Amministrative e politiche in indirizzo;
-la mozione non veniva approvata,è opportuno sottolinearlo, in quanto la maggioranza non riteneva di condividere la scelta di conferire incarico a 2 esperti onde rivisitare tutto l’iter procedurale che aveva affidato alla Francavilla Ambiente,quale gestore della discarica di rifiuti “tal quali, la realizzazione e gestione dell’impianto complesso con relativa discarica di servizio/soccorso;
-in proposito alcuni esponenti della maggioranza rilevavano (si vedano verbali delle sedute menzionate: 15.10.07 e 12.11.2007) che a tanto non era possibile pervenire avendo già un precedente legale espresso parere in ordine all’affidamento della realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione (vd. missiva datata 19.03.2007 e pervenuta presso l’Archivio Comunale il 20.03.2007 - prot. n. 10022 del 21.03.2007).
Su tali vicende si richiamano le delibere Giuntali nn. 282 del 13.10.2006 e 92 del 30.03.2007 nonché dalla determinazione del Responsabile dell’Ufficio Contenzioso n. 319 del 24.12.2007 (n. 1748 del 31.12.2007 Indice generale).
Va sottolineato quanto meno come al legale in questione non pare fosse stato affidato l’incarico per come invece invocato nella seduta Consiliare del 12.11.07 e cioè quello inerente la verifica della legittimità degli atti di affidamento posti in essere dalla Regione Puglia.
PREMESSO ANCORA CHE
-la Francavilla Ambiente, a seguito di accertamenti svolti dal Dirigente dell’Ufficio tecnico e successivi controlli operati dal Comando di Polizia Municipale, è stata ritenuta responsabile di gravi negligenze ed omissioni in ordine alla gestione della discarica di rifiuti,lo si ribadisce, “tal quali”.
A tanto conseguivano le relative contestazioni e sanzioni,come previsto dalla convenzione stipulata il 07.12.2000 tra il Comune di Francavilla F. e l’originario raggruppamento di Imprese (Lombardi Ecologia s.r.l., Termomeccanica s.p.a. ed EMAS Ambiente s.p.a.).
In conseguenza delle reiterate irregolarità,accertate dal 4 luglio 2006 al 22.08.2006, venivano comminate sanzioni per un importo complessivo di € 70.582,32=.
Come si legge nella delibera n. 384 del 19.12.2006, La Giunta pro-tempore riteneva di aderire alla richiesta avanzata dalla Francavilla Ambiente di attivazione di un Collegio arbitrale onde comporre la vertenza nominando nel contempo il proprio componente in tale Collegio.
Da quel momento ed almeno sino allo scioglimento del Consiglio Comunale,per ragioni che sfuggono, la vicenda non risulta essere stata definita;
-inoltre il legale rappresentante della Francavilla Ambiente,unitamente al legale rappresentante della ditta MONTECO s.r.l. che gestisce nel Comune di Francavilla l’appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, risulta sottoposto a procedimento penale c/o il Tribunale di Brindisi (proc. n. 8206/07 R. mod. 21) per aver realizzato attività di raccolta, traffico illecito, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali o pericolosi in assenza della prescritta autorizzazione.
Infatti in data 10.11.2007 operatori della G.d.F. accertavano che presso la discarica di via San Vito,autorizzata esclusivamente per rifiuti solidi urbani, un mezzo della ditta Monteco stava effettuando lo scarico di rifiuti classificati pericolosi.
Con delibera n. 43 del 07.02.2008 la Giunta Comunale di Francavilla decideva di costituirsi parte civile a seguito di richiesta di incidente probatorio notificato in data 23.01.2008;
-da ultimo,come anche riportato dalla stampa locale, in un procedimento civile promosso in via di urgenza da una cittadina,proprietaria di un immobile confinante con la discarica esistente, il C.T.U. incaricato dal Giudice titolare della causa,dott.ssa Consiglio Invitto (Tribunale di Lecce – proc. n. 5105/07), ha accertato ulteriori gravi inadempienze poste in essere dalla Francavilla Ambiente.
Infatti,e per quanto rilevi in questa sede, è stato rilevato che le modalità di gestione della discarica non sono conformi a quanto previsto dalla convenzione, dal D. L.vo 13.01.2003 e suoi allegati, a quanto previsto dalla tecnologia.
Inoltre è stata accertata l’assenza di una valutazione dell’impatto provocato dalle emissioni diffuse e nel contempo non sono previsti livelli di guardia per fughe di biogas né riscontrata la presenza di un piano di intervento.
Su tale scorta il Giudice,in data 27.10.08, ha emesso un provvedimento cautelare a tutela delle ragioni fatte valere ordinando alla Francavilla Ambiente a porre in essere con “immediatezza” una serie di interventi organizzativi volti a contrastare fenomeni di immissioni diffuse e fughe di gas (copertura giornaliera sistematica dei rifiuti, esauriente ed approfondita “analisi di valutazione dei rischi” onde predisporre interventi correttivi..).
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
risultati vani tutti i tentativi posti in essere sia sul piano politico sia sul piano amministrativo (raccolta di firme, mozione, Ordini del giorno) e trattandosi non di mere dispute politico-amministrative, si chiede che le Autorità in indirizzo,ciascuno per quanto di competenza e previa acquisizione di ogni opportuna informativa e documentazione di cui alla mozione ed ai fatti innanzi esposti, procedano nei rigorosi accertamenti invocati al fine di assicurare il controllo di legittimità e di legalità sia dell’iter procedurale che ha determinato l’affidamento a suo tempo della realizzazione e gestione dell’impianto “complesso” sia la gestione della discarica di rifiuti “tal quali” con ogni conseguente ed opportuno provvedimento.
Tanto a tutela e garanzia della sicurezza e dei diritti costituzionalmente riconosciuti in favore dei singoli cittadini e all’intera comunità locale.
Certi di cortese attenzione, si porgono distinti saluti.
Avv. Mario FILOMENO
Emanuele MODUGNO
Angelo ROCHIRA
Eugenio DE SIMONE
Vittorio MADAMA
Carlo ALTAVILLA
Preg.mo Signor COMMISSARIO Prefettizio Comune di FRANCAVILLA FONTANA
Preg.mo Signor Presidente ATO BR/2 Sindaco Cosimo FERRETTI - ORIA
Preg.mo Signor PRESIDENTE Provincia di BRINDISI
Preg.mo Signor PRESIDENTE Giunta Regionale Pugliese - BARI
Preg.mo Signor ASSESSORE ALL’AMBIENTE Regione Puglia - BARI
Preg.mo Signor PREFETTO di Brindisi
Al Signor Procuratore della Repubblica Presso Tribunale di BRINDISI
Al Signor Procuratore della Repubblica Presso Tribunale di BARI
e p.c. Agli Organi di Informazione
Oggetto: ESPOSTO su “discarica controllata di prima categoria sita in Francavilla
Fontana alla via San Vito.
Atto di concessione per la realizzazione e gestione in favore della società FRANCAVILLA AMBIENTE dell’impianto di selezione e biostabilizzazione ed eventuale realizzazione discarica di servizio/soccorso sempre nel territorio di di Francavilla Fontana (BR). Accertamenti circa regolarità e legittimità iter procedurale per impianto “complesso”. VERIFICA convenzione e gestione discarica in servizio.
I sottoscritti: Avv. Mario FILOMENO (già consigliere comunale di Francavilla Fontana), Emanuele MODUGNO (già consigliere comunale e cosegretario del locale PRC), Angelo ROCHIRA (segretario del locale P.D.C.I.), Eugenio DE SIMONE (coordinatore della Sinistra Democratica), Vittorio MADAMA (Commissario del locale Circolo “Italia dei Valori”) e Carlo ALTAVILLA (coordinatore del Movimento “Democratici per la Costituzione), tutti domiciliati in Francavilla F.na alla via Salvo d’Acquisto n. 25 (studio Avv. Mario Filomeno – per eventuali comunicazioni: tel. 0831/844925 – cell. 368/3952851 – indirizzo posta elettronica mario.filomeno@libero.it)
PREMESSO CHE
-in questi giorni sono venuti a conoscenza di una procedura di gara curata direttamente dalla società Francavilla Ambiente Società Consortile a responsabilità limitata (con sede in Capurso – BA alla strada Provinciale Triggiano Carbonara – Km. 0,600 – n. REA 439702), quale gestore della discarica di prima categoria sita in Francavilla Fontana. Detta gara volta all’aggiudicazione dei lavori di realizzazione di un impianto di selezione e biostabilizzazione;
-tanto avviene nel corso della gestione Commissariale del Comune di Francavilla F.na;
-il Consiglio Comunale di Francavilla F.na,prima dello scioglimento disposto per dimissioni del Sindaco dr. Giuseppe Marinotti, nella seduta del 14.03.2008 aveva all’unanimità deliberato su di un Ordine del giorno con il quale si sollecitava la indizione di una conferenza dei servizi con l’intervento delle Autorità competenti (ATO BR/1, ATO BR/2, Provincia di Brindisi e Regione Puglia) al fine di predisporre ogni opportuno iter volto alla esclusione del territorio di Francavilla Fontana da ulteriori insediamenti di discariche o impianti per il trattamento di R.S.U. impegnando nel contempo gli Organi competenti ad individuare,quale sede dell’impianto di selezione e di biostabilizzazione, quella in adiacenza o prossimità di discarica di servizio/soccorso da avviare ex novo in territorio esterno al Comune di Francavilla;
-tale decisione veniva adottata a seguito della mozione presentata dal sottoscritto Avv. Mario Filomeno in data 28.09.2007, discussa nelle sedute consiliari del 15.10.2007 e 12.11.2007 e respinta dalla maggioranza, nonché a seguito di successive sollecitazioni venute da un Comitato di cittadini;
-che il deliberato veniva altresì assunto sulla scorta delle dichiarazioni del Presidente dell’ATO BR/2 dott. Cosimo Ferretti, rese sempre nella seduta del 14.03.2008, il quale non aveva escluso l’ipotesi della individuazione di altro sito fuori dal territorio di Francavilla per la realizzazione della discarica di servizio/soccorso e degli impianti ad essi connessi quale il biostabilizzatore;
-a questo punto restano integre e quindi abbisognevoli di rigorosi, improcrastinabili ed urgenti accertamenti (in questi giorni pare sia in via di definizione la gara per l’aggiudicazione dei lavori di realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione),sia in sede amministrativa sia in sede giudiziaria, tutti i rilievi e le censure mosse in ordine all’iter promosso e perfezionato a suo tempo dalla Regione Puglia e definitosi con l’aggiudicazione in favore della Francavilla Ambiente della realizzazione dell’impianto di selezione e biostabilizzazione.
Il tutto,parrebbe, sul presupposto della gestione in atto,sempre nel territorio di Francavilla, di una discarica di servizio/soccorso mentre trattasi di discarica di rifiuti “tal quali”.
All’uopo si richiama il contenuto integrale della menzionata mozione che si allega al presente esposto e comunque già trasmesso nel settembre/ottobre 2007 alle Autorità Amministrative e politiche in indirizzo;
-la mozione non veniva approvata,è opportuno sottolinearlo, in quanto la maggioranza non riteneva di condividere la scelta di conferire incarico a 2 esperti onde rivisitare tutto l’iter procedurale che aveva affidato alla Francavilla Ambiente,quale gestore della discarica di rifiuti “tal quali, la realizzazione e gestione dell’impianto complesso con relativa discarica di servizio/soccorso;
-in proposito alcuni esponenti della maggioranza rilevavano (si vedano verbali delle sedute menzionate: 15.10.07 e 12.11.2007) che a tanto non era possibile pervenire avendo già un precedente legale espresso parere in ordine all’affidamento della realizzazione dell’impianto di biostabilizzazione (vd. missiva datata 19.03.2007 e pervenuta presso l’Archivio Comunale il 20.03.2007 - prot. n. 10022 del 21.03.2007).
Su tali vicende si richiamano le delibere Giuntali nn. 282 del 13.10.2006 e 92 del 30.03.2007 nonché dalla determinazione del Responsabile dell’Ufficio Contenzioso n. 319 del 24.12.2007 (n. 1748 del 31.12.2007 Indice generale).
Va sottolineato quanto meno come al legale in questione non pare fosse stato affidato l’incarico per come invece invocato nella seduta Consiliare del 12.11.07 e cioè quello inerente la verifica della legittimità degli atti di affidamento posti in essere dalla Regione Puglia.
PREMESSO ANCORA CHE
-la Francavilla Ambiente, a seguito di accertamenti svolti dal Dirigente dell’Ufficio tecnico e successivi controlli operati dal Comando di Polizia Municipale, è stata ritenuta responsabile di gravi negligenze ed omissioni in ordine alla gestione della discarica di rifiuti,lo si ribadisce, “tal quali”.
A tanto conseguivano le relative contestazioni e sanzioni,come previsto dalla convenzione stipulata il 07.12.2000 tra il Comune di Francavilla F. e l’originario raggruppamento di Imprese (Lombardi Ecologia s.r.l., Termomeccanica s.p.a. ed EMAS Ambiente s.p.a.).
In conseguenza delle reiterate irregolarità,accertate dal 4 luglio 2006 al 22.08.2006, venivano comminate sanzioni per un importo complessivo di € 70.582,32=.
Come si legge nella delibera n. 384 del 19.12.2006, La Giunta pro-tempore riteneva di aderire alla richiesta avanzata dalla Francavilla Ambiente di attivazione di un Collegio arbitrale onde comporre la vertenza nominando nel contempo il proprio componente in tale Collegio.
Da quel momento ed almeno sino allo scioglimento del Consiglio Comunale,per ragioni che sfuggono, la vicenda non risulta essere stata definita;
-inoltre il legale rappresentante della Francavilla Ambiente,unitamente al legale rappresentante della ditta MONTECO s.r.l. che gestisce nel Comune di Francavilla l’appalto per la raccolta dei rifiuti solidi urbani, risulta sottoposto a procedimento penale c/o il Tribunale di Brindisi (proc. n. 8206/07 R. mod. 21) per aver realizzato attività di raccolta, traffico illecito, trasporto e smaltimento di rifiuti speciali o pericolosi in assenza della prescritta autorizzazione.
Infatti in data 10.11.2007 operatori della G.d.F. accertavano che presso la discarica di via San Vito,autorizzata esclusivamente per rifiuti solidi urbani, un mezzo della ditta Monteco stava effettuando lo scarico di rifiuti classificati pericolosi.
Con delibera n. 43 del 07.02.2008 la Giunta Comunale di Francavilla decideva di costituirsi parte civile a seguito di richiesta di incidente probatorio notificato in data 23.01.2008;
-da ultimo,come anche riportato dalla stampa locale, in un procedimento civile promosso in via di urgenza da una cittadina,proprietaria di un immobile confinante con la discarica esistente, il C.T.U. incaricato dal Giudice titolare della causa,dott.ssa Consiglio Invitto (Tribunale di Lecce – proc. n. 5105/07), ha accertato ulteriori gravi inadempienze poste in essere dalla Francavilla Ambiente.
Infatti,e per quanto rilevi in questa sede, è stato rilevato che le modalità di gestione della discarica non sono conformi a quanto previsto dalla convenzione, dal D. L.vo 13.01.2003 e suoi allegati, a quanto previsto dalla tecnologia.
Inoltre è stata accertata l’assenza di una valutazione dell’impatto provocato dalle emissioni diffuse e nel contempo non sono previsti livelli di guardia per fughe di biogas né riscontrata la presenza di un piano di intervento.
Su tale scorta il Giudice,in data 27.10.08, ha emesso un provvedimento cautelare a tutela delle ragioni fatte valere ordinando alla Francavilla Ambiente a porre in essere con “immediatezza” una serie di interventi organizzativi volti a contrastare fenomeni di immissioni diffuse e fughe di gas (copertura giornaliera sistematica dei rifiuti, esauriente ed approfondita “analisi di valutazione dei rischi” onde predisporre interventi correttivi..).
TUTTO CIO’ PREMESSO E CONSIDERATO
risultati vani tutti i tentativi posti in essere sia sul piano politico sia sul piano amministrativo (raccolta di firme, mozione, Ordini del giorno) e trattandosi non di mere dispute politico-amministrative, si chiede che le Autorità in indirizzo,ciascuno per quanto di competenza e previa acquisizione di ogni opportuna informativa e documentazione di cui alla mozione ed ai fatti innanzi esposti, procedano nei rigorosi accertamenti invocati al fine di assicurare il controllo di legittimità e di legalità sia dell’iter procedurale che ha determinato l’affidamento a suo tempo della realizzazione e gestione dell’impianto “complesso” sia la gestione della discarica di rifiuti “tal quali” con ogni conseguente ed opportuno provvedimento.
Tanto a tutela e garanzia della sicurezza e dei diritti costituzionalmente riconosciuti in favore dei singoli cittadini e all’intera comunità locale.
Certi di cortese attenzione, si porgono distinti saluti.
Avv. Mario FILOMENO
Emanuele MODUGNO
Angelo ROCHIRA
Eugenio DE SIMONE
Vittorio MADAMA
Carlo ALTAVILLA
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